Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...) Questo libro mi è piaciuto per il distacco e la lucidità nell’esprimere gli eventi accaduti, proprio come è probabile che accada in un fatto accaduto nella realtà. L’unica cosa che non mi è piaciuta è stata la mancanza di un finale definito, perché non amo dovermi immaginare una conclusione alla storia. La musica che metterei come sottofondo è “little green bag”, brano utilizzato da Tarantino in uno dei suoi più celebri film, “Le iene”. Consiglierei questo libro ad una persona a cui non facciano troppo effetto le vicende efferate. Penso che dopo l’ultima pagina potrebbe accadere che i ragazzi, dopo un attentato (riuscito) ad un membro del parlamento, siano braccati dalla polizia. Quando trova il loro rifugio viene scoperto e la polizia fa irruzione li trova tutti morti, tutti tranne la piccola Marion che è scappata riuscendo quindi a lasciarsi alle spalle questo passato di violenze. Questo libro mi ricorda moltissimo una scena nel film “Kill Bill vol 1°”, in cui alcuni poliziotti esaminano la scena di una strage efferata commessa nei confronti della protagonista.
Inoltre affronta criticamente un argomento importante come la realtà attuale dei giovani in modo secondo me, molto appropriato.
Troppo spesso in questo periodo si vedono ragazzi amati e viziati, apparentemente soddisfatti, che, per sollecitare l’attenzione dei genitori, ricorrono a comportamenti eccessivi (naturalmente non così estremi come quelli del libro).
Quando infatti si vive in una condizione di completa libertà e quasi di abbandono senza una figura autorevole da parte dei genitori, si tende a cercare di attrarre l’attenzione su di sé con gesti sbagliati che spesso provocano sgradevoli conseguenze.
Infatti, anche se nel complesso mi è piaciuto, è un libro molto crudo e non penso sia adatto a persone particolarmente sensibili.
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voto: Discreto