Appunti per una storia di guerra

Partendo dal presupposto che adoro Gipi e che probabilmente il mio giudizio sarà alterato:ho adorato questo romanzo.
Questa è una storia sulla guerra, su quanto l’idea della guerra possa radicarsi in modo profondamente contorto in noi più della guerra stessa…eppure la guerra viene citata poco, la si vede solo di riflesso, di immagini negli occhi di tre giovani adolescenti :Stefano, il “Killerino” che è piccolo ma cattivo perché è cresciuto nel quartiere CEP. Stefano non corre, cammina. Invece Christiano è ingenuo e un po’ stupido, non ha il fegato del Kilerino e gli piacciono i soldi ma, come lui, non può tornare a casa. Mentre Giuliano sì, lui è benestante ed ha la possibilità di fuggire da quello strano incubo in cui si è cacciato. Per questo la notte fa strani sogni: “Tu non sei come noi!”, ed è sempre Giuliano che ci narra in modo molto intimo ed introverso il loro giocare con una guerra ambigua e confrontarsi con situazioni pericolose, forse immaginate, immersi in atmosfera di provincia rarefatta. La storia scorre in maniera lenta, silenziosa, riflessiva, e sebbene della violenza percepiamo forse solo echi lontani, nemmeno nel finale tristemente bello saremo in grado di uscire dall’incubo di Giuliano.

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“Quanto devono caderti vicino le bombe per farti dire che una guerra è tua ?”
“Qualcuno ha detto che il patriottismo è l’ultimo rifugio delle canaglie. Ma è una stronzata. Non è un rifugio. E’ un hotel a quattro stelle con tv via cavo, idromassaggio e servizio in camera.”

Non mi viene in mente nulla che si accosti in modo armonioso all’acquarello di Gipi se non lui stesso, quindi non ostante trattino argomenti ampiamente diversi,direi LMVDM e S.

Un pastello grigio azzurro che descrive straordinariamente bene un’atmosfera tetra e desolata e la disperazione della guerra

Questo fumetto mi è piaciuto molto, sia nel contenuto che nei disegni.
Credo però che per i ragazzi della mia età (14 anni) sia un po difficile da affrontare.

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“Nel sogno dicevo che non era così, che avevano torto. Avevo lasciato la casa dei miei genitori, ero scappato per stare con loro. I miei amici. E adesso mangiavamo le stesse cose, avevamo lo stesso identico freddo.”

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Bellissima storia, che porta a profonde riflessioni

Non avevo mai letto una graphic novel. Fumetti sì… ma questo mi è sembrata molto “da grandi”. Mi sono piaciuti molto i disegni e la resa dei caratteri diversi dei tre ragazzi; soprattutto l’inizio, che descrive il tipo di relazione tra loro mi ha “tirato dentro” alla storia e anche se non mi sono mai identificata in nessuno dei personaggi, ho trovato qualcosa di familiare nella storia del perder punti.

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Nel sogno dicevo che non era così. Che avevano torto. Avevo lasciato la casa dei miei genitori, ero scappato per stare con loro. I miei amici. E adesso mangiavamo le stesse cose, avevamo lo stesso identico freddo.

Alcune scene del film “Il pianista” … anche se è molto diverso.

Molto bella e interessante. (L’ho letta in un giorno… con l’ansia di andar avanti che porta a continuare la lettura durante le pubblicità del film che si sta vedendo…)