Tema: STORIA      Percorso: Memorie     

La notte

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Nacque in Romania da due ebrei ortodossi di discendenza ungherese che avevano un piccolo negozio, e altre tre figlie oltre a Élie. Visse a Sighet, una piccola cittadina della Transilvania, dove condusse una vita comune a molti bambini ebrei. Il suo mondo girava intorno alla famiglia, allo studio della religione, alla comunità e a Dio. Improvvisamente la sua famiglia, la sua comunità e la sua innocente fede vennero distrutte con la deportazione nazista del suo villaggio nel 1944. Sua madre ed una delle tre sorelle vennero immediatamente “selezionate” come inabili al lavoro ed inviate alle camere a gas, mentre lui e suo padre vennero mandati ad Auschwitz, dove i deportati erano obbligati a lavorare nel grande complesso chimico. Nel gennaio 1945 Wiesel ed il padre, dopo una lunga marcia al freddo e senza cibo, vennero trasferiti al campo di concentramento di Buchenwald, dove il padre, stremato dalle fatiche, morì.
Dopo la guerra, Wiesel finì in un orfanotrofio francese e nel 1948 cominciò a studiare alla Sorbona. Lavorò per un breve periodo per il quotidiano francese “L’arche”, come giornalista. Divenne socio del vincitore del Premio Nobel per la letteratura François Mauriac, che lo persuase a scrivere e raccontare la sua esperienza dell’Olocausto. Da questo incontro nacque quello che è considerato il suo capolavoro, La notte, forse il più forte e noto testo della letteratura sull’Olocausto.
E Wiesel ha dedicato tutta la vita ai suoi lavori, perché nessuno di noi dimentichi mai quello che è successo agli ebrei. Più tardi si trasferì negli Usa, di cui divenne cittadino nel 1963. Venne assunto alla Commissione Presidenziale sull’Olocausto dal 1978 al 1986, e appoggiò fortemente la costruzione dello United States Holocaust Memorial Museum. Oggi vive negli Stati Uniti ed è docente alla Boston University. Ha al suo attivo oltre 40 libri, tra romanzi e non. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti nel 1985 ed il Premio Nobel per la pace nel 1986.

Bibliografia
La notte, La Giuntina, 1992
Il giorno, Guanda, 1999
Tutti i fiumi vanno al mare, Bompiani, 2002
Dopo la notte, Garzanti, 32004
La danza della memoria, Garzanti, 2008

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Elie Wiesel, La notte, Giunti

… l’Olocausto

La testimonianza di un adolescente che sopravvive ai campi concentrazionari di Auschwitz e Birkenau. Figlio di un rabbino,  non ha mai messo in dubbio l’esistenza di Dio. Con la deportazione e la prigionia tutto si capovolge, e Dio, per lui e non solo, muore definitivamente.  All’inizio, per la comunità, l’idea che sia in corso un programmatico sterminio degli ebrei è priva di fondamento, troppo insensato per essere vero. La tragedia, infatti, li coglie completamente di sorpresa e impreparati.
L’esperienza del ghetto e, poco dopo, del campo di concentramento,  mostra invece che la follia dell’uomo può prevalere sulla ragione. Chi si salva,  non sfugge semplicemente alla morte,  ma vive la condizione del “sopravvissuto”.  «Avremo scordato tutto: la morte, la fatica, i bisogni naturali. Più forti del freddo e della fame, degli spari e del desiderio di morire, condannati ed erranti, semplici numeri, eravamo gli unici uomini sulla terra».

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