Quando eravamo in tre

La storia mi è piaciuta. Mi sono molto piaciuti i personaggi da lui creati. Piers è un protagonista fantastico, vero e sincero come pochi. La cosa che mi è più piaciuta però, è stata la particolare capacità di Chambers di scrivere in modo vero, realistico, senza peli sulla lunga. Chambers mette completamente a nudo i suoi personaggi senza preoccuparsi di niente, se non di quello che vuole raccontare al lettore.
Lo stile è semplice, l’autore riesce a far riflettere su temi importanti come la ricerca interiore, la famiglia, l’amore, la responsabilità, l’indipendenza e soprattutto il valore dell’amicizia. Mi sono riconosciuta molto in Piers,il protagonista, perché il suo carattere è molto simile al mio: anch’io a volte vorrei andare via da tutto ciò che mi circonda, abbandonare tutti, per cercare qualcosa di nuovo, di emozionante.

io considero il finale l’unica pecca di questo libro. Una volta che si arriva alle ultime cinquanta pagine c’è una sorta di svolta, una svolta che fa sì che tutto ciò che il lettore si aspettava che potesse succedere all’improvviso si annulli per dare posto a qualcos’altro, qualcosa di assolutamente inaspettato, qualcosa che sconvolge un po’ tutta la narrazione.
Questa scelta l’ho trovata un po’ forzata e personalmente non mi è piaciuta granché.

non sapevo cosa mi stava succedendo, sapevo soltanto che mi stava salvando

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storia intrigante e coinvolgente.

Una storia stupenda che tutti i ragazzi che attraversano fasi simili a quella di Piers, durante le quali ogni cosa perde valore e ci si sente soli e pur riconoscendolo, l’ultima cosa che si vuole è essere aiutati da chi chiama questo stato depressione.
“Quando eravamo in tre” fa capire quanto sia indispensabile la vera amicizia quando si è fragili, e dimostra che è impossibile uscire da situazioni del genere con la solitudine.

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Volevo soltanto esistere. Ed essere me stesso.

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Perfetta per gli adolescenti che non vedono più senso in ciò che fanno.

Libro molto bello, veloce da leggere e sempre pieno di imprevisti e di colpi di scena. Fa riflettere molto sui problemi di noi adolescenti.

Mi è piaciuto tutto

“Vorrei che non mi aveste mai fermato, è la mia vita, mi dovrebbe essere concesso di farne ciò che voglio, non sono adatto a vivere. “

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La storia mi ha preso molto e l’ho trovata molto interessante.

si mi è piaciuta perchè è adeguata alle persone della mia stessa età e ha trattato temi che rispecchiano la mia vita

no il libro mi è piaciuto in ogni dettaglio

E poi c’è Adam.
Adam quello bello. Adam quello spontaneo, quello che nasconde il suo passato, il ragazzo senza genitori, il ragazzo senza regole.
Adam è l’anti Piers.
Se vuole una cosa, non chiede il permesso a nessuno e se la prende.

il libro mi ha aiutato a riflettere sul rapporto con i miei genitori perchè quando Piers va a vivere da solo causa un strano effetto emotivo ai suoi genitori. il libro tratta inoltre un tema importante come la libertà e la responsabilità messe insieme che sono due concetti che spesso noi ragazzi non teniamo bene in mente.

La storia mi è piaciuta molto. Parla di un ragazzo di 17 anni, con una vita che tutti considererebbero perfetta, che parte e va via, lontano da tutti e da tutto. Parla di questo allontanamento dalla società per riscoprire il significato di vivere, tra amicizia e amore. IL finale è inaspettato e potrebbe non piacere.

La fine è molto inaspettata e lunga da leggere, forse un po’ pesante.

X

storia affascinante e interessante con un finale inaspettato.

Storia affascinante e coinvolgente. Ti permette di riflettere sul mondo moderno che non ci lascia essere veramente quelli che siamo perchè dobbiamo continuamente a seguire degli standard imposti dalla società.

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“imparerò a cucinare, mi laverò la roba da solo, forse sarà un bene non vederci per un po’, voglio qualcosa di diverso dalle sfide accademiche, grazie: voglio stare da solo e mettermi alla prova, e sperimentare la mia vita prima di vedere quella degli altri”

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questa storia fa capire come, anche in maniera involontaria, la società in cui viviamo ci condiziona.

Quando si avverte il bisogno di stare da soli per capire quale senso dare alla propria vita viene spontaneo allontanarsi da tutto e da tutti, in modo da riflettere bene su se stessi in silenzio e senza distrazioni. In questo bellissimo romanzo però si capisce che l’isolarsi talvolta fa del male e che invece il concentrarsi sui propri amici o conoscere nuove persone aiuta molto di più.
Leggendo la storia del protagonista si cresce assieme a lui, ci si rispecchia nelle sue debolezze, paure ed esperienze e si comprende l’importanza che ha l’amicizia, specialmente nel delicato periodo dell’adolescenza.

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Ma in quel momento non gli importava, nè poteva conoscere l’entità del dolore, non avendolo mai provato prima. Alla fine, la consapevolezza delle conseguenze dipende dall’esperienza, seppur minima. Avvertire la possibilità non basta: ecco perchè è così difficile imparare qualcosa d’importante senza viverne almeno un frammento.

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Coinvolgente il modo in cui si rivivono le emozioni e sensazioni del protagonista.

Storia molto bella, le tematiche sono molto attuali e sembra che l’autore prenda posto in una mente adolescenziale, spiegando con un linguaggio chiaro e semplice le sensazioni che ognuno di noi prova. Il modo di raccontare la storia è avvincente perché è interrotto dagli interventi di una ragazza, che dice le sue opinioni riguardo la storia.

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Volevo stare da solo, perché ne avevo fin sopra i capelli di fare quello che ci si aspettava da me, di essere quello che gli altri volevano

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Un perfetto ritratto di un adolescente

Senza alcun dubbio Chamber è un maestro nello scrivere libri per ragazzi, sembra quasi dare voce agli adolescenti, trovare ed esprimere le fondamenta di irrequietudine, timore, energia e fragilità di quell’età.
‘Quando eravamo in tre’ ha come protagonisti adolescenti, molto complessi e strutturati, ma diversi tra loro. Quello che mi ha colpito di più è Adam, una figura misteriosa fino alla fine, un intruso nella vita di Piers che poi si rivelerà fondamentale. Infatti nasce tra loro una tenera amicizia, che sembra risolvere le Fisse di Piers.
Dal titolo sembra raccontare la storia di un triangolo amoroso, ma in fondo tratta di temi importanti come l’amicizia e il coraggio di prendere in mano la propria vita rivoluzionandola.
Infine il tutto è raccontato com una scrittura molto semplice e dettagliata e mai pesante.

Il finale aperto, lascia incerto il lettore…

Una delle cose che i così detti malati di mente mi hanno insegnato è che la gente cosidetta sana non è molto brava a esplorare i propri possibili io. Forse perché ci sentiamo ragionevolmente soddisfatti degli io che viviamo. Ma forse siamo noi i veri prigionieri. Mentre il malato mentale, insoddisfatto del suo attuale io, a volte esplora le proprie potenzialità e scopre degli io che lo soddisfano di più, e li sperimenta.

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Tre personaggi in fuga che si trovano su un unico ponte che sembra segnare il confine con la vita reale.

Il libro è molto profondo e l’autore riesce a trattare tematiche importanti per gli adolescenti, che normalmente non si riesce ad esternare, consumandosi senza motivo. Quello che mi è piaciuto di più del libro è il modo in cui è narrato: la voce narrante di Piers, il protagonista, ogni tanto è interrotta da Tess, una sua compagna d’avventura. in questo modo si hanno due versioni di uno stesso fatto e sono palesati i diversi punti di vista dei due giovani, come effettivamente accade nella vita reale. Secondo me nei libri si tende a calarsi solo nel protagonista, dando per certa la sua visione, mentre in questo libro, l’autore dà la possibilità al lettore di immedesimarsi sia in Piers che in Tess.

Il finale improvviso mi ha delusa perché, pur essendo il colpo di scena finale, secondo me disperde la narrazione… lasciandomi perplessa.

“I libri non fanno soffrire come fanno le persone, non ti abbandonano quando hai bisogno di loro, non fanno niente se non aspettare lì tranquilli che tu ne faccia qualcosa, tipo leggerli.”

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Una sintesi scritta delle emozioni più particolari e profonde dell’adolescenza.

Questa storia è molto avvincente, quasi tutta ambientata in un unico luogo, con pochi personaggi, secondo me grazie a questi pochi elementi si possono raggiungere due esiti in particolare: il primo quello dell’accettazione del valore simbolico dell’ambientazione e il secondo l’approfondimento psicologico dei tre protagonisti. Non a caso il protagonista trova lavoro come casellante di un ponte, in un luogo isolato e sospeso, che rappresenta la sua condizione interiore, ma che segna anche un passaggio tra le due diverse fasi della sua vita.
In modo particolare mi è piaciuto come l’autore si stato abile nel descrivere e dare voce agli adolescenti, come in un modo suo riesca ad esprimere irrequietudine, timore, energia e fragilità dell’età adolescenziale.
A mio parere trovo che sia un modo quasi platonico per ammonire gli adulti; poiché la storia rispecchia la vita di un ragazzo lasciato solo a vivere la sua vita, a riflettere su se stesso, rispecchia la vita di un adolescente alle prese con le proprie scelte e le proprie prospettive sul futuro,che si rivelano a sai più serie.

non ho alcun commento negativo, poiché la storia mi è piaciuta particolarmente per inserimenti, dialoghi, e per il suo messaggio da cogliere

“mi torna in mente quella volta che abbiamo discusso dei regali. Non esiste un regalo disinteressato, hai detto tu. Tutti i regali si fanno in cambio di qualcosa. Io non ero d’accordo. Un regalo è un regalo solo se viene fatto liberamente, ho detto. Ma forse avevi ragione tu. Forse un regalo è sempre il corrispettivo di qualcosa che si è ricevuto. O desiderato. Forse questo regalo è una sorta di ricompensa per la vita che vivo adesso. E forse, nell’offrirtelo, spero di tacitare la mia coscienza per il fatto che devo lasciarti. Quale che sia la verità, usa la tua, la nostra storia come ti pare. Fanne quello che vuoi”

piena di significati e ragionamenti significativi nella vita di un adolescente

Mi è piaciuta per il legame che si forma tra Piers, Adam e Tess, un incrocio tra amicizia amore e gelosia.

Non mi sono piaciuti alcuni tratti della personalità di Pierce, nonostante io mi rispecchi in alcuni suoi comportamenti.

“Spesso mi è venuto in mente, mentre sono seduto qui in ufficio ogni giorno ad aiutare la gente a risolvere i propri problemi, che sono un disastro a risolvere i miei. Forse è la verità è che nessuno di noi è in grado di aiutare se stesso.”

Una storia molto interessante e che descrive perfettamente quali possono essere i sentimenti di alcuni ragazzi e ragazze quasi adulti.

Non è per niente facile parlare di questo libro. Ho senza dubbio apprezzato moltissimo lo stile di scrittura di Chambers e mi sono molto piaciuti anche i personaggi da lui creati,perché descritti in modo realistico, senza peli sulla lingua. Chambers mette completamente a nudo i suoi personaggi senza preoccuparsi di niente, se non di quello che vuole raccontare al lettore. Quando eravamo in tre si è rivelata una lettura piacevole, principalmente nel finale . La prima parte del libro risulta molto statica, ma una volta che si arriva alle ultime cinquanta pagine c’è una sorta di svolta, una svolta che fa sì che tutto ciò che il lettore si aspettava che potesse succedere all’improvviso si annulli per dare posto a qualcos’altro, qualcosa di assolutamente inaspettato, qualcosa che sconvolge un po’ tutta la narrazione.
Ho trovato questa scelta molto sensata perché in pochissime pagine Chambers racchiude il significato di tutto il libro.

nessun aspetto negativo nel racconto.

«Da tre mesi vivevo come un eremita. Per scelta, voglio dire, non per caso o per necessità. Volevo stare da solo, perché ne avevo fin sopra i capelli di fare quello che ci si aspettava da me, di essere quello che gli altri volevano […]. Non volevo più fare la parte del figlio, dello studente, dell’amico o, se è per questo, neanche dell’innamorato. Volevo soltanto Esistere. Ed essere me stesso.»

storia molto vicina a noi adolescenti, soprattutto sono rimasto molto colpito da come Chambers sia riuscito a immedesimarsi nella vita di un ragazzo che si trova ad affrontare innumerevoli problemi a livello sociale.
sicuramente un libro da leggere.

Per me è stata una bella storia perché esprime le mie attuali idee per esempio che la nostra vita è una specie di film e noi siamo gli attori .

La storia mi è piaciuta

La nostra vita è come un film nel quale noi siamo gli attori

Bella e intuitiva

Una storia molto commovente e coinvolgente. Molto bello l’intreccio che lo scrittore crea e il suo colpo di scena finale che mi ha lasciata basita. Accattivante anche il modo di trattare temi attuali come la conoscenza e la ricerca di se stessi, il saper cogliere e trovare nuove amicizie essendo se stessi.

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“Da tre mesi vivevo come un eremita. Per scelta, voglio dire, non per caso o per necessità. Volevo stare da solo, perché ne avevo fin sopra i capelli di fare quello che ci si aspettava da me, di essere quello che gli altri volevano. […] Volevo soltanto Esistere. Ed essere me stesso.

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Commovente e offerente uno spunto di riflessione.

la storia mi è piaciuta molto perchè parla di adolescenti simili a me, e perchè rappresenta anche quello che alcuni di noi provano e pensano.
L’ arrivo di Adam dà un pò di mistero alla storia, il che ha attirato ancora di più la mia attenzione

non c’è niente che non mi sia piaciuto.

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nessuno

una storia davvero bellissima

La storia mi è piaciuta molto, riprende molto bene alcuni problemi e mentalità di noi adolescenti. Io stesso mi sono ritrovato in alcune parti per non dire nella maggior parte. Trovo che l’aspetto riguardante l’osservazione interiore sia molto importante ed è una cosa che consiglio a tutti di fare anche visto che di questi tempi tendiamo a tralasciare. Davvero un bel libro lo consiglio a tutti soprattutto agli adolescenti e ai mei coetanei.

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Ci preoccupiamo tanto della contraffazione dei cibi e delle piogge acide e delle radiazioni nucleari e delle altre minacce alla nostra salute fisica, ma non battiamo ciglio di fronte all’abuso dei simboli o al veleno pompato nelle nostre menti dai pubblicitari o dai cosiddetti tuttologi televisivi. A che cosa serve un corpo vivente quando manca una mente vivente?

Affascinante e coinvolgente. Ti fa ragionare su ogni cosa che fai.

Il libro è molto bello e adatto ad ogni adolescente, in quanto parla di Piers, un ragazzo introverso, la cui vita cambia con l’arrivo di Adam. Inizialmente a Piers(chiamato anche Jan) non piace affatto ma poi si rende conto di quanto Adam sia fondamentale per lui ma purtroppo lo capirà quando sarà ormai troppo tardi.

Non mi sono piaciuti i luoghi, soprattutto il ponte.

“Rimasi seduto a guardarlo e capii che questa volta non avrei potuto voltargli le spalle. Qualunque cosa volesse dire la sua presenza, comprendeva anche me. Nel bene o nel male, nonostante quello che volevo io, non c’era scampo: Adam era venuto per restare.”

50 volte il primo bacio. E’ un film che parla di una ragazza che perde la memoria a causa di un incidente e si ricorda solo gli avvenimenti precedenti ad esso. Nel libro Adam ha subito un doloroso trauma e colpendo la testa, si dimentica di Piers ricordandosi solo gli avvenimenti prima del loro incontro.

E’ una storia avvincente, intrigante e piena di colpi di scena, fino alla fine quando solo allora si scoprirà del passato di Adam.

Questo libro mi è sembrato molto interessante e coinvolgente, nel senso che ogni pagina che leggevo non vedevo l’ora di scoprire come andava a finire, e iniziavo a immaginare sul come poteva concludersi l’avvenimento.

In questo libro non ho trovato nulla che non mi sia piaciuto.

Non credo di essermi mai reso conto prima di allora che il rilassamento è una forma di azione, un modo di essere; che quando ti rilassi, fai qualcosa, proprio come quando cammini i mangi.

Rispecchia molto noi giovani perché tutti vorremmo trovare la nostra autonomia e non dover dipendere da nessuno.

La storia mi è molto piaciuta perché in alcune parti rispecchia proprio la vita di noi adolescenti, fa riflettere su quello che noi giovani siamo disposti a fare per cercare di capire quello che vogliamo fare di noi stessi e della vita che ci circonda; per trovare la strada giusta, abbiamo il coraggio di andarcene, lasciare la famiglia, gli amici e, in questo caso anche la fidanzata/o, o tutto quello che a noi è caro.
Il libro non è difficile da leggere e per questo lo consiglierei a tutti; è facile da capire, ma forse allo stesso tempo per alcuni difficile da interpretare perché non si sentono rispecchiati nella storia come mi sono sentita io in alcune parti.

In alcune parti sono presenti troppi particolari

Forse la cosa peggiore è far sapere a qualcuno quanto vuoi da lui. E soprattutto quanto vuoi che ti ami.

Storia fantastica, piena di emozioni e sentimenti.

Ho trovato il libro molto interessante, coinvolgente e profondo. Credo che Chambers abbia davvero capito gli adolescenti, che spesso si trovano prigionieri di una vita che non è come quella che vorrebbero, che cercando di fuggire da quello che sono, che fanno fatica ad accettarsi, che vedono troppo spesso tutto nero. I personaggi, le situazioni e gli stati d’animo sono descritti con molta cura, con uno stile dettagliato, ma mai pesante. La vicenda è scorrevole e intrigante e, nonostante possa sembrare a volte un po’ monotona e semplice, in realtà ogni pagina nasconde fatti molto importanti e con ognuno un proprio perchè. Anche il finale mi è piaciuto molto, è molto sensato e coerente, lascia il lettore a bocca aperta, ma allo stesso tempo realizzato.

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“Noi coesistiamo come tanti io. Siamo esseri multipli. Un misto di realtà e potenzialità. Una delle cose che i cosiddetti malati di mente mi hanno insegnato è che la gente cosiddetta sana non è molto brava a esplorare i possibili io. Forse perchè siamo ragionevolmente soddisfatti degli io che viviamo. Ma forse siamo noi i veri prigionieri. Mentre il malato mentale, insoddisfatto del suo attuale io, a volte esplora le proprie potenzialità e scopre degli io che lo soddisfano di più, e li sperimenta.”

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è una storia avvincente e coinvolgente, nella quale la maggior parte degli adolescenti credo riescano a rispecchiarsi.

Questo libro mi è piaciuto perchè spazi e personaggi sono molto curati e assumono significati simbolici ad esempio il ponte può esere interpretato come unione tra Tess e Adam o tra le due personalità di Adam. Inoltre è il luogo dove Piers va a vivere in una casa isolata, egli infatti ha una personalità chiusa e riservata.
Mi è piaciuto il personaggio di Piers perchè, nonostante voglia cambiare le cose, è in grado di accettare ciò che gli succede e il finale perché come nella vita reale non dice cosa succederà ma lascia che le cose vadano avanti.

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“Da tre mesi vivevo come un eremita. Per scelta, voglio dire, non per caso o per necessità. Volevo stare da solo, perché ne avevo fin sopra i capelli di fare quello che ci si aspettava da me, di essere quello che gli altri volevano […]. Non volevo più fare la parte del figlio, dello studente, dell’amico o, se è per questo, neanche dell’innamorato. Volevo soltanto Esistere. Ed essere me stesso.”

In generale mi sono venute in mente le storie dove qualcuno scappa per avere una nuova vita perchè sono simili a questo libro.

Molto bello e entusiasmante. Riesce a tenerti con il fiato sospeso fino alla fine.

La storia mi è piaciuta molto in quanto riguarda adolescenti, con sbalzi di umore e sentimenti “complicati”.E’molto coinvolgente, per le numerose suspance e per i tanti colpi di scena, ma anche grazie al fatto che non è raccontata da un solo narratore, permettendo così di “assaporarla” da punti di vista diversi.

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“Non importa. Prova ancora. Sbaglia ancora. Sbaglia meglio.”

Bella e interessante. La consiglierei a tutti gli adolescenti poichè rispecchia lo stato d’animo di molti ragazzi.

Questo libro mi è piaciuto molto perché ci sono molti colpi di sciena… E la lettura scorre velocemente

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Rimasi seduto a guardarlo e capii che questa volta non avrei potuto voltargli le spalle. Qualunque cosa volesse dire la sua presenza, comprendeva anche me

non mi è venuto in mente niente

Libro bello e scorrevole

il libro mi è piaciuto molto, ma soprattutto mi ha fatto pensare e riflettere ai tanti io che non ho mai voluto scoprire e affrontare per paura di diventare una persona che non avrebbe concluso niente nella vita. il finale, in particolare, mi ha lasciata a bocca aperta, perché mi ha fatto capire che quella di Jan e Adam è una vera e profonda amicizia.

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Non importa. Prova ancora. Sbaglia ancora. Sbaglia meglio.

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il libro racconta di un’emozionante realtà attraverso una sincera e profonda amicizia.

È stata davvero una bella storia, mi piace come l’ autore descrive i problemi adolescenziali e le difficoltà tipiche di questa età critica. Questo libro mette in evidenzia che grazie all’amicizia e all’unione si può affrontare tutto aiutandosi e confrontandosi a vicenda.

Mi è piaciuto tutto di questa storia.

Come il mare che lambisce le scogliere,le colline che svettano contro il cielo, ciascuno di loro metteva in luce le qualità dell’altro.

Non mi è venuto in mente niente da poter ricollegare a questo libro

Bella e intrigante, adatta alle persone che vogliono riflettere.

Si tratta di una di quelle storie che non vorresti mai smettere di conoscere, sei catapultato dentro il libro come un’osservatore, la descrizione dei luogi, dei sentimenti dei vari personaggi… un bellissimo libro! Consiglio!!

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Non farti mai prendere, donati
Non sentirti mai solo ma in due
Non farti mai possedere da un’altro, possiedi te stesso!

Penso che in questa storia, il rapporto tra i tre protagonisti, faccia capire quanto gli amici siano importanti.
Nonostante qualche volta la loro presenza ci possa infastidire o rendere nervosi perchè violano il nostro territorio, tirano fuori la nostra vera personalità e ci giudicano, ma senza di loro ci sentiremo persi, senza nessuno a cui rivolgerci per sfogarci, chiedere pareri. Insomma l’amicizia è uno stranoi rapporto senza il quale ci sentiremmo tristi.
Vorrei che il finale continuasse!

La storia mi è piaciuta molto soprattutto il finale che è stato veramente inaspettato e commovente . Questo libro rispecchia molto le emozioni e gli atteggiamenti contradditori di noi ragazzi: la voglia di fuggire di cambiare le cose ed estraniarsi per un po’ dal proprio mondo, o semplicemente le nostre ansie e paure ,quello che non rende nessuno completamente normale. Mi ha commosso molto il rapporto tra Jan ed Adam perché pur non conoscendosi da molto e soprattutto non conoscendo tutto l’uno dell’altro si capivano e in fondo si aiutavano a superare le proprie paure. A volte non si sopportavano ma riuscivano sempre a trovare qualcosa di comune nelle loro vite.

Non ho trovato nulla nella storia che non mi piacesse.

Ci sono momenti che cambiano le persone. No, sbagliato; ritenta.Ci sono momenti in cui le persone cambiano. Questi momenti non sono isolati ,separati, disgiunti dal resto della vita. Non sono atomi indipendenti dell’esistenza che irrompono d’un tratto nella vita senza motivo. Sono fatti, creati dall’alfabeto della tua vita: i mutevoli fenomeni dell’ esistenza, che a volte si uniscono in schemi concentrati di una tale intensità, di una così inconfondibile chiarezza, di un tale significato che all’ improvviso arrivi a conoscere qualcosa di te, del tuo io, per la prima volta.(Pag 277)

Una storia piena di emozione, una storia in cui ritrovarsi.

Chambers ha fatto intuire cosa significa la parola adolescenza.Consiglio vivamente questo libro in quanto sottolinea come in un adolescente la monotonia sia pesante e come si potrebbe “girare pagina” dando alla propria vita un altro aspetto,conoscendo altre persone e stimolando se stessi a intraprendere nuove avventure.Apre quindi in noi adolescenti un mondo di consapevolezze e voglia di fare qualcosa della propria vita.

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Come il mare che lambisce le scogliere,le colline che svettano contro il cielo,ciascuno di loro metteva in luce le qualità dell’altro.

L’immagine che collegherei a questo libro è un’immagine che ho visto un giorno sfogliando un giornale,nella quale erano riportate tre mani che si intrecciavano tra loro racchiudendo le parole “adolescenza,difficoltà,paura,monotonia”.
Ho immediatamente collegato questa immagine proprio perchè era simbolo del significato del libro,in quanto nella monotonia e difficoltà che riempe le giornate,qualcuno riesce a “dare un calcio” a questa vita,conoscendo altri mondi che possano completarti e bastarti come nel caso di Jan,che trovando Adam e Tess ha completamente cambiato la sua vita monotona.

Monotonia.Adolescenza.E’ difficile per un ragazzo vivere in queste condizioni.Ma è grazie alle nuove avventure intraprese che Jan inizia una vita nuova,dove sono semplicemente gli amici a completarlo.

questo libro mi è piaciuto tantissimo.Parla dei 3 ragazzi,della loro amicizia e dei loro problemi.
All’inizio era un po’ difficile da comprendere ma andando avanti è più entusiasmante.

Non c’è niente che non mi è piaciuto. é una toria bella da leggere.

Non farti mai prendere,donati.Non sentirti mai solo,ma in due.Non farti mai possedere da un altro,possiedi te stesso.

NO non mi viene in mente nessun altro libro.

Mi è piaciuto questo libro e lo consiglio alle persone che gli piace il genere drammatico.