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Le rose di Shell

Siobhan Dowd, Le rose di Shell, Uovonero, 2016

Un altro movimento, un fruscio, si agitò dentro di lei: come una tarma stavolta, che si sfila dalla crisalide, lieve ed esitante. Si tenne il ventre, fissando la strada senza vederla.

Allora capì.

Da un anno la vita di Shell è profondamente cambiata. Dopo la morte della madre, il padre perde il lavoro, riprende a bere e si rifugia in maniera ossessiva nella religione; sta solo a lei condurre la casa, prendersi cura del fratellino e della sorellina e riuscire a essere anche una brava allieva. I giorni passano nella routine più triste e malinconica possibile fino a quando, quasi per gioco, inizia una relazione clandestina con un ragazzo del paese, segreta a tutti. In realtà però qualcuno li ha visti, e quando non lontano da lì vengono ritrovati morti due neonati, su Shell si stende il dubbio dell’intera comunità. Da sola contro tutti, abbandonata anche dalla migliore amica, la ragazza cerca di farsi giustizia, prendendo in mano il suo destino e cercando la verità. Non tutti però vogliono sapere e la conoscenza diventa un’arma a doppio taglio.

Corpo celeste

Corpo celeste

Alice Rohrwacher, Corpo celeste, Italia/Francia/Svizzera, 2011

 Strepitoso e premiatissimo esordio per una regista giovane e di grande talento, Corpo celeste è un film molto lontano dai canoni cui siamo abituati, in cui la meravigliosa protagonista se ne sta in disparte, sola e quasi muta, a cercare di capire il mondo, mentre tutto intorno è chiasso e volgarità. Racconta dello spaesamento di Marta, che dopo dieci anni vissuti in Svizzera torna, tredicenne, a Reggio Calabria, dove è nata. Non ha appigli di nessun tipo, e l’unico gruppo che può frequentare è quello del catechismo, in vista della cresima. Ma è tutto ridicolo se non addirittura corrotto, la catechista che cerca di catturare i ragazzi svogliati con coretti pop, il sacerdote arrivista del tutto disinteressato alla gente, le bambine influenzate solo dalla peggior televisione, in un degrado ambientale e culturale che l’occhio innocente di Marta svela con lucidità e forza.

Sta a lei capire chi è e cosa vuole, indagare il rapporto col sacro e con la comunità, esplorare il proprio corpo e la propria mente che cambiano, e il proprio futuro.

Come vivo ora

Come vivo ora

Rosoff M., Come vivo ora, Feltrinelli, 2013

Il mio nome è Elisabeth, ma nessuno mi ha mai chiamata così. Quando sono nata mio padre deve avermi dato un’occhiata e aver pensato che avevo una faccia dignitosa e triste come una regina d’altri tempi o un morto, ma io poi mi sono rivelata un tipo qualunque, di certo non una che si fa notare […] Più Daisy che Elizabeth fin dall’inizio.


Daisy ha 15 anni e vive a New York con il padre e la matrigna, Davina la Diabolica, con la quale non è in buoni rapporti. Quindi oltre ad aver perso la madre, morta quando lei era piccola, si ritrova in una situazione familiare per niente confortevole e alla quale reagisce smettendo di mangiare. Il padre, non sapendo più cosa fare per far fronte all’anoressia della figlia, pensa che a Daisy potrebbe far bene passare un’estate in Inghilterra, nella casa di campagna della zia, in compagnia dei quattro cugini. Detto fatto viene messa su un aereo e in un attimo si ritrova in una dimora che sembra più un maniero gotico che una fattoria qualunque, circondata da campi e giardini e tantissimi animali: una capra bianca e nera, due cani, gatti a volontà, mucche, pecore e galline. Fin dal suo sbarco all’aeroporto Daisy capisce che la vacanza le farà molto bene, infatti a riceverla all’uscita non trova la vecchia zia Pen ma suo cugino Edmond, un quattordicenne con la sigaretta in bocca, capelli arruffati e occhi color del cielo che a vederlo sembra una specie di cane randagio e, non si capisce come faccia, ha il dono di intuire sempre quello che la ragazza sta pensando. Sarà per la lontananza da casa, che permette alla testa di viaggiare più liberamente, sarà per il sorriso irresistibile di Edmond, che Daisy si innamora perdutamente lui. Cosa fare? Lanciarsi in una storia con il cugino? Oppure rimanere saldi nella ragione e prepararsi ad affrontare il dramma della guerra che si sta abbattendo su tutti loro?