Descrizione
Autore
Helga Schneider
Nata in Polonia nel 1937, la sua infanzia è stata segnata dall’abbandono dei genitori. Il padre parte per il fronte poco dopo la sua nascita, e la madre, quando Helga ha quattro anni, si arruola, prima come ausiliaria delle SS, poi come guardiana nei campi di sterminio femminili di Ravensbruck e di Auschwitz-Bierkenau. Quando il padre torna dalla guerra e si risposa, la seconda moglie fa rinchiudere Helga e suo fratello in un istituto di rieducazione. Alla fine del 1944, tramite una zia, che lavora al Ministero di Goebbels, viene ricevuta da Hitler nel suo bunker assieme ad un gruppo di bambini, i cosiddetti “piccoli ospiti del Fuhrer”. Per qualche tempo vive col padre in Austria, ma a 17 anni scappa di casa.
Nel 1971 va a Vienna a cercare sua madre, che non aveva più visto da quando l’aveva abbandonata. Ma da quell’incontro Helga esce delusa, ferita, amareggiata, perché la donna è tuttora fiera del proprio passato. La ricercherà 27 anni dopo, quando è una donna ormai molto anziana. Helga, vorrebbe capire come è stato possibile per una mamma abbandonare i propri figli per inseguire un sogno di morte, carico di orrori, senza provarne alcun turbamento. Invano attende una risposta. Solo nel 1995 Helga trova nella scrittura un luogo capace di ospitare le sue laceranti esperienze di vita. Il suo primo libro è Il rogo di Berlino, una sorta di autobiografia in cui racconta la storia della sua infanzia trascorsa a Berlino negli anni bui del nazismo.
Bibliografia
Il rogo di Berlino, Adelphi, 1995
Porta di Brandeburgo, Adelphi, 1997
Lasciami andare madre, Adelphi , 2001
L’usignolo dei Linke, Adelphi, 2004
Stelle di cannella, Salani, 2002
L’albero di Goethe, Salani, 2004
Il piccolo Adolf non aveva le ciglia, Einaudi, 2007
Heike riprende a respirare, Salani, 2008
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Descrizione
Helga Schneider, Il rogo di Berlino, Adelphi
Sfiorai con lo sguardo lo spazio vuoto dove avevamo vissuto gli uni sugli altri ammassati come bestie, imponendo al prossimo il nostro odore, il nostro malumore, il nostro egoismo. Eravamo andati oltre il sopportabile, oltre il vivibile, oltre l’immaginabile, oltre le nostre forze, oltre l’umano.
Helga è molto piccola quando la madre decide di arruolarsi nelle SS e abbandonarla assieme al fratellino Peter e al marito anche lui al fronte.
Da quel momento inizia per Helga un vero e proprio inferno. Infatti il padre si risposa e la matrigna ha una forte avversione verso la bambina, tanto da farla rinchiudere in un istituto per “ragazzi strani”, quasi un manicomio per bambini, e in seguito in una sorta di “fattoria rieducativa” dove finalmente trova un po’ di serenità. Ma il peggio deve ancora venire. Helga verrà richiamata a Berlino nell’autunno del ’44, all’età di otto anni, e vivrà per mesi in una città in fiamme bombardata quotidianamente dagli alleati, rinchiusa in una cantina stipata di persone, senza cibo, acqua e qualsiasi cura medica. In questo romanzo la Schnider, raccontandoci la sua biografia d’infanzia, ci offre un punto di vista nuovo e doverso, sulla seconda guerra mondiale, quello dei carnefici. Carnefici a loro volta vittime.
La madre di Helga, arruolatasi nelle SS, assumerà il ruolo di guardiana nel campo di concentramento di Auschwitz, e veglierà, come un grottesco totem, su due tragedie. Il dramma della popolazione civile di Berlino bombardata dagli alleati e quello, ancor più bestiale, degli ebrei sterminati nei campi di concentramento.
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L’autobiografia dell’autrice raccontata nel libro mette in risalto la crudeltà di quei tempi. Fa capire com’erano spietate le persone a causa di una guerra e mi ha colpito molto la sobrietà con cui l’autrice ne parla.
Voto: leggi dettagliL’autobiografia dell’autrice raccontata nel libro mette in risalto la crudeltà di quei tempi. Fa capire com’erano spietate le persone a causa di una guerra e mi ha colpito molto la sobrietà con cui l’autrice ne parla.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Per una guerra
La frase che mi è piaciuta di più
Non ho nulla alle spalle e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
é una storia che fa riflettere e fa vivere i momenti più aspri della guerra sotto gli occhi di una bambina innocente
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Un ottimo racconto realistico che ci mostra i vari lati delle seconda guerra mondiale e le afflizioni della guerra.
Voto: leggi dettagliUn ottimo racconto realistico che ci mostra i vari lati delle seconda guerra mondiale e le afflizioni della guerra.
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In alcuni casi cala di trama e di emozione, lasciandoci perdere quel adrenalina che avevamo una riga prima.
La musica che metteresti come colonna sonoraUn musica triste ma leggera
Inventa un nuovo titolo
La grande guerra dall'altra parte.
La frase che mi è piaciuta di più
Eravamo andati oltre il sopportabile, oltre il vivibile, oltre l’immaginabile, oltre le nostre forze, oltre l’umano.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Anna Frank per vedere il contrasto di come vivevano i bambini tedeschi figli di nazisti e gli innocenti bambini ebrei.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUn ottimo complesso realistico, dove la storia di Helga e suo fratellino Peter si unisce alle tragedie della guerra e dello sterminio ebraico fino a risultare commovente.
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E’ un libro avvincente, che narra fatti relativi alla Seconda Guerra Mondiale. A differenza di altri libri sullo stesso periodo, qui il punto di vista è quello di una bambina tedesca che patisce gli orrori di una guerra voluta da Hitler, con la sofferenza di sapere che la madre è diventata una fanatica nazista (SS). Una guerra che trasforma gli uomini in bestie.
Voto: leggi dettagliE’ un libro avvincente, che narra fatti relativi alla Seconda Guerra Mondiale. A differenza di altri libri sullo stesso periodo, qui il punto di vista è quello di una bambina tedesca che patisce gli orrori di una guerra voluta da Hitler, con la sofferenza di sapere che la madre è diventata una fanatica nazista (SS). Una guerra che trasforma gli uomini in bestie.
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non ho elementi negativi per stroncare la storia
La musica che metteresti come colonna sonoravalzer quando Helga è in collegio e sta bene: rombi di tuono durante i bombardamenti
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Helga e la guerra a Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
“fame, sete, freddo, insonnia, sporcizia, debolezza, senso di abbandono e di impotenza”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
la vita è bella
Quello che pensi di questa storia in una rigaStupendo e particolare: gli occhi di una bimba aiutano a capire meglio gli orrori della guerra.
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Il libro narra la vita di una ragazza nata e vissuta durante uno dei più grandi conflitti della storia dell’umanità,la Seconda Guerra Mondiale,ma non solo.Come se i dolori inflitti dalla guerra non fossero abbastanza,”Il Rogo di Berlino” è la testimonianza di una ragazza a cui tutto quello che aveva di più caro è stato portato via,in un modo o nell’altro:a partire dalla madre e dal padre fino ad arrivare all’amore di un nonno che le è stato sempre accanto,senza escludere l’affetto di un fratello e degli amici che la violenza della guerra,diventata ormai parte integrante della vita quotidiana,ha cambiato per sempre.
Voto: leggi dettagliIl libro narra la vita di una ragazza nata e vissuta durante uno dei più grandi conflitti della storia dell’umanità,la Seconda Guerra Mondiale,ma non solo.Come se i dolori inflitti dalla guerra non fossero abbastanza,”Il Rogo di Berlino” è la testimonianza di una ragazza a cui tutto quello che aveva di più caro è stato portato via,in un modo o nell’altro:a partire dalla madre e dal padre fino ad arrivare all’amore di un nonno che le è stato sempre accanto,senza escludere l’affetto di un fratello e degli amici che la violenza della guerra,diventata ormai parte integrante della vita quotidiana,ha cambiato per sempre.
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Il libro mi è piaciuto molto,ma considero ripetitivo e leggermente noioso il modo in cui l’autrice descrive le sue giornate all’interno della cantina.
La musica che metteresti come colonna sonora*
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Gli Ardori della Guerra
La frase che mi è piaciuta di più
Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una riga“Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine”.Secondo me,questa frase,riassume perfettamente ciò che il libro è riuscito a trasmettermi:una storia triste ed emozionante che ci fa riflettere su ciò che rende veramente terribile la guerra.
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Una storia molto coinvolgente, raccontata secondo un punto di vista del tutto nuovo, che va al di là dello stereotipo del tedesco nazista e crudele. Impressionanti la naturalezza e la semplicità con le quali Helga racconta gli avvenimenti visti dai suoi occhi di bambina e, ovviamente, la sofferenza e la disperazione degli abitanti di Berlino in quegli anni. Un libro sicuramente da leggere per comprendere al meglio tutto il dolore provocato dalla guerra, che va ben oltre a ciò che è raccontato sui libri di storia.
Voto: leggi dettagliUna storia molto coinvolgente, raccontata secondo un punto di vista del tutto nuovo, che va al di là dello stereotipo del tedesco nazista e crudele. Impressionanti la naturalezza e la semplicità con le quali Helga racconta gli avvenimenti visti dai suoi occhi di bambina e, ovviamente, la sofferenza e la disperazione degli abitanti di Berlino in quegli anni. Un libro sicuramente da leggere per comprendere al meglio tutto il dolore provocato dalla guerra, che va ben oltre a ciò che è raccontato sui libri di storia.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Non ho nulla di negativo da segnalare.
La musica che metteresti come colonna sonoraLucio Dalla - Le rondini
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Berlino: un' infanzia perduta
La frase che mi è piaciuta di più
Sto male. In gola un pugno di lacrime. Nel cuore un pugno di ansia. Laggiù c’è qualcosa che chiama. Perchè là sotto, fra i tetri resti dell’immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’umida cantina della Lothar-Bucher-Strasse e fra le pieghe gentili del cappotto sgualcito di Opa, forse là sotto rimangono le mie radici. Stupide, testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il mio cuore. Addio Berlino!
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Ci sono tanti libri e films di grande bellezza riguardanti la seconda guerra mondiale tra cui, per esempio, Shinder’s list, Il diario di Anna Frank e La vita è bella. Il film, però, che mi ha accompagnato durante tutta la lettura è stato “Storia di una ladra di libri”, poichè è raccontato dal punto di vista di Liesel, una bambina tedesca che prova disgusto e orrore per la guerra, proprio come Helga.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUn libro emozionante e drammatico. Un esempio degli orrori della guerra e quindi un monito per evitarla in futuro.
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Questa storia che descrive la situazione della popolazione berlinese durante la guerra risulta molto interessante, poiché funge da testimonianza storica e permette così di rendersi meglio conto della brutalità della guerra. Il fatto che vengano raccontate tutti gli inconvenienti della vita nele cantine o nei bunker ci obbliga a riflettere sul nostro stile di vita, a volte da noi disprezzato, ma che è invidiato da tutti coloro che sono in guerra e che stentano a sopravivere. Nonostante la pesantezza degli argomenti trattati il libro risulta scorrevole e di facile comprensione, invogliando, così, alla lettura.
Voto: leggi dettagliQuesta storia che descrive la situazione della popolazione berlinese durante la guerra risulta molto interessante, poiché funge da testimonianza storica e permette così di rendersi meglio conto della brutalità della guerra. Il fatto che vengano raccontate tutti gli inconvenienti della vita nele cantine o nei bunker ci obbliga a riflettere sul nostro stile di vita, a volte da noi disprezzato, ma che è invidiato da tutti coloro che sono in guerra e che stentano a sopravivere. Nonostante la pesantezza degli argomenti trattati il libro risulta scorrevole e di facile comprensione, invogliando, così, alla lettura.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonora*
Inventa un nuovo titolo
La vita durante la guerra
La frase che mi è piaciuta di più
Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia triste, ma contemporaneamente interessante, che fa riflettere sullo stile di vita delle popolazioni in guerra.
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mi e piaciuta molto
Voto: leggi dettaglimi e piaciuta molto
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
non mi e piaciuta la parte centrale della storia
La musica che metteresti come colonna sonorathe final countdown
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fuoco senza Pietà
La frase che mi è piaciuta di più
acqua. acqua. preziosa mille volte perchè conquistata a rischio della vita.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
storia triste, tanto dolore, negatività, buco nero senza speranza.
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Ci fa comprendere le atrocità della guerra dal punto di vista di una bambina è quello che induce a pensare la guerra anche dopo la sua fine.
Voto: leggi dettagliCi fa comprendere le atrocità della guerra dal punto di vista di una bambina è quello che induce a pensare la guerra anche dopo la sua fine.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonoraL'inverno-Vivaldi
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"Crescere nella guerra"
La frase che mi è piaciuta di più
“Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine dove spariti mezzi di trasporto ci trascinano con circospezione come bestie rassegnate a ricevere il colpo di grazia.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“storia di una ladra di libri”
Quello che pensi di questa storia in una rigaStoria molto bella che ci fa capire il significato di crescere durante una guerra.
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Reputo il romanzo molto toccante, sprattutto se penso che si tratta di una storia vera, delle esperienze di vita di una bambina. A differenza delle nuove generazioni europee, questi giovani hanno vissuto sulla propria pelle gli anni del secondo Conflitto mondiale, in costante pericolo di vita, e quelli dell’immediato dopoguerra, in estrema miseria e povertà, con ben pochi ricordi felici a cui aggrapparsi e nazioni in ghinocchio da ricostruire quasi del tutto. Le condizioni di vita non erano molto differenti da quelle dei paesi poveri e in via di sviluppo dei nostri giorni, da dove moltissimi emigrano (come la piccola Helga e parte della sua famiglia) in cerca di un futuro, di una vita migliore, lontano da guerre, stenti e ricordi atroci. Viene analizzato un’aspetto della guerra che non sempre è preso in considerazione: il dramma della popolazione civile, soprattutto quella tedesca, in una posizione molto particolare, identificata con il nazismo ma nella realtà, come qualunque altro popolo toccato da conflitti, stremata e impotente. Infatti, il libro mette in luce come all’interno del Terzo Reich ci fossero idee politiche differenti da quelle di Hitler e i civili gli fossero in gran parte avversi. A mio parere, la trama ispira molte riflessioni sulla nostra Storia di Europa, sui miglioramenti straordinari che ci hanno trasformato in “solo” settant’anni da continente di emigrazione a meta di immigrazione. Questa trasformazione è potuta avvenire grazie a quegli uomini e donne che dopo aver visto la loro patria cadere a pezzi sognanvano un luogo di pace, benessere e progresso e hanno combattuto, lavorato sodo e rischiato per questa prospettiva. Appassionante e coinvolgente, ho apprezzato molto la lettura e la consiglierei certamente.
Voto: leggi dettagliReputo il romanzo molto toccante, sprattutto se penso che si tratta di una storia vera, delle esperienze di vita di una bambina. A differenza delle nuove generazioni europee, questi giovani hanno vissuto sulla propria pelle gli anni del secondo Conflitto mondiale, in costante pericolo di vita, e quelli dell’immediato dopoguerra, in estrema miseria e povertà, con ben pochi ricordi felici a cui aggrapparsi e nazioni in ghinocchio da ricostruire quasi del tutto. Le condizioni di vita non erano molto differenti da quelle dei paesi poveri e in via di sviluppo dei nostri giorni, da dove moltissimi emigrano (come la piccola Helga e parte della sua famiglia) in cerca di un futuro, di una vita migliore, lontano da guerre, stenti e ricordi atroci. Viene analizzato un’aspetto della guerra che non sempre è preso in considerazione: il dramma della popolazione civile, soprattutto quella tedesca, in una posizione molto particolare, identificata con il nazismo ma nella realtà, come qualunque altro popolo toccato da conflitti, stremata e impotente. Infatti, il libro mette in luce come all’interno del Terzo Reich ci fossero idee politiche differenti da quelle di Hitler e i civili gli fossero in gran parte avversi. A mio parere, la trama ispira molte riflessioni sulla nostra Storia di Europa, sui miglioramenti straordinari che ci hanno trasformato in “solo” settant’anni da continente di emigrazione a meta di immigrazione. Questa trasformazione è potuta avvenire grazie a quegli uomini e donne che dopo aver visto la loro patria cadere a pezzi sognanvano un luogo di pace, benessere e progresso e hanno combattuto, lavorato sodo e rischiato per questa prospettiva. Appassionante e coinvolgente, ho apprezzato molto la lettura e la consiglierei certamente.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Sicuramente non è una lettura leggera e adatta a tutti. Helga Schneider sceglie di raccontare la realtà così come la ricorda, arricchita dei particolari più agghiaccianti: la morte, la fame, la solitudine. Sono proprio queste sequenze che, però, fanno riflettere e permettono a chi non lo ha vissuto di conoscere la realtà di quel tempo. Per evitare che orrori del genere si ripetano è necessario impegno e senso civico, nel mio caso accresciuti dal questa lettura.
La musica che metteresti come colonna sonora*
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la guerra vista da occhi innocenti
La frase che mi è piaciuta di più
“Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Schlindler’s list”: il libro e il film narrano entrambi di realtà non sempre prese in considerazione trattando della seconda Guerra mondiale, ma traghiche esattamente come il genocidio degli ebrei.
Quello che pensi di questa storia in una rigaPunto di partenza per molte riflessioni, importante testimonianza per non dimenticare.
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Ci fa comprendere le atrocità della guerra e come è vissuta, anche dopo di essa, dai suoi “componenti”
Voto: leggi dettagliCi fa comprendere le atrocità della guerra e come è vissuta, anche dopo di essa, dai suoi “componenti”
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Non trovo motivi per non consigliarlo
La musica che metteresti come colonna sonora*
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I ricordi una vita passata
La frase che mi è piaciuta di più
Mia madre era una signora bionda che gridava “Sieg Heil!” quando Adolf Hitler si esibiva nei suoi comizi. Talvolta portava anche me, e un giorno mi smarrì tra la folla, ritrovandomi solo quando la piazza si fu svuotata. Mia nonna me lo raccontava molto spesso, caricando le parole di tutto l’odio che nutriva per quella nuora.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Storia di una ladra di libri”
Quello che pensi di questa storia in una rigaFantastico e memorabile
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Questa storia mi è parsa una storia moto intensa, soprattutto perchè stiamo parlando di un tema non poco “leggero”.Quello che ho notato dopo la lettura di questo libro è l’enorme impatto che la seconda guerra mondiale ha avuto sulla società civile: povertà,fame,crisi sociale e soprattutto la perdita del senso di umanità. Infatti nel racconto viene descritto il totale degrado di Berlino e ,in generale, della Germania.
Il testo narra la vita di questa bambina che è profondamente colpita dalla guerra, ad esempio, siccome i bombardamenti si erano fatti troppo intensi, è costretta ad andare in un collegio di campagna.Narra di una lunga agonia che ha completamente cambiato la vita di questa bambina;un’agonia conclusa all’arrivo delle truppe russe, ma, ancora una volta, si evidenzia la brutalità senza bandiera che in molti uomini si scatena in un periodo di guerra. Infatti quando i russi hanno oramai preso tutta berlino, degli stessi russi(che dovrebbero rappresentare la fine di tutte i dolori subiti) compiono altri irreversibili danni, sempre alla società civile.Con questo finale l’autrice vuole sottolineare , ancora una volta, l’orrendità della guerra.
Questa storia mi è parsa una storia moto intensa, soprattutto perchè stiamo parlando di un tema non poco “leggero”.Quello che ho notato dopo la lettura di questo libro è l’enorme impatto che la seconda guerra mondiale ha avuto sulla società civile: povertà,fame,crisi sociale e soprattutto la perdita del senso di umanità. Infatti nel racconto viene descritto il totale degrado di Berlino e ,in generale, della Germania.
Il testo narra la vita di questa bambina che è profondamente colpita dalla guerra, ad esempio, siccome i bombardamenti si erano fatti troppo intensi, è costretta ad andare in un collegio di campagna.Narra di una lunga agonia che ha completamente cambiato la vita di questa bambina;un’agonia conclusa all’arrivo delle truppe russe, ma, ancora una volta, si evidenzia la brutalità senza bandiera che in molti uomini si scatena in un periodo di guerra. Infatti quando i russi hanno oramai preso tutta berlino, degli stessi russi(che dovrebbero rappresentare la fine di tutte i dolori subiti) compiono altri irreversibili danni, sempre alla società civile.Con questo finale l’autrice vuole sottolineare , ancora una volta, l’orrendità della guerra.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Questa la mia infanzia
La frase che mi è piaciuta di più
Opa:”Cosa facevi laggiù??…avevi dimenticato qualcosa??”-
Helga:”Ho solo guardato”-rispose-“ho guardato per non dimenticare nulla….”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
La Caduta-Gli ultimi giorni di Hitler(film) pechè viene proposto lo stesso tema
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa guerra appare come un conflitto tra soldati, ma a partire dal 1939la guerra diventa anche degrado sociale, travolgendo la vita di uomini e donne che avevano la sola colpa di essere nel paese sbagliato nel momento sbagliato.
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È una bellissima storia che ci fa aprire gli occhi riguardo a realtà che molti di noi non conoscono.
Voto: leggi dettagliÈ una bellissima storia che ci fa aprire gli occhi riguardo a realtà che molti di noi non conoscono.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonoraMusica triste
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La cantina di Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
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Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei a questo libro quello di Inge Auerbacher, perché parlano di un’argomento simile.
Quello che pensi di questa storia in una rigaÈ interessante, emozionante, e ti fa restare sempre con una domanda.
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La lettura di questa autobiografia è molto diversa da tutte le altre letture storiche, la guerra viene vista dall’altra faccia della medaglia; l’autrice (protagonista) è figlia di una volontaria all’interno dei campi di concentramento e quindi risulta molto differente come punto di visa. E’ una storia commovente e fa riflettere parecchio sui sentimenti e sul dolore che anche una bimba come Helga può provare. Il testo non è troppo complesso e la storia è molto coinvolgente.
Voto: leggi dettagliLa lettura di questa autobiografia è molto diversa da tutte le altre letture storiche, la guerra viene vista dall’altra faccia della medaglia; l’autrice (protagonista) è figlia di una volontaria all’interno dei campi di concentramento e quindi risulta molto differente come punto di visa. E’ una storia commovente e fa riflettere parecchio sui sentimenti e sul dolore che anche una bimba come Helga può provare. Il testo non è troppo complesso e la storia è molto coinvolgente.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
L’unico lato negativo è l’impaginazione, paragrafi troppo lunghi, colpirebbe di piú con piú pause.
La musica che metteresti come colonna sonoraSia-Lullaby
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Le bombe spaccano il cuore
La frase che mi è piaciuta di più
Ha uno sguardo penetrane che mi imbarazza. Nelle sue pupille c’è uno strano luccichio, come se un folletto ci ballasse dentro. La stredda …… è molle e ne sono sconcertata……La mano è calda e sudaticcia come quella di un malato febbricitante.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Colpisce nel profondo e lascia il segno.
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Questo libro non è solo una storia di guerra ma anche la biografia di una bambina che nonostante la difficile vita trascorsa, è riuscita a sopravvivere.
Helga, di soli quattro anni, è riuscita a farmi commuovere e assaporare l’odore acre della guerra dal suo punto di vista.
Mi ha colpito molto la forza interiore della protagonista che è riuscita a sopportare la terribile situazione che questo conflitto ha portato non essendo aiutata dal ambiente famigliare, anche esso terribile che ha portato Helga a meditare il suicidio.
Questo libro non è solo una storia di guerra ma anche la biografia di una bambina che nonostante la difficile vita trascorsa, è riuscita a sopravvivere.
Helga, di soli quattro anni, è riuscita a farmi commuovere e assaporare l’odore acre della guerra dal suo punto di vista.
Mi ha colpito molto la forza interiore della protagonista che è riuscita a sopportare la terribile situazione che questo conflitto ha portato non essendo aiutata dal ambiente famigliare, anche esso terribile che ha portato Helga a meditare il suicidio.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Talvolta le espressioni in russo e tedesco complicano e appesantiscono la storia
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Un'infanzia in conflitto
La frase che mi è piaciuta di più
Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine, dove spariti mezzi di trasporto ci trascinano con circospezione come bestie rassegnate a ricevere il colpo di grazia
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Molto bella soprattutto perché osservata da occhi di una bambina di quattro anni
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Questa storia mi è piaciuta molto perché viene presentata dal punto di vista di una bambina che viene abbandonata dalla madre per i suoi ideali nazisti.
Voto: leggi dettagliQuesta storia mi è piaciuta molto perché viene presentata dal punto di vista di una bambina che viene abbandonata dalla madre per i suoi ideali nazisti.
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Nessun commento negativo.
La musica che metteresti come colonna sonoraPerfect circle
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Una città in fiamme
La frase che mi è piaciuta di più
“Perché piango? Io non lascio niente, tranne il buon vecchio Opa. Ma quanto fa male! Lascio una città che mi ha rifiutato tutto: una madre, un padre, la nonna. Una vita normale, un’infanzia serena. Una città che mi ha dato solo dolore, privazioni, terrore, solitudine, tristezza, angoscia e disperazione. Perché piango?”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Lasciami andare, madre. Perché parla della stessa situazione che viene osservata dal punto di vista di una bambina.
Quello che pensi di questa storia in una rigaPenso che questa storia sia molto commovente dal punto di vista dei sentimenti che suscita nel considerare la sofferenza dei bambini di fronte alle violenze inaudite della guerra.
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Dal titolo del libro possiamo pensare ad un’altra storia sulla Seconda Guerra Mondiale vista dagli di un’ebreo, che racconta le paure i pericoli vissuti durante la persecuzione nazista. Leggendo il libro, però, possiamo accorgerci che la vicenda ha come protagonista una bambina austriaca che, come una bambina ebrea, soffre per gli orrori e i segni che una guerra lascia, pur non avendo dovuto subire il dramma della deportazione (non essendo ebrea). Ciò che è narrato ci fa capire quanto sia terribile una guerra per entrambe le parti “in gioco” e quanto un simile orrore riesca a tirar fuori i peggiori comportamenti dell’uomo, ma anche dei sentimenti importanti come la compassione che ha la protagonista verso coloro che si trovano in situazioni peggiori della sua, in questo caso coloro che vengono deportati.
Voto: leggi dettagliDal titolo del libro possiamo pensare ad un’altra storia sulla Seconda Guerra Mondiale vista dagli di un’ebreo, che racconta le paure i pericoli vissuti durante la persecuzione nazista. Leggendo il libro, però, possiamo accorgerci che la vicenda ha come protagonista una bambina austriaca che, come una bambina ebrea, soffre per gli orrori e i segni che una guerra lascia, pur non avendo dovuto subire il dramma della deportazione (non essendo ebrea). Ciò che è narrato ci fa capire quanto sia terribile una guerra per entrambe le parti “in gioco” e quanto un simile orrore riesca a tirar fuori i peggiori comportamenti dell’uomo, ma anche dei sentimenti importanti come la compassione che ha la protagonista verso coloro che si trovano in situazioni peggiori della sua, in questo caso coloro che vengono deportati.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Gli orrori di una guerra
La frase che mi è piaciuta di più
“Per noi noi era finito, finito l’inferno. Nuovi orizzonti, nuova vita. la guerra era finita!”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
La guerra di Piero – De Andrè
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa storia toccante di una bambina che ha dovuto vivere non solo gli orrori e le paure di una guerra devastante ma anche i maltrattamenti di alcuni familiare
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Questo romanzo mi è piaciuto perchè la scrittrice con un linguaggio abbastanza semplice riesce a farti entrare nel libro ed in una storia realmente accaduta. Mi hanno stupito la convinzione della madre nel portare avanti i suoi ideali nazisti e l’interesse di Opa nei confronti di Helga pur non essendo legati da parentela
Voto: leggi dettagliQuesto romanzo mi è piaciuto perchè la scrittrice con un linguaggio abbastanza semplice riesce a farti entrare nel libro ed in una storia realmente accaduta. Mi hanno stupito la convinzione della madre nel portare avanti i suoi ideali nazisti e l’interesse di Opa nei confronti di Helga pur non essendo legati da parentela
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonoraMusica triste
Inventa un nuovo titolo
Il degrado della guerra
La frase che mi è piaciuta di più
“Vedere il Fuhrer è il suo grande sogno. Per lui il Fuhrer è un punto di riferimento,è il capo dei capi,il padre di tutti; per lui il Fuhrer è Dio.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Il diario di Anna Frank,Schindler list,La vita è bella
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa Guerra vissuta e raccontata con l’innocenza di una bambina
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Questa storia mi è piaciuta molto perché ci presenta la seconda guerra mondiale dal punto di vista di una bambina tedesca di nome Helga. I personaggi che mi hanno colpita di più sono la madre, che addirittura abbandona i figli pur di poter servire Hitler, e Helga che è una delle poche bambine che non ha una grande stima nei confronti del Führer.
Voto: leggi dettagliQuesta storia mi è piaciuta molto perché ci presenta la seconda guerra mondiale dal punto di vista di una bambina tedesca di nome Helga. I personaggi che mi hanno colpita di più sono la madre, che addirittura abbandona i figli pur di poter servire Hitler, e Helga che è una delle poche bambine che non ha una grande stima nei confronti del Führer.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
“La guerra vista da una bambina tedesca”
La frase che mi è piaciuta di più
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Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
I film: “Schindlers list”, “Il bambino con il pigiama a righe” e “Train de ville” perché parlano della seconda guerra mondiale e dei campi di concentramento.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia tragica che racconta orribili fatti.
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È una storia molto toccante e durante la lettura del libro molto spesso mi sono commossa e ho riflettuto su come questa bambina viveva la guerra.
Voto: leggi dettagliÈ una storia molto toccante e durante la lettura del libro molto spesso mi sono commossa e ho riflettuto su come questa bambina viveva la guerra.
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Mi è piaciuto tutto in questa storia.
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Annientamento di Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
“Quando lo tormentavano i suoi attacchi di tosse è diventata cianotico, temevo sempre che potesse soffocare; e quando usciva per prendere l’acqua pregavo che fosse risparmiato dalle granate. Qualche volta spingevo oltre la speranza che non morisse, desideravo che anche in futuro fosse al mio fianco, che mi vedesse crescere.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Il diario di Anna Frank” e “Il bambino dal pigiama a righe”, perché in queste storie vediamo la guerra durante il nazismo dal punto di vista dei bambini e cosa loro provavano durante questo periodo.
Quello che pensi di questa storia in una rigaÈ una storia che è realmente avvenuta e quindi credo che sia davvero bella e ben raccontata.
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“Il rogo di Berlino” è la biografia dell’infanzia della scrittrice. Parla degli anni della seconda guerra mondiale raccontata dal punto di vista della bambina che, insieme alla sua matrigna, a suo fratello, a suo nonno e ad altri inquilini è stipata in una cantina di cui descrive ogni minimo particolare: i materassi, il secchio per i bisogni, il lavandino ormai secco, l’odore degli incendi che si mescola a quello dei corpi in putrefazione e anche tutta la gente che c’era dentro, dai vecchietti che piangevano e che si lamentavano ai bambini che dormivano o si rincorrevano.
Mi ha colpito molto come l’autrice ha descritto il bunker della cancelleria quando è stata ospite di Hitler insieme ad altri ragazzi grazie ad un’amica della matrigna: le pareti spoglie, gli sguardi freddi, secchi e duri delle guardie e l’aspetto trasandato e minuto di Hitler.
Tutta la Germania era completamente distrutta dai continui attacchi aerei, le sirene, i bombardamenti, i crolli non davano tregua. In tutta questa tristezza e paura l’unica cosa che rendeva forte Helga era Opa (suo nonno), che la difendeva dalla matrigna a cui non stava per niente simpatica a differenza del fratello che addirittura la chiamava Mutti (mamma). Ogni attimo di felicità però veniva spezzato dalla paura, la paura di morire e la paura di perdere i propri cari: paura costante, senza riposo.
“Il rogo di Berlino” è la biografia dell’infanzia della scrittrice. Parla degli anni della seconda guerra mondiale raccontata dal punto di vista della bambina che, insieme alla sua matrigna, a suo fratello, a suo nonno e ad altri inquilini è stipata in una cantina di cui descrive ogni minimo particolare: i materassi, il secchio per i bisogni, il lavandino ormai secco, l’odore degli incendi che si mescola a quello dei corpi in putrefazione e anche tutta la gente che c’era dentro, dai vecchietti che piangevano e che si lamentavano ai bambini che dormivano o si rincorrevano.
Mi ha colpito molto come l’autrice ha descritto il bunker della cancelleria quando è stata ospite di Hitler insieme ad altri ragazzi grazie ad un’amica della matrigna: le pareti spoglie, gli sguardi freddi, secchi e duri delle guardie e l’aspetto trasandato e minuto di Hitler.
Tutta la Germania era completamente distrutta dai continui attacchi aerei, le sirene, i bombardamenti, i crolli non davano tregua. In tutta questa tristezza e paura l’unica cosa che rendeva forte Helga era Opa (suo nonno), che la difendeva dalla matrigna a cui non stava per niente simpatica a differenza del fratello che addirittura la chiamava Mutti (mamma). Ogni attimo di felicità però veniva spezzato dalla paura, la paura di morire e la paura di perdere i propri cari: paura costante, senza riposo.
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La guerra vissuta.
La frase che mi è piaciuta di più
Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine (pag.58 righe 14/15).
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Un libro fantastico che ti dà la possibilità mentre lo leggi di entrare nella storia e di rivivere in 229 pagine gli eventi di 5 anni di guerra nel minimo dettaglio. Emozionante.
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Mi è piaciuto molto il libro,sia per come è scritto sia per come la scrittrice riesce a trasmettere al lettore ciò che ha provato durante la sua terribile infanzia al tempo dei bombardamenti a Berlino.
Voto: leggi dettagliMi è piaciuto molto il libro,sia per come è scritto sia per come la scrittrice riesce a trasmettere al lettore ciò che ha provato durante la sua terribile infanzia al tempo dei bombardamenti a Berlino.
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Bombardamenti a Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
“… Non ho nulla alle spalle,e davanti solo l’ignoto.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Il bambino con il piagiama a righe” e “Anna Franck”
Quello che pensi di questa storia in una rigaMolto coinvolgente e commuovente
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questo libro è avvincente ed interessante.Il tutto si fonda su una storia apparentemente irreale, ma purtroppo accaduta. HELGA è una piccola bambina e vediamo dai suoi occhi la grande guerra e in particolare berlino, oggi centro culturale cosmopolita, nel 45′ l’epicentro di un terremoto, chiamato e conosciuto da tutti come:NAZISMO
Voto: leggi dettagliquesto libro è avvincente ed interessante.Il tutto si fonda su una storia apparentemente irreale, ma purtroppo accaduta. HELGA è una piccola bambina e vediamo dai suoi occhi la grande guerra e in particolare berlino, oggi centro culturale cosmopolita, nel 45′ l’epicentro di un terremoto, chiamato e conosciuto da tutti come:NAZISMO
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mi aspettavo una storia di fuga dalla città, non un nascondino da NESSUNO poichè la protagonista è tedesca nel midollo, troppe a parere mio le liti con la matrigna, topos già visto in molti film……
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cibo...cibo....cibo
La frase che mi è piaciuta di più
“perchè la sotto, fra i tetri resti dell’ immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’ umida cantina della lothar-bucher-strasse e fra le pieghe gentili del giubbotto di Opa, forse là sotto rimangono le mie redici. Stupide,testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il cuore”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
mi viene in mente banalmente “storia di una ladra di libri” ma per avere una visione anche dell’ altra parte della guerra consiglio vivamente “se questo è un uomo” di primo levi smpre del genere autobiografico che narra la storia di un ebreo nei campi di concentramento
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa guerra non l’abbiamo vissuta ,ma dobbiamo ricordarla ,leggendo questo libro ci sentiamo più vicini….
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Helga è una bambina che all’età di otto anni viene abbandonata dalla madre, fanatica nazista che si mette al servizio di Hitler. Questa storia racconta la tragedia della guerra da un punto di vista diverso dal solito, cioè quello di una bambina tedesca. Mi hanno colpito molto il comportamento della madre nei confronti dei figli e l’atteggiamento del fratellino che, pur essendo piccolo, nutre una grande stima per un uomo orribile come Hitler.
È una storia forte ma che aiuta a far capire e a ricordare l’enorme crimine commesso.
Helga è una bambina che all’età di otto anni viene abbandonata dalla madre, fanatica nazista che si mette al servizio di Hitler. Questa storia racconta la tragedia della guerra da un punto di vista diverso dal solito, cioè quello di una bambina tedesca. Mi hanno colpito molto il comportamento della madre nei confronti dei figli e l’atteggiamento del fratellino che, pur essendo piccolo, nutre una grande stima per un uomo orribile come Hitler.
È una storia forte ma che aiuta a far capire e a ricordare l’enorme crimine commesso.
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La musica che metteresti come colonna sonora-
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"Quella buia cantina a Berlino"
La frase che mi è piaciuta di più
“Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Il diario di Anna Frank”, “Il bambino con il pigiama a righe” “La vita è bella”perché riguardano tutti la seconda guerra mondiale e l’olocausto.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia senza filtri che racconta la cruda realtà della seconda guerra mondiale.
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Mi è piaciuto molto il libro in sé: com’è scritto, la storia ed il fatto che l’autrice con le sue parole riesca a far provare al lettore ciò che lei provava ai suoi tempi. Fa impressione il fatto che loro vivessero in condizioni così precarie e sempre sotto la minaccia degli attacchi militari e dei bombardamenti. Nella parte finale il libro è commovente tanto che ho pianto.
Voto: leggi dettagliMi è piaciuto molto il libro in sé: com’è scritto, la storia ed il fatto che l’autrice con le sue parole riesca a far provare al lettore ciò che lei provava ai suoi tempi. Fa impressione il fatto che loro vivessero in condizioni così precarie e sempre sotto la minaccia degli attacchi militari e dei bombardamenti. Nella parte finale il libro è commovente tanto che ho pianto.
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In certi punti il libro è molto “crudo” ma credo che non sia un difetto.
La musica che metteresti come colonna sonorascorpions - wind of change.
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Bombe su Berlino.
La frase che mi è piaciuta di più
“Lascio una città che mi ha rifiutato tutto: una madre, un padre, la nonna. Una vita normale, un’infanzia serena. Una città che mi ha dato solo dolore, privazioni, terrore, solitudine, tristezza, angoscia e disperazione. Perché piango?
Stringo i denti per non mettermi ad urlare. Sto male. Mi si strazia il cuore. Che cosa mi sta accadendo?
Addio, Berlino.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Arrivederci ragazzi”, perché sono ambientati entrambi in periodo di guerra anche se il film è ambientato in Francia, e parlano entrambi di bambini a cui è negata l’infanzia a causa della guerra.
Quello che pensi di questa storia in una rigaAngosciante.
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Questo libro è abbastanza affascinante,perchè narra il viaggio di alcuni ragazzi della beat generation in giro per l’America.I ragazzi effettuano il viaggio con tre mezzi diversi,prima con l’auto stop,poi col bus e infine con l’auto,il primo viaggio è da New York a Chicago l’ultimo invece è da città del Messico a New York.In questa loro “avventura”i ragazzi incontrano nuovi amici e fanno nuove esperienze.
Voto: leggi dettagliQuesto libro è abbastanza affascinante,perchè narra il viaggio di alcuni ragazzi della beat generation in giro per l’America.I ragazzi effettuano il viaggio con tre mezzi diversi,prima con l’auto stop,poi col bus e infine con l’auto,il primo viaggio è da New York a Chicago l’ultimo invece è da città del Messico a New York.In questa loro “avventura”i ragazzi incontrano nuovi amici e fanno nuove esperienze.
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A mio parere non ci sono frasi da non ritenere interessanti
La musica che metteresti come colonna sonoraLa musica che metterei come colonna sonora di questo libro è un brano di Luciano Ligabue che si intitola "sulla mia strada"
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il lungo viaggio
La frase che mi è piaciuta di più
Non c’è un episodio in particolare che mi ha colpito maggiormente,anche perchè è la storia nel complesso che ti da un immagine precisa del testo.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Sinceramente non ricordo film,libri,fumetti,immagini ecc.che ricollegherei a questo libra ma ho in mente delle canzoni come quella che metterei come colonna sonora di Luciano Ligabue “sulla mia strada”,un altra di Luciano Ligabue “il peso della valigia”,un altra ancora di Ligabue “il centro del mondo”e infine una di Claudio Baglioni”strada facendo”.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia emozionante e simpatica sotto ogni punto di vista.
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Credo che il rogo di Berlino sia un libro educativo,ma soprattutto un libro che fa riflettere su quello che è accaduto in passato in modo da non commettere più certe follie. Helga Schneider in questo libro ci racconta la sua esperienza vissuta da bambina,ed è proprio questa la particolarità ovvero che si ha un testo che propone un episodio cosi tragico e cosi distruttivo sotto ogni punto di vista,raccontato da una bambina di nome Helga che si trova ad affrontare vari ostacoli,come l’abbandono della madre il convivere con la matrigna Ursula che prova per lei un profondo odio,tanto che decide di farla rinchiudere in un istituto per “RAGAZZI STRANI” e in seguito in una “casa rieducativa”.Ursula odiava la bambina e non faceva altro che castigarla al minimo sbaglio e criticare il metodo educativo della nonna giudicandolo troppo concessivo,tanto che Helga a un certo punto della sua vita…
Voto: leggi dettagliCredo che il rogo di Berlino sia un libro educativo,ma soprattutto un libro che fa riflettere su quello che è accaduto in passato in modo da non commettere più certe follie. Helga Schneider in questo libro ci racconta la sua esperienza vissuta da bambina,ed è proprio questa la particolarità ovvero che si ha un testo che propone un episodio cosi tragico e cosi distruttivo sotto ogni punto di vista,raccontato da una bambina di nome Helga che si trova ad affrontare vari ostacoli,come l’abbandono della madre il convivere con la matrigna Ursula che prova per lei un profondo odio,tanto che decide di farla rinchiudere in un istituto per “RAGAZZI STRANI” e in seguito in una “casa rieducativa”.Ursula odiava la bambina e non faceva altro che castigarla al minimo sbaglio e criticare il metodo educativo della nonna giudicandolo troppo concessivo,tanto che Helga a un certo punto della sua vita…
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Non ci sono righe ne episodi che non ho trovato interessanti.
La musica che metteresti come colonna sonorauna canzone che credo possa fungere da colonna sonora in questo libro è un brano scritto nel 99 da Ligabue Jovanotti e Piero Pelù che si intitola "il mio nome è mai più"
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la shoah vista e raccontata da una bambina
La frase che mi è piaciuta di più
Ad essere sincero non c’è una frase in particolare che mi ha colpito di più,ma un episodio ed è quello in cui la nonna porta a giocare i nipoti nella piazza,facendogli vivere al minimo quel periodo di guerra.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Logicamente leggendo questo libro sono moltissimi i film che ti vengono in mente,ma il film che mi ha accompagnato in questa lettura è stato “la vita è bella”di Benigni,perchè anche li troviamo l’episodio della shoah vissuto da un bambino,e poi è anche un film che a differenza degli altri viene proposto in una maniera allegra come se fosse tutto un gioco.Ma come ho detto prima di film che ricordano la shoah cene sono moltissimi.
Quello che pensi di questa storia in una rigaPer me questa storia come ho gia detto è prima di tutto un educazione a vivere e a riflettere sugli errori del passato in modo da non ricommetterli nel futuro.
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E’ un libro interessante, dà la visione della guerra dal punto di vista di una bambina, non una bambina qualsiasi, ma una bambina tedesca. Di solito rappresentati come cattivi, questa volta visti anche loro parzialmente come vittime. Si perde di prospettiva se non si hanno almeno due punti di vista…
Voto: leggi dettagliE’ un libro interessante, dà la visione della guerra dal punto di vista di una bambina, non una bambina qualsiasi, ma una bambina tedesca. Di solito rappresentati come cattivi, questa volta visti anche loro parzialmente come vittime. Si perde di prospettiva se non si hanno almeno due punti di vista…
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La musica che metteresti come colonna sonoraBorn to Die - Lana del Rey
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L'infanzia rubata di Helga.
La frase che mi è piaciuta di più
“…diamo la colpa a colui che ci tolto ogni dignità, Adolf Hitler”
La guerra toglie dignità.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Anna Frank, per avere l’altro punto di vista…
Quello che pensi di questa storia in una rigaTerribilmente triste, incredibilmente coinvolgente
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Questo libro mi è piaciuto molto, perché oltre a essere emozionante e coinvolgente, fa capire cosa hanno provato tutte quelle persone costrette a stare per mesi rintanate nei rifugi antiaerei, con la paura costante di morire alternata alle sete e alla fame e anche perché vengono descritti tutte le sofferenze e le disgrazie causate dalla guerra, come quelli che dovettero sopportare i genitori perché le figlie erano state vittime di una violenza oppure perché i propri cari erano morti, e ciò fa molto pensare; grazie alle descrizioni dettagliate si riesce a immedesimarsi nei vari personaggi capendo le loro emozioni.
Voto: leggi dettagliQuesto libro mi è piaciuto molto, perché oltre a essere emozionante e coinvolgente, fa capire cosa hanno provato tutte quelle persone costrette a stare per mesi rintanate nei rifugi antiaerei, con la paura costante di morire alternata alle sete e alla fame e anche perché vengono descritti tutte le sofferenze e le disgrazie causate dalla guerra, come quelli che dovettero sopportare i genitori perché le figlie erano state vittime di una violenza oppure perché i propri cari erano morti, e ciò fa molto pensare; grazie alle descrizioni dettagliate si riesce a immedesimarsi nei vari personaggi capendo le loro emozioni.
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
A causa della guerra
La frase che mi è piaciuta di più
“Fame, sete, freddo, terrore, insonnia, sporcizia, debolezza, apatia, senso di abbandono e di impotenza: questi erano gli ingredienti della nostra esistenza trascorsa giorno e notte in cantina.” Questa è la frase che mi è piaciuta di più perché riassume tutto quello che causa la guerra.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Io collegherei a questo libro “Diario di Anna Frank”, perché tutte e due le protagoniste hanno vissuto gli strazi della guerra in prima persona. L’unica differenza è che Anna era ebrea e morì giovanissima in un campo di concentramento, mentre Helga è sopravvissuta. Comunque grazie a tutte e due abbiamo delle testimonianze sulle atrocità della guerra.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia bellissima, emozionante e molto istruttiva, soprattutto per le persone che non hanno vissuto la guerra.
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Storia impressionante, ma allo stesso tempo attraente, che fa si che il lettore possa cogliere l’orrore della guerra attraverso gli occhi di una bambina di 8 anni, alla quale Dio sembra aver girato le spalle.
Voto: leggi dettagliStoria impressionante, ma allo stesso tempo attraente, che fa si che il lettore possa cogliere l’orrore della guerra attraverso gli occhi di una bambina di 8 anni, alla quale Dio sembra aver girato le spalle.
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La musica che metteresti come colonna sonora.
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Il circo di Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
Getto un ultimo sguardo dall’oblò: non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
foto di ebrei nei campi di concentramento, perché la vita di Helga, durante i mesi in cui Berlino era continuamente assediata dai russi, si avvicina a quella degli uomini, donne, bambini, costretti nei campi di prigionia.
Quello che pensi di questa storia in una rigaImpressionante, attraente.
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La storia mi è piaciuta particolarmente siccome la scrittrice riesce a farti immedesimare nel suo personaggio; inoltre durante la narrazione si ribadisce più volte che la guerra è un abominio che non nessun uomo, dal più grande al più piccolo, dovrebbe vivere. Questo è un concetto molto importante che ai giorni nostri a volte si tende a dimenticare.
Voto: leggi dettagliLa storia mi è piaciuta particolarmente siccome la scrittrice riesce a farti immedesimare nel suo personaggio; inoltre durante la narrazione si ribadisce più volte che la guerra è un abominio che non nessun uomo, dal più grande al più piccolo, dovrebbe vivere. Questo è un concetto molto importante che ai giorni nostri a volte si tende a dimenticare.
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A volte mi è risultato che la narrazione fosse un po’lenta, ma solo nella prima parte del libro.
La musica che metteresti come colonna sonoraFrancesco Guccini - Un vecchio e un bambino.
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Helga: una vita negata.
La frase che mi è piaciuta di più
Getto un ultimo sguardo dall’oblò: non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
A questo libro collegherei i film: “Il bambino con il pigiama a righe”, “Anna Frank” e “La chiave di Sara”, perché sono tutte storie che hanno come tema principale la guerra e l’olocausto, visti dagli occhi di bambini.
Quello che pensi di questa storia in una rigaIn una parola eccezionale, una storia che ti riesce a commuovere e far ragionare.
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“Il rogo di Berlino”, scritto da Helga Schneider, racconta la terribile infanzia vissuta dall’autrice nella Berlino investita dalla guerra, scatenata da Hitler.
La bambina, infatti, visse la tragedia del conflitto nella condizione di chi si trova ad essere vittima innocente della violenza di chi combatte per liberare la Germania.
La scrittrice, inoltre, descrive in modo dettagliato gli avvenimenti e le sue emozioni,facendo provare un forte sentimento di empatia al lettore.
“Il rogo di Berlino”, scritto da Helga Schneider, racconta la terribile infanzia vissuta dall’autrice nella Berlino investita dalla guerra, scatenata da Hitler.
La bambina, infatti, visse la tragedia del conflitto nella condizione di chi si trova ad essere vittima innocente della violenza di chi combatte per liberare la Germania.
La scrittrice, inoltre, descrive in modo dettagliato gli avvenimenti e le sue emozioni,facendo provare un forte sentimento di empatia al lettore.
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La trama del racconto è molto coinvolgente e il ritmo è incalzante però, a volte, quest’ultimo viene un po’ rallentato dalle lunghe e dettagliate descrizioni dei luoghi o delle persone figurati dalla giovane protagonista.
La musica che metteresti come colonna sonoraImagine, John Lennon.
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Bombardamenti a Berlino.
La frase che mi è piaciuta di più
“Sotto il blu smaltato di un cielo indifferente, il mare di rovine si allontana, diventa massa informe dalla quale sporgono, cupe, le nere cime dei monconi.
Sto male. In gola un pugno di lacrime. Nel cuore un pugno di ansia. Laggiù c’è qualcosa che chiama.
Perchè là sotto, fra i tetri resti dell’immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’umida cantina della Lothar-Bucher-Strasse e fra le pieghe gentili del cappotto sgualcito di Opa, forse là sotto rimangono le mie radici. Stupide, testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il mio cuore.
Addio, Berlino!
Il nodo si gonfia nel petto, mi soffoca. Berlino sta svenendo all’orizzonte, sprofonda in un velo di foschia. Sento un soffio gelido, provo un senso di vuoto. I motori rombano, aguzzo lo sguardo: non vedo più niente.
Fra poco atterreremo a Lubecca, dove ci accoglierà un campo di profughi. Forse ci aspetta ancora la fame, nell’attesa che un treno merci ci conduca al confine dell’Austria.
Getto un ultimo sguardo all’oblò: non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei questo racconto al libro “Anna Frank” perché la situazione che sono costrette a vivere le due protagoniste è abbastanza analoga: infatti, sia Anna che Helga vissero, insieme alle loro famiglie, rinchiuse per mesi o addirittura anni in buie stanze, in pessime condizioni igieniche e nella scarsità di viveri, nella speranza di riuscire a sopravvivere a quella terribile guerra che coinvolgeva tutto il Paese.
Quello che pensi di questa storia in una rigaQuesta storia è una delle tante testimonianze che racconta alcuni degli orrori della guerra e spero che, prima o poi, gli uomini riescano, per amore dei propri simili e in onore della pace, ad evitare e a cessare i vari conflitti perché, in fondo, queste ostilità non portano né vincitori né vinti, bensì solo vittime e distruzione.
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“Il rogo di Berlino” di Helga Schneider racconta uno dei periodi peggiori nel migliore dei modi: la scrittrice narra la sua esperienza, descrive dettagliatamente ogni avvenimento e esprime le sue emozioni apertamente, così che mentre leggevo il libro mi sentivo coinvolta nella storia.
Voto: leggi dettagli“Il rogo di Berlino” di Helga Schneider racconta uno dei periodi peggiori nel migliore dei modi: la scrittrice narra la sua esperienza, descrive dettagliatamente ogni avvenimento e esprime le sue emozioni apertamente, così che mentre leggevo il libro mi sentivo coinvolta nella storia.
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La storia mi è piaciuta incondizionatamente anche se è difficile “partecipare” alle enormi ingiustizie che Helga subisce.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
La guerra di Helga.
La frase che mi è piaciuta di più
Sto male. In gola un pugno di lascrime. Nel cuore un pugno di ansia. Laggiù c’è qualcosa che mi chiama. Perché là sotto, fra i tetri resti dell’immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’umida cantina della Lothar-Bucher-Strasse e fra le pieghe gentili del cappotto sgualcito di Opa, forse là rimangono le mie radici. Stupide testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere più forte il cuore. Addio, Berlino!
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Il diario di Anna Frank, perché racconta la guerra vissuta dai bambini.
Quello che pensi di questa storia in una rigaL’autrice descrive dettagliatamente ogni avvenimento e esprime le sue emozioni apertamente. È molto coinvolgente.
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Helga Schneider è ancora una bambina quando viene travolta dal vento gelido della guerra e di lei mi colpisce la criticità oggettiva dei suoi pensieri, caratteristica che mai avrei pensato di trovare in una bambina di neanche dieci anni. Nel racconto, ho apprezzato il coraggio con il quale Helga affronta la situazione: prima viene abbandonata dalla madre, poi il padre parte per il fronte e lascia lei e suo fratello Peter alla sua nuova moglie, che mai accetterà la bambina come sua figlia (la manderà anche in un collegio per “bambini speciali”). Lo stile di Helga Schneider fa sì che il lettore sia coinvolto, anche se, in alcuni passi del libro, ho fatto fatica a crearmi nella mente un’immagine di ciò che veniva descritto perché le azioni compiute dalle SS, i bombardamenti, la puzza di cadavere, il cielo rosso fuoco sono impensabili nell’epoca in cui viviamo. Mentre leggevo ho provato diverse emozioni: l’ansia per l’arrivo dei Russi, la fame e la sete, la sporcizia della cantina, il fischio assordante degli “organi di Stalin”, la voglia di andare a giocare in cortile, il doloroso addio a Berlino, la delusione per l’incontro con la madre, l’odio verso la guerra. Questo libro mi è piaciuto molto anche perché oltre che leggere una storia, ho letto anche la vita di una testimone di un periodo così buio dell’umanità, dove forse la parola giusta da usare non era “uomo”, ma “bestia”.
Voto: leggi dettagliHelga Schneider è ancora una bambina quando viene travolta dal vento gelido della guerra e di lei mi colpisce la criticità oggettiva dei suoi pensieri, caratteristica che mai avrei pensato di trovare in una bambina di neanche dieci anni. Nel racconto, ho apprezzato il coraggio con il quale Helga affronta la situazione: prima viene abbandonata dalla madre, poi il padre parte per il fronte e lascia lei e suo fratello Peter alla sua nuova moglie, che mai accetterà la bambina come sua figlia (la manderà anche in un collegio per “bambini speciali”). Lo stile di Helga Schneider fa sì che il lettore sia coinvolto, anche se, in alcuni passi del libro, ho fatto fatica a crearmi nella mente un’immagine di ciò che veniva descritto perché le azioni compiute dalle SS, i bombardamenti, la puzza di cadavere, il cielo rosso fuoco sono impensabili nell’epoca in cui viviamo. Mentre leggevo ho provato diverse emozioni: l’ansia per l’arrivo dei Russi, la fame e la sete, la sporcizia della cantina, il fischio assordante degli “organi di Stalin”, la voglia di andare a giocare in cortile, il doloroso addio a Berlino, la delusione per l’incontro con la madre, l’odio verso la guerra. Questo libro mi è piaciuto molto anche perché oltre che leggere una storia, ho letto anche la vita di una testimone di un periodo così buio dell’umanità, dove forse la parola giusta da usare non era “uomo”, ma “bestia”.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
In alcuni passi del libro non ho particolarmente amato le descrizioni di luoghi o persone perché erano troppo lunghe e rallentavano leggermente il ritmo di narrazione.
La musica che metteresti come colonna sonoraL'inverno, A. Vivaldi.
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Quella buia cantina della Lothar-Bucher-Strasse.
La frase che mi è piaciuta di più
“Sotto il blu smaltato di un cielo indifferente, il mare di rovine si allontana, diventa massa informe dalla quale sporgono, cupe, le nere cime dei monconi. Sto male. In gola un pugno di lacrime. Nel cuore un pugno di ansia. Laggiù c’è qualcosa che chiama. Perché là sotto, fra i tetri resti dell’immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’umida cantina della Lothar-Bucher-Strasse e fra le pieghe gentili del cappotto sgualcito di Opa, forse là sotto rimangono le mie radici. Stupide, testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il mio cuore. Addio Berlino!”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei questo racconto al libro e al film “Storia di una ladra di libri”, perché la situazione delle due protagoniste (Helga e Liesel)è abbastanza simile: sono entrambe bambine che non riescono a capire perché ci sia la guerra e sono scandalizzate, quasi incredule, di quanto possano essere orrendi il nazismo, i bombardamenti, la fame, la sete, il lento annientamento non solo della Germania, ma di tutte le persone costrette a sopportarne le conseguenze.
Quello che pensi di questa storia in una rigaQuesto libro è un esempio di alcuni degli orrori della guerra e spero che, anche attraverso questo racconto, l’uomo non faccia mai più l’errore di combattere e portare un popolo e un Paese alla distruzione.
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33 thoughts on “Il rogo di Berlino”