Descrizione
Autore
Helga Schneider
Nata in Polonia nel 1937, la sua infanzia è stata segnata dall’abbandono dei genitori. Il padre parte per il fronte poco dopo la sua nascita, e la madre, quando Helga ha quattro anni, si arruola, prima come ausiliaria delle SS, poi come guardiana nei campi di sterminio femminili di Ravensbruck e di Auschwitz-Bierkenau. Quando il padre torna dalla guerra e si risposa, la seconda moglie fa rinchiudere Helga e suo fratello in un istituto di rieducazione. Alla fine del 1944, tramite una zia, che lavora al Ministero di Goebbels, viene ricevuta da Hitler nel suo bunker assieme ad un gruppo di bambini, i cosiddetti “piccoli ospiti del Fuhrer”. Per qualche tempo vive col padre in Austria, ma a 17 anni scappa di casa.
Nel 1971 va a Vienna a cercare sua madre, che non aveva più visto da quando l’aveva abbandonata. Ma da quell’incontro Helga esce delusa, ferita, amareggiata, perché la donna è tuttora fiera del proprio passato. La ricercherà 27 anni dopo, quando è una donna ormai molto anziana. Helga, vorrebbe capire come è stato possibile per una mamma abbandonare i propri figli per inseguire un sogno di morte, carico di orrori, senza provarne alcun turbamento. Invano attende una risposta. Solo nel 1995 Helga trova nella scrittura un luogo capace di ospitare le sue laceranti esperienze di vita. Il suo primo libro è Il rogo di Berlino, una sorta di autobiografia in cui racconta la storia della sua infanzia trascorsa a Berlino negli anni bui del nazismo.
Bibliografia
Il rogo di Berlino, Adelphi, 1995
Porta di Brandeburgo, Adelphi, 1997
Lasciami andare madre, Adelphi , 2001
L’usignolo dei Linke, Adelphi, 2004
Stelle di cannella, Salani, 2002
L’albero di Goethe, Salani, 2004
Il piccolo Adolf non aveva le ciglia, Einaudi, 2007
Heike riprende a respirare, Salani, 2008
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Commenti Finora
Descrizione
Helga Schneider, Il rogo di Berlino, Adelphi
Sfiorai con lo sguardo lo spazio vuoto dove avevamo vissuto gli uni sugli altri ammassati come bestie, imponendo al prossimo il nostro odore, il nostro malumore, il nostro egoismo. Eravamo andati oltre il sopportabile, oltre il vivibile, oltre l’immaginabile, oltre le nostre forze, oltre l’umano.
Helga è molto piccola quando la madre decide di arruolarsi nelle SS e abbandonarla assieme al fratellino Peter e al marito anche lui al fronte.
Da quel momento inizia per Helga un vero e proprio inferno. Infatti il padre si risposa e la matrigna ha una forte avversione verso la bambina, tanto da farla rinchiudere in un istituto per “ragazzi strani”, quasi un manicomio per bambini, e in seguito in una sorta di “fattoria rieducativa” dove finalmente trova un po’ di serenità. Ma il peggio deve ancora venire. Helga verrà richiamata a Berlino nell’autunno del ’44, all’età di otto anni, e vivrà per mesi in una città in fiamme bombardata quotidianamente dagli alleati, rinchiusa in una cantina stipata di persone, senza cibo, acqua e qualsiasi cura medica. In questo romanzo la Schnider, raccontandoci la sua biografia d’infanzia, ci offre un punto di vista nuovo e doverso, sulla seconda guerra mondiale, quello dei carnefici. Carnefici a loro volta vittime.
La madre di Helga, arruolatasi nelle SS, assumerà il ruolo di guardiana nel campo di concentramento di Auschwitz, e veglierà, come un grottesco totem, su due tragedie. Il dramma della popolazione civile di Berlino bombardata dagli alleati e quello, ancor più bestiale, degli ebrei sterminati nei campi di concentramento.
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Il libro narra la vita di una ragazza nata e vissuta durante uno dei più grandi conflitti della storia dell’umanità,la Seconda Guerra Mondiale,ma non solo.Come se i dolori inflitti dalla guerra non fossero abbastanza,”Il Rogo di Berlino” è la testimonianza di una ragazza a cui tutto quello che aveva di più caro è stato portato via,in un modo o nell’altro:a partire dalla madre e dal padre fino ad arrivare all’amore di un nonno che le è stato sempre accanto,senza escludere l’affetto di un fratello e degli amici che la violenza della guerra,diventata ormai parte integrante della vita quotidiana,ha cambiato per sempre.
Voto: leggi dettagliIl libro narra la vita di una ragazza nata e vissuta durante uno dei più grandi conflitti della storia dell’umanità,la Seconda Guerra Mondiale,ma non solo.Come se i dolori inflitti dalla guerra non fossero abbastanza,”Il Rogo di Berlino” è la testimonianza di una ragazza a cui tutto quello che aveva di più caro è stato portato via,in un modo o nell’altro:a partire dalla madre e dal padre fino ad arrivare all’amore di un nonno che le è stato sempre accanto,senza escludere l’affetto di un fratello e degli amici che la violenza della guerra,diventata ormai parte integrante della vita quotidiana,ha cambiato per sempre.
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Il libro mi è piaciuto molto,ma considero ripetitivo e leggermente noioso il modo in cui l’autrice descrive le sue giornate all’interno della cantina.
La musica che metteresti come colonna sonora*
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Gli Ardori della Guerra
La frase che mi è piaciuta di più
Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una riga“Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine”.Secondo me,questa frase,riassume perfettamente ciò che il libro è riuscito a trasmettermi:una storia triste ed emozionante che ci fa riflettere su ciò che rende veramente terribile la guerra.
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Una storia molto coinvolgente, raccontata secondo un punto di vista del tutto nuovo, che va al di là dello stereotipo del tedesco nazista e crudele. Impressionanti la naturalezza e la semplicità con le quali Helga racconta gli avvenimenti visti dai suoi occhi di bambina e, ovviamente, la sofferenza e la disperazione degli abitanti di Berlino in quegli anni. Un libro sicuramente da leggere per comprendere al meglio tutto il dolore provocato dalla guerra, che va ben oltre a ciò che è raccontato sui libri di storia.
Voto: leggi dettagliUna storia molto coinvolgente, raccontata secondo un punto di vista del tutto nuovo, che va al di là dello stereotipo del tedesco nazista e crudele. Impressionanti la naturalezza e la semplicità con le quali Helga racconta gli avvenimenti visti dai suoi occhi di bambina e, ovviamente, la sofferenza e la disperazione degli abitanti di Berlino in quegli anni. Un libro sicuramente da leggere per comprendere al meglio tutto il dolore provocato dalla guerra, che va ben oltre a ciò che è raccontato sui libri di storia.
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Non ho nulla di negativo da segnalare.
La musica che metteresti come colonna sonoraLucio Dalla - Le rondini
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Berlino: un' infanzia perduta
La frase che mi è piaciuta di più
Sto male. In gola un pugno di lacrime. Nel cuore un pugno di ansia. Laggiù c’è qualcosa che chiama. Perchè là sotto, fra i tetri resti dell’immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’umida cantina della Lothar-Bucher-Strasse e fra le pieghe gentili del cappotto sgualcito di Opa, forse là sotto rimangono le mie radici. Stupide, testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il mio cuore. Addio Berlino!
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Ci sono tanti libri e films di grande bellezza riguardanti la seconda guerra mondiale tra cui, per esempio, Shinder’s list, Il diario di Anna Frank e La vita è bella. Il film, però, che mi ha accompagnato durante tutta la lettura è stato “Storia di una ladra di libri”, poichè è raccontato dal punto di vista di Liesel, una bambina tedesca che prova disgusto e orrore per la guerra, proprio come Helga.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUn libro emozionante e drammatico. Un esempio degli orrori della guerra e quindi un monito per evitarla in futuro.
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Questa storia che descrive la situazione della popolazione berlinese durante la guerra risulta molto interessante, poiché funge da testimonianza storica e permette così di rendersi meglio conto della brutalità della guerra. Il fatto che vengano raccontate tutti gli inconvenienti della vita nele cantine o nei bunker ci obbliga a riflettere sul nostro stile di vita, a volte da noi disprezzato, ma che è invidiato da tutti coloro che sono in guerra e che stentano a sopravivere. Nonostante la pesantezza degli argomenti trattati il libro risulta scorrevole e di facile comprensione, invogliando, così, alla lettura.
Voto: leggi dettagliQuesta storia che descrive la situazione della popolazione berlinese durante la guerra risulta molto interessante, poiché funge da testimonianza storica e permette così di rendersi meglio conto della brutalità della guerra. Il fatto che vengano raccontate tutti gli inconvenienti della vita nele cantine o nei bunker ci obbliga a riflettere sul nostro stile di vita, a volte da noi disprezzato, ma che è invidiato da tutti coloro che sono in guerra e che stentano a sopravivere. Nonostante la pesantezza degli argomenti trattati il libro risulta scorrevole e di facile comprensione, invogliando, così, alla lettura.
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La musica che metteresti come colonna sonora*
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La vita durante la guerra
La frase che mi è piaciuta di più
Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
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Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia triste, ma contemporaneamente interessante, che fa riflettere sullo stile di vita delle popolazioni in guerra.
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È una bellissima storia che ci fa aprire gli occhi riguardo a realtà che molti di noi non conoscono.
Voto: leggi dettagliÈ una bellissima storia che ci fa aprire gli occhi riguardo a realtà che molti di noi non conoscono.
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La musica che metteresti come colonna sonoraMusica triste
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La cantina di Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
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Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei a questo libro quello di Inge Auerbacher, perché parlano di un’argomento simile.
Quello che pensi di questa storia in una rigaÈ interessante, emozionante, e ti fa restare sempre con una domanda.
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La lettura di questa autobiografia è molto diversa da tutte le altre letture storiche, la guerra viene vista dall’altra faccia della medaglia; l’autrice (protagonista) è figlia di una volontaria all’interno dei campi di concentramento e quindi risulta molto differente come punto di visa. E’ una storia commovente e fa riflettere parecchio sui sentimenti e sul dolore che anche una bimba come Helga può provare. Il testo non è troppo complesso e la storia è molto coinvolgente.
Voto: leggi dettagliLa lettura di questa autobiografia è molto diversa da tutte le altre letture storiche, la guerra viene vista dall’altra faccia della medaglia; l’autrice (protagonista) è figlia di una volontaria all’interno dei campi di concentramento e quindi risulta molto differente come punto di visa. E’ una storia commovente e fa riflettere parecchio sui sentimenti e sul dolore che anche una bimba come Helga può provare. Il testo non è troppo complesso e la storia è molto coinvolgente.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
L’unico lato negativo è l’impaginazione, paragrafi troppo lunghi, colpirebbe di piú con piú pause.
La musica che metteresti come colonna sonoraSia-Lullaby
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Le bombe spaccano il cuore
La frase che mi è piaciuta di più
Ha uno sguardo penetrane che mi imbarazza. Nelle sue pupille c’è uno strano luccichio, come se un folletto ci ballasse dentro. La stredda …… è molle e ne sono sconcertata……La mano è calda e sudaticcia come quella di un malato febbricitante.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Quello che pensi di questa storia in una riga
Colpisce nel profondo e lascia il segno.
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Questa storia mi è piaciuta molto perché viene presentata dal punto di vista di una bambina che viene abbandonata dalla madre per i suoi ideali nazisti.
Voto: leggi dettagliQuesta storia mi è piaciuta molto perché viene presentata dal punto di vista di una bambina che viene abbandonata dalla madre per i suoi ideali nazisti.
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Nessun commento negativo.
La musica che metteresti come colonna sonoraPerfect circle
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Una città in fiamme
La frase che mi è piaciuta di più
“Perché piango? Io non lascio niente, tranne il buon vecchio Opa. Ma quanto fa male! Lascio una città che mi ha rifiutato tutto: una madre, un padre, la nonna. Una vita normale, un’infanzia serena. Una città che mi ha dato solo dolore, privazioni, terrore, solitudine, tristezza, angoscia e disperazione. Perché piango?”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Lasciami andare, madre. Perché parla della stessa situazione che viene osservata dal punto di vista di una bambina.
Quello che pensi di questa storia in una rigaPenso che questa storia sia molto commovente dal punto di vista dei sentimenti che suscita nel considerare la sofferenza dei bambini di fronte alle violenze inaudite della guerra.
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Questa storia mi è piaciuta molto perché ci presenta la seconda guerra mondiale dal punto di vista di una bambina tedesca di nome Helga. I personaggi che mi hanno colpita di più sono la madre, che addirittura abbandona i figli pur di poter servire Hitler, e Helga che è una delle poche bambine che non ha una grande stima nei confronti del Führer.
Voto: leggi dettagliQuesta storia mi è piaciuta molto perché ci presenta la seconda guerra mondiale dal punto di vista di una bambina tedesca di nome Helga. I personaggi che mi hanno colpita di più sono la madre, che addirittura abbandona i figli pur di poter servire Hitler, e Helga che è una delle poche bambine che non ha una grande stima nei confronti del Führer.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
“La guerra vista da una bambina tedesca”
La frase che mi è piaciuta di più
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Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
I film: “Schindlers list”, “Il bambino con il pigiama a righe” e “Train de ville” perché parlano della seconda guerra mondiale e dei campi di concentramento.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia tragica che racconta orribili fatti.
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Mi è piaciuto molto il libro,sia per come è scritto sia per come la scrittrice riesce a trasmettere al lettore ciò che ha provato durante la sua terribile infanzia al tempo dei bombardamenti a Berlino.
Voto: leggi dettagliMi è piaciuto molto il libro,sia per come è scritto sia per come la scrittrice riesce a trasmettere al lettore ciò che ha provato durante la sua terribile infanzia al tempo dei bombardamenti a Berlino.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarlaLa musica che metteresti come colonna sonora
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Bombardamenti a Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
“… Non ho nulla alle spalle,e davanti solo l’ignoto.”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Il bambino con il piagiama a righe” e “Anna Franck”
Quello che pensi di questa storia in una rigaMolto coinvolgente e commuovente
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questo libro è avvincente ed interessante.Il tutto si fonda su una storia apparentemente irreale, ma purtroppo accaduta. HELGA è una piccola bambina e vediamo dai suoi occhi la grande guerra e in particolare berlino, oggi centro culturale cosmopolita, nel 45′ l’epicentro di un terremoto, chiamato e conosciuto da tutti come:NAZISMO
Voto: leggi dettagliquesto libro è avvincente ed interessante.Il tutto si fonda su una storia apparentemente irreale, ma purtroppo accaduta. HELGA è una piccola bambina e vediamo dai suoi occhi la grande guerra e in particolare berlino, oggi centro culturale cosmopolita, nel 45′ l’epicentro di un terremoto, chiamato e conosciuto da tutti come:NAZISMO
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mi aspettavo una storia di fuga dalla città, non un nascondino da NESSUNO poichè la protagonista è tedesca nel midollo, troppe a parere mio le liti con la matrigna, topos già visto in molti film……
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cibo...cibo....cibo
La frase che mi è piaciuta di più
“perchè la sotto, fra i tetri resti dell’ immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’ umida cantina della lothar-bucher-strasse e fra le pieghe gentili del giubbotto di Opa, forse là sotto rimangono le mie redici. Stupide,testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il cuore”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
mi viene in mente banalmente “storia di una ladra di libri” ma per avere una visione anche dell’ altra parte della guerra consiglio vivamente “se questo è un uomo” di primo levi smpre del genere autobiografico che narra la storia di un ebreo nei campi di concentramento
Quello che pensi di questa storia in una rigaLa guerra non l’abbiamo vissuta ,ma dobbiamo ricordarla ,leggendo questo libro ci sentiamo più vicini….
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Helga è una bambina che all’età di otto anni viene abbandonata dalla madre, fanatica nazista che si mette al servizio di Hitler. Questa storia racconta la tragedia della guerra da un punto di vista diverso dal solito, cioè quello di una bambina tedesca. Mi hanno colpito molto il comportamento della madre nei confronti dei figli e l’atteggiamento del fratellino che, pur essendo piccolo, nutre una grande stima per un uomo orribile come Hitler.
È una storia forte ma che aiuta a far capire e a ricordare l’enorme crimine commesso.
Helga è una bambina che all’età di otto anni viene abbandonata dalla madre, fanatica nazista che si mette al servizio di Hitler. Questa storia racconta la tragedia della guerra da un punto di vista diverso dal solito, cioè quello di una bambina tedesca. Mi hanno colpito molto il comportamento della madre nei confronti dei figli e l’atteggiamento del fratellino che, pur essendo piccolo, nutre una grande stima per un uomo orribile come Hitler.
È una storia forte ma che aiuta a far capire e a ricordare l’enorme crimine commesso.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonora-
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"Quella buia cantina a Berlino"
La frase che mi è piaciuta di più
“Non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
“Il diario di Anna Frank”, “Il bambino con il pigiama a righe” “La vita è bella”perché riguardano tutti la seconda guerra mondiale e l’olocausto.
Quello che pensi di questa storia in una rigaUna storia senza filtri che racconta la cruda realtà della seconda guerra mondiale.
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Storia impressionante, ma allo stesso tempo attraente, che fa si che il lettore possa cogliere l’orrore della guerra attraverso gli occhi di una bambina di 8 anni, alla quale Dio sembra aver girato le spalle.
Voto: leggi dettagliStoria impressionante, ma allo stesso tempo attraente, che fa si che il lettore possa cogliere l’orrore della guerra attraverso gli occhi di una bambina di 8 anni, alla quale Dio sembra aver girato le spalle.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonora.
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Il circo di Berlino
La frase che mi è piaciuta di più
Getto un ultimo sguardo dall’oblò: non ho nulla alle spalle, e davanti solo l’ignoto.
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
foto di ebrei nei campi di concentramento, perché la vita di Helga, durante i mesi in cui Berlino era continuamente assediata dai russi, si avvicina a quella degli uomini, donne, bambini, costretti nei campi di prigionia.
Quello che pensi di questa storia in una rigaImpressionante, attraente.
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Helga Schneider è ancora una bambina quando viene travolta dal vento gelido della guerra e di lei mi colpisce la criticità oggettiva dei suoi pensieri, caratteristica che mai avrei pensato di trovare in una bambina di neanche dieci anni. Nel racconto, ho apprezzato il coraggio con il quale Helga affronta la situazione: prima viene abbandonata dalla madre, poi il padre parte per il fronte e lascia lei e suo fratello Peter alla sua nuova moglie, che mai accetterà la bambina come sua figlia (la manderà anche in un collegio per “bambini speciali”). Lo stile di Helga Schneider fa sì che il lettore sia coinvolto, anche se, in alcuni passi del libro, ho fatto fatica a crearmi nella mente un’immagine di ciò che veniva descritto perché le azioni compiute dalle SS, i bombardamenti, la puzza di cadavere, il cielo rosso fuoco sono impensabili nell’epoca in cui viviamo. Mentre leggevo ho provato diverse emozioni: l’ansia per l’arrivo dei Russi, la fame e la sete, la sporcizia della cantina, il fischio assordante degli “organi di Stalin”, la voglia di andare a giocare in cortile, il doloroso addio a Berlino, la delusione per l’incontro con la madre, l’odio verso la guerra. Questo libro mi è piaciuto molto anche perché oltre che leggere una storia, ho letto anche la vita di una testimone di un periodo così buio dell’umanità, dove forse la parola giusta da usare non era “uomo”, ma “bestia”.
Voto: leggi dettagliHelga Schneider è ancora una bambina quando viene travolta dal vento gelido della guerra e di lei mi colpisce la criticità oggettiva dei suoi pensieri, caratteristica che mai avrei pensato di trovare in una bambina di neanche dieci anni. Nel racconto, ho apprezzato il coraggio con il quale Helga affronta la situazione: prima viene abbandonata dalla madre, poi il padre parte per il fronte e lascia lei e suo fratello Peter alla sua nuova moglie, che mai accetterà la bambina come sua figlia (la manderà anche in un collegio per “bambini speciali”). Lo stile di Helga Schneider fa sì che il lettore sia coinvolto, anche se, in alcuni passi del libro, ho fatto fatica a crearmi nella mente un’immagine di ciò che veniva descritto perché le azioni compiute dalle SS, i bombardamenti, la puzza di cadavere, il cielo rosso fuoco sono impensabili nell’epoca in cui viviamo. Mentre leggevo ho provato diverse emozioni: l’ansia per l’arrivo dei Russi, la fame e la sete, la sporcizia della cantina, il fischio assordante degli “organi di Stalin”, la voglia di andare a giocare in cortile, il doloroso addio a Berlino, la delusione per l’incontro con la madre, l’odio verso la guerra. Questo libro mi è piaciuto molto anche perché oltre che leggere una storia, ho letto anche la vita di una testimone di un periodo così buio dell’umanità, dove forse la parola giusta da usare non era “uomo”, ma “bestia”.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
In alcuni passi del libro non ho particolarmente amato le descrizioni di luoghi o persone perché erano troppo lunghe e rallentavano leggermente il ritmo di narrazione.
La musica che metteresti come colonna sonoraL'inverno, A. Vivaldi.
Inventa un nuovo titolo
Quella buia cantina della Lothar-Bucher-Strasse.
La frase che mi è piaciuta di più
“Sotto il blu smaltato di un cielo indifferente, il mare di rovine si allontana, diventa massa informe dalla quale sporgono, cupe, le nere cime dei monconi. Sto male. In gola un pugno di lacrime. Nel cuore un pugno di ansia. Laggiù c’è qualcosa che chiama. Perché là sotto, fra i tetri resti dell’immenso rogo ormai spento, fra le crepe dell’asfalto scoppiato, nell’umida cantina della Lothar-Bucher-Strasse e fra le pieghe gentili del cappotto sgualcito di Opa, forse là sotto rimangono le mie radici. Stupide, testarde radici aggrappate là dove hanno sentito battere con maggior disperazione il mio cuore. Addio Berlino!”
Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché
Collegherei questo racconto al libro e al film “Storia di una ladra di libri”, perché la situazione delle due protagoniste (Helga e Liesel)è abbastanza simile: sono entrambe bambine che non riescono a capire perché ci sia la guerra e sono scandalizzate, quasi incredule, di quanto possano essere orrendi il nazismo, i bombardamenti, la fame, la sete, il lento annientamento non solo della Germania, ma di tutte le persone costrette a sopportarne le conseguenze.
Quello che pensi di questa storia in una rigaQuesto libro è un esempio di alcuni degli orrori della guerra e spero che, anche attraverso questo racconto, l’uomo non faccia mai più l’errore di combattere e portare un popolo e un Paese alla distruzione.
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