Bunker diary

Descrizione

Autore

Classe 1959 nasce a Exeter, in Inghilterra. Ha fatto moltissimi lavori, tra cui il musicista, il benzinaio, il tuttofare presso un’impresa di pompe funebri, il venditore di hot dog allo Zoo di Londra, l’impiegato di posta e infine il controllore ferroviario.
La sua carriera di scrittore inizia con l’opera Martyn Pig nel 2002, con la quale vince il Branford Boase Award e viene candidato anche al Carnegie Medal.

Bibliografia
Una canzone per Candy, Sonda, 2010
Bunker diary, Piemme, 2015

L’estate del coniglio nero, Piemme, 2016
Naked, Piemme, 2016

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Descrizione

Brooks K., Bunker diary, Piemme, 2015

« Mi pongo delle domande sul mondo che abbiamo intorno e poi cerco la risposta»
«Quali domande?»
«Di tutti i tipi, ma soprattutto quelle che smettiamo di farci quando diventiamo grandi. Perché il cielo è blu, perché lo spazio è buio, perché le stelle splendono, perché abbiamo due occhi»
Jenny ha sorriso. «E’ vero. Perché abbiamo due occhi?»

Mi chiamo Linus e non so se leggerete questo diario. Ho 16 anni e sono rinchiuso in un bunker sotterraneo, e sono solo, non c’è nessuno qui con me. Ci sono sei stanze, una cucina, un bagno e una sala da pranzo: sei piatti e sei forchette di plastica. Nelle camere sei bibbie e sei taccuini con relativa penna, coperte e cuscini. Nient’altro. Mi hanno calato qua sotto tramite un ascensore, unico collegamento con il mondo esterno. Mi sono accorto che sul soffitto di tutte le stanze ci sono delle piccolissime grate. All’inizio pensavo fossero le bocchette di aerazione, e avevo ragione, ma non solo. In ogni grata c’è anche una telecamera e un microfono. Qualcuno sta osservando e ascoltando tutto quello che faccio. Mi sembra di impazzire, cosa vuole da me? Sì, perché io so chi mi sta spiando. Quel cieco, quel finto cieco in realtà. Erano sei mesi ormai che ero scappato dal collegio dove mi aveva rinchiuso mio padre. Vivevo per strada e dormivo dove capitava: anfratti della metropolitana, portici. Insomma qualsiasi posto sufficientemente ospitale per passarci la notte. Non me la passavo male. Quella domenica mattina però mi sono fregato da solo, non ho ascoltato il mio intuito. Mi aggiravo per la stazione e nella zona dove di solito ci sono i taxi c’era un furgone parcheggiato, dietro al quale un signore, visibilmente in difficoltà, cercava di caricare una pesante valigia. Mi sono avvicinato e ho notato il braccio ingessato e spessi occhiali da sole. Ho pensato, è cieco, ha bisogno d’aiuto e l’ho aiutato a caricare la valigia. E’ l’ultima cosa che ricordo prima del fortissimo odore di cloroformio che mi ha fatto svenire. E ora sono qui. Cosa vuole da me? Uscirò mai vivo da questo posto?

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guidoderosa__, 2M, Liceo Scientifico Morandi

Se siete alla ricerca di una lettura di passaggio o leggera da portare svogliatamente avanti durante le vostre ore di relax estive, allora questo libro non fa per voi! Se, al contrario, avete voglia di addentrarvi nella psiche umana, seppur deviata ed incomprensibile; se volete vivere una lettura che sia in grado di tenervi sempre sull’attenti, senza certezze nè tantomeno sicurezze, ma permettendovi di scoprire, passo dopo passo, quanto l’essere umano possa sopportare e quanto, d’altro canto, possa spingersi oltre, sì, questo libro fa decisamente al caso vostro!
Ci sono libri che ti avvolgono nella loro rassicurante sicurezza, altri che ti portano lontano verso mondi che, altrimenti, non potresti conoscere e poi ci sono quei libri che ti tengono in pugno, che ti racchiudono dentro una mortale morsa fatta di paure, ansie ed incontrollabili timori, senza una spiegazione logica!
Questo è Bunker Diary: un romanzo spiazzante, crudele e capace di infiltrarsi nella psiche di ogni suo lettore. Il giorno della sua uscita ne sono rimasta affascinata sia per il titolo che per una copertina di mano quasi infantile; entrare dentro la storia è stato qualcosa di assolutamente spiazzante che mi ha costretta ad essere parte di un piano perfido ed incomprensibile attraverso le lacrime e le paure dei suoi protagonisti. Bunker Diary è la storia di un rapimento all’apparenza casuale, operato secondo modalità molto diverse e verso persone che nulla hanno veramente in comune. Non sono stati chiesti riscatti. Non ci sono comunicazioni. Nè minacce. Nè parole.
Voltando l’ultima pagina, mi sono ritrovata a scorrere le ultime pagine bianche con la speranza di vedere altro, di trovare una spiegazione valida a quel persistente senso di impotenza e desolazione.
E’ un romanzo che mi è arrivato come un pugno in pieno stomaco. Nulla di improvviso o inaspettato, sia chiaro. Perchè insieme alle umiliazioni e alle infide vendette perpetrate ai danni dei suoi prigionieri, ci sono stati momenti in cui si è avuto quasi l’illusione di percepire un briciolo di umanità dietro quelle telecamere, dietro quei microfoni che, per la loro costante presenza, non potevano che condurre alla più autentica pazzia.

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AStef, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

La storia di questo libro è molto forte, sconvolgente e ricca di suspense; è capace di far provare al lettore tutte le sensazioni che il protagonista sta vivendo. Un finale così non me lo sarei mai aspettato, anche se mentre stavo leggendo gli ultimi capitoli avevo già qualche dubbio sul realizzarsi del mio finale ipotetico. Nonostante la lettura scorrevole, io non lo ho trovato uno dei miei libri “preferiti” perché l’ambientazione è sempre la stessa, non cambia mai.

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Sivi11, 1A, Istituto tecnico La Rosa Bianca di Predazzo

Questo libro mi è piaciuto molto perchè non annoia e riesce ad incuriosirti. Succedono cose che nemmeno te le aspetti e ti fanno riflettere su come avresti reagito tu. Mi aspettavo un finale un po’ diverso.

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Sofia C., 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Mi è piaciuto soprattutto per la trama intrigante e per i personaggi che sono ben sviluppati, soprattutto il protagonista. Le sue riflessioni sono chiare e profonde, che arricchiscono la lettura. Anche se la fine è stata particolarmente improvvisa, la storia mi è piaciuta comunque.

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elena03, 1I, ITAS Selmi Modena

La storia mi è piaciuta molto in quanto l’ho trovata avvincente e originale con molti colpi di scena, che fa restare a bocca aperta e provare molte emozioni, tra i quali sorpresa, ansia, e orrore.
Mi sono piaciute molto le descrizioni dettagliate delle situazioni in cui i ragazzi si trovavano e di come le hanno affrontate, perchè sono raccontate in modo crudo e senza mezzi termini. Ho anche apprezzato moltissimo le scene riflessive in cui Linus riflette profondamente anche su temi molto complessi, che si presentano verso la fine del libro in cui le cose che prevalgono nel diario sono appunto i pensieri,le riflessioni e i sentimenti piuttosto che i fatti e gli avvenimenti come all’inizio. Un’altra cosa che secondo me contribuisce a rendere ancora più realistico il libro, è come Linus all’inizio scriva dettagliatamente e accuratamente i fatti del presente, mentre verso la fine quando non ce la fa più scriva prevalentemente i suoi pensieri, emozioni, cose che gli sono successe in passato raccontandole con nostalgia, e come man mano che il tempo passa la sua scrittura diventa sempre meno accurata e i suoi pensieri sempre più accaniti verso l’uomo di sopra e i possibili lettori del suo diario

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camillachincarini, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Ho trovato questo libro facile da leggere, con uno stile semplice e chiaro.
L’autore riesce perfettamente a mettere in risalto le emozioni dei personaggi, facendoti immedesimare perfettamente in essi.
Una cosa che mi è piaciuta molto di questa narrazione sono le parti descrittive, spiegate nei minimi dettagli che rendono tutto il racconto più realistico.

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rebecca02, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

La particolarità di questo libro sono le riflessioni del personaggio che scrive il diario, che trovo davvero interessanti. Ti fanno riflettere, ti fanno immedesimare in colui che scrivere e ti trasmette di conseguenza le sue emozioni e sensazioni.
Un’altra cosa intrigante nel libro è il contrasto fra i caratteri di alcuni personaggi. Sono tutti diversi, con una storia differente, ma comunque nel libro riescono a incastrasi perfettamente, come pezzi di un puzzle.
La nota distintiva del libro resta però il fatto di essere scritta come diario.
Il genere letterario si adatta perfettamente alla narrazione e rende la lettura più piacevole rispetto ad un racconto in terza persona.

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Eva, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il modo di scrivere dell’autore è semplice ma dettagliato e descrive il modo di pensare del protagonista adolescente, ma ciò non rende il romanzo meno realistico. Leggendo si riesce da subito a immergersi nel racconto e a provare diverse emozioni contrastanti. Dalla confusione iniziale all’ansia e alla curiosità di scoprire chi è “l’uomo di sopra” e quale sarà il finale, che non fanno che crescere assieme alla storia. Si è sempre all’erta e con la consapevolezza che potrebbe accadere qualcosa da un momento all’altro nonostante la calma apparente. Le descrizioni del luogo e dei personaggi talmente nei particolari da sembrare reali.
Una storia che tiene incollati alle pagine nella speranza di avere una risposta alle domande lasciate in sospeso, che lascia con l’amaro in bocca.

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Asia7, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Questo libro è stato davvero straordinario.
La storia è avvincente ed emozionante, ricca di colpi di scena.
Quando cominci a leggerlo non puoi fare a meno di immedesimarti nel protagonista e, soprattutto, non puoi fare a meno di riflettere sulle cose veramente importanti della vita. Questo è il messaggio che mi è arrivato: durante la nostra vita ci si porranno davanti tanti ostacoli, ma noi non dovremo mai arrenderci, perchè chi si arrende ha perso in partenza; e non importa se stiamo lottando per un bel voto o per la sopravvivenza, l’importante è continuare a lottare; perchè è facile tenere la testa alta finchè si è in piedi, ma bisogna avere il coraggio di andare avanti anche quando si cade.

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Nicola, 2H, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi

Linus è un giovane sedicenne che si ritrova catapultato in una difficilissima situazione.
Infatti lui e altre 5 persone, appartenenti tutte a realtà differenti, sono state rinchiuse in un bunker senza porte e finestre, accessibile solo attraverso un’ ascensore.
Al suo interno ci sono telecamere, microfoni, un orologio e l’ascensore dalla quale a seconda del loro comportamento li premia o li punisce.
Hanno sei taccuini dove posso richiedere ciò che desiderano ma non sempre viene loro dato.
Linus e gli altri 5 personaggi reagiscono tutti in maniere differenti: alcuni tentano la fuga ma senza riuscirci, altri si chiudono in loro stessi altri invece non perdono la speranza.
Il protagonista vive una serie di eventi molto angoscianti e ansiosi che avranno delle difficili conseguenze.Non c’è via di fuga l’unica cosa che si può fare è aspettare e sperare che qualcosa cambi.

Il mio giudizio sul libro è molto positivo.
Mi costringeva a dover andare avanti visto le situazione che lo scrittore è riuscito a creare perché,ero sempre in ansia e non riuscivo a staccare gli occhi dal libro.

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Se ti è piaciuta la storia scrivi qualche riga per promuoverla

Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla

Ho trovato che i 5 compagni di Linus siano poco descritti,mentre invece il protagonista si dilunga spesso in discorsi inutili e troppo lunghi sulla sua infanzia,cosa ben poco importante in una storia del genere.

La musica che metteresti come colonna sonora
Muse-hysteria

Inventa un nuovo titolo
La speranza è l'ultima cosa a morire

La frase che mi è piaciuta di più

“è difficile fregarsene. Talmente difficile che ti fa piangere.”

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

Secondo me dovrebbe mettere tutti i personaggi della storia e mettere sul muro una telecamera di sicurezza

Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libro

State attenti a quello che fate perché anche un azione innocua può trasformarsi nel vostro peggiore incubo.

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Cristina, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Un romanzo che, sotto forma di diario, racconta la prigionia di sei persone completamente diverse attraverso privazioni e mancanze, vendette ed umiliazioni che lasciano, dopo ogni punto, con il fiato sospeso.
Romanzo spiazzante, crudele e capace di infiltrarsi nella psiche di ogni suo lettore.

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jack, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il racconto mi è piaciuto molto. È una storia piena di emozioni, scorrevole. Brooks ti fa entrare nel personaggio e nei compagni di prigionia, ti fa provare la terribile prigionia dentro al bunker.
Mentre leggi capisci come quei ragazzi abbiano avuto la forza di resistere a un pazzo sadico che gli spia 24 ore su 24.
Sono come dei criceti dentro la gabbia con il “padrone” che li tortura.
È come quando un bambino al parcogiochi tormenta le formiche provando piacere, divertimento.
È un libro molto forte, che ti appassiona e ti stimola.

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Gio02, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro è un susseguirsi di emozioni tanto intense quanto devastanti: colpiscono il lettore, facendogli provare la stessa ansia, le stesse fobie e le stesse paure, ci si sente mancare il respiro e si ha la sensazione di essere del tutto impotenti, esattamente come lo sono loro, intrappolati chissà dove in una vita che nessuno avrebbe mai potuto immaginare e tanto meno volere.
L’autore è altrettanto abile a far trapelare quel sottile velo di speranza che aleggia nell’aria, a volte facendocela abbandonare, altre alimentandone la fiamma.
Nonostante quasi non ci siano scene truculente è angosciante, feroce e spietato in modo indicibile. A volte è l’ignoto che spaventa. È quello che non vediamo, che non sappiamo, che non sentiamo a terrorizzarci di più.

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giorgia_giannasi, 2M, Liceo Scientifico Morandi

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Damiano Brocchetti, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro mi è piaciuto moltissimo, il messaggio che lo scrittore vuole trasmettere è profondo, ci ho riflettuto molto.
Questo è un libro che tutti dovrebbero leggere

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lorenzoo, 1C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Il romanzo di Kevin Brooks è travolgente, ansiogeno. Leggere “Bunker diary” non è facile, perchè non si tratta di una semplice lettura, bensì di un esperienza multisensoriale che ti trascina dentro alle pagine del libro e ti costringe ad andare avanti per scoprire i misteri che si celano dietro al bunker. Un libro “claustrofobico” che non riuscivo a fermarmi di leggere. Lo stile del diario adottato dal’ autore rende il racconto più vicino al lettore e da l’ idea della lentezza dei giorni che passano uno dopo l’ altro tutti sempre uguali e sempre più grigi, torni di cemento che non sembrano avere una fine. A completare il capolavoro di Brooks abbiamo il finale, un finale inaspettato, emozionate che rende il racconto ancora più misterioso, buio.

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ellyborghi, 4B, Liceo Classico Minghetti Bologna

Bunker diary è un libro forte ma decisamente coinvolgente. Il libro narra di un ragazzo, Linus, intrappolato insieme ad altre cinque persone in un bunker dal quale nessuno può sfuggire. Sorvegliati da telecamere da qualcuno che li ha rapiti, cercano di trovare un modo per sopravvivere. Il libro ti prende psicologicamente come le vittime sono usate dal loro rapitore.

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Gabri, 2E, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

Bunker diary, vincitore del premio annual carnegie medal , il più prestigioso riconoscimento della narrativa inglese per ragazzi è catalogato nel genere “Young adult”.
Il narratore di Bunker diary è Linus , un bambino di 16 anni che attraverso un diario ci racconta la tragica esperienza che uno psicopatico ha riservato a lui e ad altre persone.
Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato in maniera diversa e non sanno perché siano stati scelti. Gli altri protagonisti sono: Jenny , una ragazzina di 9 anni molto sveglia. Fred : un omone alto , muscoloso e tossicodipendente. Anja : una donna altezzosa di 35 anni inadeguata a far gruppo e molto avida. Bird : un nonno obeso dedito alle finanze e per certi versi ambiguo.Per ultimo arriva Russel un settantenne puro molto colto affetto da una devastante malattia che porterà equilibrio in quella terrificante situazione.
Lo stile di Brooks è semplice perché riflette il modo di pensare, scrivere e di agire di un adolescente rendendolo più realistica la storia.
Tutto viene descritto nei minimi particolari. Si alternano momenti di calma piatta a momenti concitati e quindi il suo libro non è mai noioso. Può succedere di tutto, all’improvviso in quell’orribile bunker.
Emozioni intense che colpiscono il lettore facendogli provare le stesse paure dei prigionieri, spiati ininterrottamente da telecamere, controllati in ogni singolo movimento.
Kevin Brooks descrive “l lato oscuro dell’esistenza” ; in un mondo crudele ; “l’uomo di sopra” così viene chiamato decide il destino di 6 persone. Egli è crudele ma a questa crudeltà ognuno di loro reagisce in maniera differente. Per combattere la paura ci si può unire e lottare insieme , appena ci si isola si pensa solo a noi stessi, a rimanere n vita , a sopravvivere.
Bunker diary è un romanzo cupo , agghiacciante. Ogni tanto si scorge nel romanzo qualche piccola fiammella di speranza , altre volte viene abbandonata del tutto l’idea di ritornar liberi alle proprie vite.
Una lettura “noir” che coinvolge mente e cuore e che non si dimentica facilmente.

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Sofia L, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Trama interessante e avvincente, che mi ha catturata fin da subito. Gli avvenimenti sono difficilmente prevedibili e la fine improvvisa mi ha sorpresa e scossa. Ho apprezzato molto il fatto che fosse scritto come un diario, piuttosto che una narrazione.

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sararinaldi, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Bunker Diary parla di un ragazzo di nome Linus che viene intrappolato in un bunker da uno sconosciuto, senza possibilità di fuggire. Insieme a lui si aggiungeranno altre persone, e insieme vivranno questa prigionia di cui nessuno sa il motivo o lo scopo, e in cui non c’è modo di comunicare con “quello che sta di sopra”.
La storia mi è piaciuta moltissimo, l’idea è originale e lo stile molto azzeccato, la cosa che mi ha colpito di più è stata la capacità di questo libro di coinvolgere al cento per cento il lettore, tanto da non riuscire a smettere fino a che non sei arrivato alla fine. Alcune riflessioni che il narratore fa in parecchi punti del libro rimangono in testa e fanno pensare molto perché sono pensieri che riguardano l’animo umano; il tema centrale è una crudeltà che appunto è priva di un motivo logico e che è una presenza costante durante tutta la storia.

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Elias Bellanti, 4G, Liceo Classico Minghetti Bologna

Ho apprezzato molto due aspetti di questo libro: la struttura narrativa e il contenuto della storia. Credo che l’autore sia stato in grado, grazie a una precisa scelta dal punto di vista della struttura della narrazione (il fatto che si tratti di un diario e quindi la focalizzazione interna), di trasmettere in modo molto efficace l’intensità della storia e di rendere forte il coinvolgimento emotivo del lettore. L’aspetto che ho trovato ancora più interessante è il modo in cui l’autore ha presentato la storia: secondo me infatti non ha semplicemente presentato un bunker dove un gruppo di persone è relegato e sottoposto a molteplici torture, ma ha proprio costruito un modello di società umana. Nel bunker sono costrette a convivere delle persone diverse e caratterizzate da precisi comportamenti, che fanno di ognuna di loro un modello. Con la presentazione dei comportamenti che le varie persone assumono in quelle determinate condizioni il lettore è spinto a riflettere, esprimere la propria opinione, pensare a cosa farebbe se fosse protagonista degli eventi che sta leggendo. Infine, devo dire che ho apprezzato particolarmente il finale, poiché credo che sia veramente efficace.

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Angelica, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

“Bunker diary” mi è piaciuto molto perchè lo scrittore, Brooks, è riuscito, con una trama piuttosto semplice, a trasmettere ansia e inquietudine fin dall’inizio.
E’ un libro coinvolgente, infatti, appena lo si comincia, è difficile staccarsi dalla lettura e si vuole conoscere il finale.
La storia è raccontata da Linus che scrive nel suo diario facendo trasparire tutte le sue emozioni: impotenza, rabbia, paura e tristezza.
Le descrizioni dettagliate inoltre, che fanno comprendere meglio la situazione angosciante in cui si trovano i personaggi, hanno reso il romanzo il più verosimile possibile.

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Ziliols, 4G, Liceo Classico Minghetti Bologna

Bunker diary racconta la struggente ed angosciante storia di Linus, un giovane ragazzo rapito e rinchiuso in un bunker, e dei suoi 5 compagni di prigionia. Il ritmo del racconto è veloce e incalzante, la storia coinvolgente ed appassionante; il finale, inaspettato quanto struggente, riuscirà a colpirci dritto allo stomaco.
L’abilità di Brooks sta proprio nel plasmare a suo piacimento i personaggi e la storia, diventando egli stesso il rapitore e trasformando noi nelle sue innocenti vittime.

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Giovanni Brunelli, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Questo libro è un romanzo molto intenso, di facile lettura, che involge molto alla lettura e che porta il lettore ad immedesimarsi molto nei personaggi e nelle loro sofferenze.
Nonostante un po’ di confusione iniziale, il racconto è riuscito a farmi incuriosire sempre di più, con una tensione che mi spronava a continuare la lettura man mano che entravo nel cuore della storia.
Una cosa che mi ha colpito è come sei persone in un bunker, intrappolate da uno psicopatico che li spia continuamente e si diverte a giocare sadicamente con loro, riescano comunque a trovare la forza di convivere e di condividere un’esperienza così terribile.
Lo stile è molto semplice, con un lessico non troppo articolato.
Un’altra cosa da evidenziare sono le descrizioni, molto minuziose, che riescono a far sembrare al lettore di appartenere alla narrazione e a fargli percepire la paura, l’ansia e la speranza provata dai personaggi.
Il mio giudizio su questo racconto non può essere altro che positivo in quanto, anche se non fa parte del mio genere preferito, questo libro non mi ha mai stancato.

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Rosina Maddalena, 2A, Liceo Rosmini Rovereto

Racconto moderno che suscita molta curiosità ma anche paura. Narra di diverse persone intrappolate in questo Bunker spiati da telecamere e microfoni con un solo collegamento con il mondo esterno: una misteriosa ascensore; da quel luogo nessuno può scappare. Ma chi è che gli spia? E cosa vuole da loro?

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Ludovica, 1F, Liceo A. Righi Bologna

Questa storia mi è piaciuta davvero tanto sopratutto perchè ti fa sentire partecipe della storia come se fossi anche te dentro il bunker

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mollams, 1F, Liceo A. Righi Bologna

una storia che ti insegna il valore della vita e della libertà, la consiglio a tutti

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Ciukino, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

Il libro mi è piaciuto molto perchè è coinvolgente e durante il racconto viene messa in evidenza la volontà, il coraggio e l’intelligenza di chi cerca con tutta la forza di sopravvivere.

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corti22, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Il mio interesse verso questo libro è nato lentamente. Sentivo tanti miei amici parlarne molto bene e appunto proprio per questo pensavo si trattasse della solita storia creata per vendere, e niente altro.
Spinto però dalle tante recensioni positive, ho deciso di leggerlo. Ho letto il libro tutto d’un fiato…
Bunker Diary è un romanzo complesso, originale, spiazzante, che mette in discussione la banalità delle nostre azioni quotidiane.
Il protagonista della vicenda è Linus, un ragazzo di 16 anni che vive per strada da quando ha deciso di scappare dal collegio dove il padre, ricco e assente, lo ha scaricato perchè incapace di potersi occupare di lui.
Un giorno come un altro Linus, notando un signore cieco in difficoltà, lo aiuta a sistemare una valigia all’interno di un furgone.
Quello che Linus non sa è che si tratta di una trappola.
L’anonimo cieco, apparentemente innocuo, fa inalare un potente acido(cloroformio) al ragazzo che sviene all’istante.
Al risveglio Linus si ritrova su una sedia a rotelle in un ascensore che si apre su un appartamento senza finestre, con sei camere arredate in modo essenziale,una cucina,un bagno, sei piatti, sei posate, sei sedie…
Giorno dopo giorno, uno dopo l’altro arrivano dall’ascensore in tutto sei persone.
Lucy, una bambina di 9 anni,tenera e spaventata; Fred, un grosso e apparentemente insensibile tossico, che non ha paura di niente; Bird, pendolare e consulente di produzione, irascilibile, solito ad ubriacarsi; Anja, agente immobiliare, antipatica, pigra ed egoista; Russell, anziano uomo di colore, omosessuale, insigne filosofo naturale; ed infine Linus.
L’unico legame che li accomuna è l’errore di essersi fidati della persona sbagliata che li ha narcotizzati e rinchiusi in questo rifugio sotterraneo impenetrabile.
Il gruppo è continuamente spiato e controllato da decine di telecamere e microfoni sparsi nel bunker (persino in bagno), privando i sei prigionieri di qualsiasi intimità.
L’unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno sembra essere rappresentato da un anonimo taccuino che Linus trasforma in un diario dove riporta ogni più piccolo cambiamento, ogni quotidiana paura, ogni mancanza ed umiliazione inflitta dall’uomo di sopra nel corso di quella terribile prigionia.
Il persecutore gioca con loro, asseconda i loro desideri, ma li punisce terribilmente quando tentano la fuga, li provoca, li tormenta a tal punto da strumentalizzare la figura umana, distruggendo qualsiasi tipo di sentimento ed emozione.
Le vite dei sei prigionieri saranno portate al limite e le conseguenze saranno tragiche.
Il ritmo della narrazione è altalenante: si alternano momenti di calma(piatti) a momenti febbrili e concitati. Il risultato è un libro che non annoia mai, e che non sazia mai il lettore, invogliandolo sempre a girare la pagina.
Ciò che mi ha entusiasmato maggiormente di questo romanzo sono le descrizioni minuziose e realistiche che fanno percepire meglio le condizioni dei personaggi, dell’ambiente in ci si trovano e rendono tutto il più verosimile possibile.

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Michela, 2B, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

Il libro è molto travolgente, riesce a conquistare il lettore fin dalla prima pagina, invogliandolo a continuare la lettura per scoprire ciò che succederà al protagonista e agli altri personaggi.
L’autore è stato molto bravo nel descrivere ogni emozione e stato d’animo di ogni personaggio, ma soprattutto nella descrizione dell’ambiente in cui è svolta l’intera storia.
Il finale,drammatico, inaspettato, sorprendente ed insolito nel suo genere, lascia veramente senza fiato.
Consiglio vivamente questo libro a chi piace essere trasportato dalla lettura

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Syria, 2B, Liceo Statale Eleonora dArborea Cagliari

La storia è molto coinvolgente e l’autore riesce a far capire a chi legge le emozioni dei personaggi. È interessnte come 6 estranei con caratteri completamente diversi fra loro siano riusciti a conoscersi e a convivere in una situazione così.

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Liviu Buza, 1F, Liceo A. Righi Bologna

Una storia molto interessante ma allo stesso tempo molto triste e brutta umanamente. Il libro mi ha colpito perché la vicenda è legata alla nostra vita di tutti i giorni e ogni giorno ognuno di noi potrebbe rimanere vittima di una persona talmente subdola e perfida da poter trattare in questo modo altri esseri simili a lui.

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Sebastiano Bertoldi, 1a, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il libro crea un effetto interessante al lettore.
Secondo me su tutte le sensazioni prevalgono quelle dell’ansia e dell’angoscia che fin dal primo momento lo scrittore ci fa provare.
Un altro aspetto molto interessante è il senso dell’ignoto che proviamo durante tutta la narrazione. Infatti il senso perenne dell’ignoto crea nel lettore un grande effetto in alcuni punti anche di paura.

Il mio giudizio sul libro è molto positivo.
Mi costringeva a dover andare avanti visto le situazione che lo scrittore è riuscito a creare.

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AliceS.02, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Questo libro mi è piaciuto molto perché non utilizza un linguaggio difficile da capire e la scelta dell’autore di scrivere un diario, e non un normale libro a capitoli, l’ho trovata originale.
L’autore riesce a trasmettere la solidudine (cosa che spinge il lettore a continuare la lettura), la disperazione che si prova a rimanere chiusi per un lungo periodo in un luogo senza via d’uscita, dove viene violata la privacy ed essere privati dei propri piaceri. Una cosa chemi ha colpito sono state le reazioni dell’ “uomo di sopra” ai tentativi di scappare. A differenza di tanti altri finali, questo l’ho trovato diverso perché l’auotre non porta la storia al lieto fine ma con una conclusione più realistica anche se drammatica e triste.

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Vale_13, 2F, IIS Veronese Montebelluna

Il libro mi è piaciuto molto, coinvolge molto il lettore e lo sollecita a continuare la lettura. Ogni situazione è descritta con grande cura e l’assenza di punteggiatura o di frasi di senso compiuto in alcune parti del testo rendono la lettura intrigante e fanno intuire i sentimenti del protagonista. Inoltre mi sono piaciuti particolarmente i ragionamenti e pensieri di Linus.

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Leonora, 2I, IIS Veronese Montebelluna

Questo libro mi è piaciuto perchè è un libro con carattere che spinge il lettore ad assaporarlo tutto d’un fiato.

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Giuliaapeccati, 4A, Liceo Scientifico Benini

Lo svolgimento della vicenda, a parer mio, è molto interessante ed invoglia il lettore ad andare avanti per vedere cosa accade.
Mi è particolarmente piaciuto il personaggio di Linus, poiché è sempre stato fedele alle sue idee ed ha sempre messo la salute della bambina prima della sua. Si è sempre preoccupato per gli altri, e non ha mai pensato di tradirli; anzi, ha tentato in ogni modo di salvarli.

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mayamalaspina, 4A, Liceo Scientifico Benini

“The Bunker Diary” è un libro che mi ha coinvolta dall’inizio alla fine!
Ti fa immergere nella storia,vorresti viverla tutto d’un fiato perché non vedi l’ora di conoscerne l’esito.
Bellissimo, a mio avviso, come le emozioni, sensazioni di ogni genere del protagonista Linus non vengano censurate in alcun modo dall’autore che utilizza un linguaggio semplice e scorrevole.
È molto intrigante e lo consiglio vivamente.

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Ilaria Monti, 1R, Liceo copernico Bologna

Storia molto avvincente che mi ha tenuta sospesa fino all’ultimo dandomi sempre la voglia di continuare a leggere. Penso che il racconto oltre ad essere bello sia anche molto scorrevole e facile da leggere, in quanto il narratore è un ragazzo come noi. uno dei libri più belli che io abbia mai letto.

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Giorgia, 4A, Liceo Scientifico Benini

Linus insieme ad altre cinque persone si trova intrappolato in un bunker da cui non si può fuggire. La storia è intrigante e coinvolgente, questo libro fin dalle prime pagine ti cattura e ti fa immergere nella lettura per scoprire che cosa accadrà. Un grande spazio è dedicato alle emozioni e alle sensazioni, permettendo di immedesimarsi nel protagonista e sentirsi parte della storia. Il finale è del tutto sorprendente e inaspettato.

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Ginevra, 1R, Liceo copernico Bologna

Un libro capace di trasmettere alla perfezione tutte le sensazioni provate dal protagonista: paura, angoscia, claustrofobia,speranza.
il linguaggio è semplice ed incisivo,adatto alle varie situazioni che si attraversano.
E’ una storia intrigante che non riesci a dimenticare, come se avessi vissuto nel Bunker con Linus ed i suoi compagni.

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Manuel, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Questo libro ha una storia avvincente e anche un po’ misteriosa. Inoltre riesce perfettamente a trasmette molte emozioni come la disperazione, la solitudine e il rimpianto, emozioni dominanti in questo libro. Riesce a far calare molto bene il lettore nella scena. Il carattere, i sentimenti e i ruoli dei vari personaggi sono molto differenziati ed unici, ognuno molto interessante e ben distinto dall’altro.
Il finale è inaspettato ed estremamente drammatico. Libro ottimo a chi piace questo genere di eventi ed emozioni che esprime.

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Thomas, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

La storia è molto avvincente e coinvolgente. È scritta con un linguaggio semplice, ma molto chiaro. Viene data molta importanza alle emozioni (ansia, rabbia, asfissia, furia, curiosità e angoscia) e alle sensazioni che si provano ad essere rinchiusi in bunker. Molto bella anche la vicenda di Linus.

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Gre, 1I, Liceo Galvani Bologna

Questa storia mi è piaciuta perchè l’ho trovata intrigante e accattivante, non mi sono mai stancata di leggerla perchè mi ha sempre tenuta sulle spine, facendomi desiderare di sapere immediatamente come sarebbe andata a finire. Mentre leggevo questo libro nella mia testa si susseguivano una miriade di domande: “E adesso cosa succede? Avranno altro cibo? Verranno puniti? moriranno di fame, freddo o pazzia?”, così ci sono rimasta molto male quando la situazione è iniziata a degenerare, e continuavo a dirmi che sarebbe andato tutto bene, che Linus, Jenny e Fred si sarebbero salvati. Ma quando, giunta all’ultima pagina, ho capito che non ci sarebbe stato nessun “happy ending”, sono rimasta delusa. Amareggiata, spiazzata, incredula che fosse finita davvero così. Il finale mi ha lasciato una grande tristezza, così mi sono arrabbiata, come se mi fossi immedesimata in Linus ma avessi ancora le forze per ribellarmi. E’ stato strano, un pò deludente, il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca. Ma forse è anche per questo che questo libro, nonostante tutto, mi sia piaciuto.

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Tiziano, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

INTERPRETATIVA

In questo libro ci sono messaggi molto forti e diretti: il tema principale è il rapimento:
I messaggi che l’autore vuole mandare al lettore non tardano ad arrivare nella narrazione.
Si vede che l’autore ha puntato l’attenzione sulla psiche dei personaggi, e in particolare su quella del protagonista che vede in lui un cambiamento molto drastico: da giovane ribelle in caccia dei suoi sogni, a un uomo che guarda in faccia la realtà e accetta il suo destino.
Un altro messaggio che dà è incentrato sull’istinto di sopravvivenza che si riscontra per gran parte della narrazione: l’autore si può associare al maniaco che osserva i personaggi ed è pronto a stravolgere anche in modo violento l’umore dei soggetti creando situazioni interessanti e movimentate .
Interessante vedere i gruppi ben distinti che si creano, come succede anche nella vita di tutti i giorni, e il pregiudizio che si ha prima di conoscere una persona.
VALUTATIVA
Un libro molto bello che lascia nel lettore uno stato quasi di sconforto alla fine della lettura, ma che durante la narrazione ti mette nei panni dei personaggi e si forma quasi un collegamento con essi.
La lettura non è complessa la trama è facilmente seguibile e di forte dinamismo, i personaggi sono molto interessanti e descritti in modo accurato.
Lo consiglio a un pubblico amante dei thriller e della suspense.

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Marco, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Bunker Diary è una perfetta rappresentazione dello stato di isolamente di un umano e dell’impatto fisico e psicologico che esso può causare alla cavia o cavie in questo caso. Il cambiamento del modo di pensare del protagonista è uno dei principali argomenti trattati dal libro, e noi lettori lo accompagneremo durante questa trasformazione sottoforma di diario, venendo a conoscenza di ogni sua singola azione, pensiero o relazione con gli altri personaggi.

Per me la lettura di questo libro è stata tutt’altro che una lettura da weekend. La capacità dello scrittore di trasmetterci le sensazioni di Linus e quello su cui verte il racconto.
Infatti il senso claustrofobia; la sensazione di perdere ogni propria libertà nel giro di pochi giorni e l’ansia causata dall’essere costantemente controllati da un’entità che non si conosce sono ciò che il racconto induce nei lettori.
Quello che mi è piaciuto di più in tutto il libro e l’abbattimento della barriera che separa il protagonista da chi legge soprattutto nelle fasi avanzate quando Linus, avendo gia perso la ragione,arriva a parlare direttamente al lettore infondendogli un senso di impotenza e incapacità di cambiare la siuazione.
Il finale cinico è possiamo dire il “colpo di grazia” che impedisce di avere le risposte che tutti si aspetterebbero.

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giadavalentini2001, 2I, Liceo copernico Bologna

la storia è travolgente, piena di suspance e adrenalina nonostante si svolga quasi tutta in un luogo chiuso, ed è riuscita a tenermi incollata al libro dall’inizio alla fine

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Yuri, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Brooks descrive questo racconto con parole semplici e contemporanee, quindi di facile lettura. Le sue parole, il mistero, la coesione del testo implicano il lettore a continuare a leggere di capitolo in capitolo senza fermarsi. La precisione nei dettagli e l’ambientazione sono ottimali per immedesimarsi nel protagonista e nella scena.

Personalmente il libro è di scorrevole e piacevole lettura. Il fatto che le vittime siano spiate da varie telecamere suscita nel lettore una certa angoscia da poter rendersi conto che rappresenta in pieno la vita quotidiana di tutti noi.
Infine vorrei dire che è un libro che ti aiuta ad analizzare la situazione dei giorni d’oggi: il libro può essere inteso come una metafora.

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Giulia, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Bunker Diary mi ha trasmesso tanta tristezza e ansia, mi ha coinvolto molto e mi ha fatto riflettere su alcuni aspetti della vita. Non riuscivo più a smettere di leggerlo, è scritto in modo semplice ma dettagliato e in poco tempo mi sono immedesimata nel protagonista. La cosa che mi ha fatto rimanere di stucco è soprattutto il finale, non me lo aspettavo così drammatico e cupo.

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pertipo, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Secondo me, con questo libro, l’autore voleva farci capire la fortuna che abbiamo nell’avere ciò che ci serve (come il cibo o l’acqua) senza fare alcuno sforzo e a portata di mano, cosa che a noi sembra scontata, ma che in certe parti del mondo non lo è.
In generale il libro mi è piaciuto molto, perché riesce a tenerti incollato ad esso, spiegandoti la storia del protagonista non tuttta in una volta, ma distribuita durante i momenti in cui non succede nulla di troppo interessante.
Oltre a ciò si vede chiaramente l’evoluzione del protagonista, da ragazzo ribelle e che pensa solo a se stesso, a un ragazzo con una mentalità da adulto (quasi da genitore) nei confronti della bambina.
Inoltre nella storia sono presenti vari spunti per la riflessione a volte quasi filosofici (ad esempio tutto il ragionamento sul tempo).
E’ interessante anche il fatto che i capitoli vengano indicati con la data, che divente sempre più incompleta, fino a diventare un punto interrogativo durante la narrazione, quasi insieme alla situazione del protagonista: la quale impazzisce sempre di più (come si nota dalla presenza, sempre più frequente, di pensieri, per me senza senso, sugli animali).
Infine il fatto che l’avere un sacco di tempo per pensare ti porti a ricordare addirittura filastrocche raccontate quando il protagonista era bambino, e il fatto che ragionando sul proprio passato il ragazzo capisca che forse quella di scappare non sia stata una buona idea; indicano che l’autore voleva sottolineare come nella società moderna non si prenda più abbastanza tempo per pensare.
Il tutto è scritto in modo scorrevole e, per me, molto piacevole.

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Se ti è piaciuta la storia scrivi qualche riga per promuoverla

Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla

D’altro canto non mi è piaciuto che l’autore abbia approfondito quasi unicamente la storia del protagonista.

La musica che metteresti come colonna sonora

Inventa un nuovo titolo
L'oppressione del bunker

La frase che mi è piaciuta di più

La paura ha uno scopo.
Non è solo quella che ci fa godere i film dell’orrore o le montagne russe.
Esiste per un motivo!
Ci tiene in vita.

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

Secondo me la copertina è perfetta, perché ti fa capire il senso di angoscia che ti fa provare trovarti chiuso in un bunker senza vie di uscita.

Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libro

Un libro per capire i limiti di sopportazione e ciò che può cambiare la mente dell’uomo.

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noemibarbieri, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Ho finito di leggere Bunker Diary da pochi giorni e sto ancora riflettendo su ciò che ho letto. È un libro che può davvero lasciare il segno in una persona. Il finale lascia di sasso, con un groviglio di sentimenti davvero difficile da spiegare e descrivere.
La storia è raccontata da Linus, uno dei sei prigionieri, in un taccuino; Linus, scrivendo, fa emergere tutte le emozioni che prova (rabbia, dolore, frustrazione, impotenza, scoraggiamento…) che diventano così anche quelle del lettore.
Consiglio questo libro a tutti i ragazzi ma anche ai più adulti, perché non è sicuramente un libro scritto per essere una distrazione ed essere una lettura piacevole ma un libro con un significato profondo che permette di riflettere.

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Alice Fregni, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Bunker Diary racconta la storia di Linus, un ragazzo di 16 anni che, dopo aver aiutato un anziano all’apparenza cieco, si ritrova insieme a una bambina e quattro adulti prigioniero in un bunker sotterraneo. Insieme dovranno cercare di sopravvivere nello spazio claustrofobico e senza via d’uscita rappresentato dal bunker. Molto interessante è l’aspetto psicologico di ogni personaggio, ognuno proveniente da ambienti e ceti sociali diversi, che si trovano obbligati a convivere insieme. Il libro è strutturato come un diario, dove il protagonista Linus ci narrerà ogni vicenda accaduta all’interno di questa inviolabile prigione.
La storia è molto coinvolgente grazie alla dettagliata analisi emotiva di ogni personaggio che interagisce in modi differenti con gli altri. Il ritmo è scorrevole e il testo è facilmente comprensibile; inoltre, essendo la vicenda narrata da un adolescente, è facile immedesimarsi nel suo punto di vista e capire ancora meglio le emozioni che egli trasmette: ansia, paura, tristezza, gioia e timore. Per questo consiglio di leggere il libro.

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matte, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

La storia è molto coinvolgente. Più si va avanti più ti viene voglia di continuarlo a leggere. Il protagonista dimostra di essere molto coraggioso di fronte alle difficoltà,nella situazione in cui si trova.

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therealgoldoni, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

il libro in sé è molto travolgente sin dalle prime pagine ti viene la voglia di andare avanti nella lettura del libro pagina per pagina per poi arrivare alla conoscenza del finale.

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FOLLOTHEBOSS, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

Storia ben scritta e molto ben dettagliata, ricca di particolari e che ti colpisce.

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Beatrice Bormolini, 3A, Scuola Media Livigno

la storia è molto bella e non si vuole mai staccare gli occhi dal libro,
a mio parere si dovrebbe fare una continuazione.

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Harwi, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

Questa storia mi è piaciuta molto perchè è appassionante e ti viene voglia di proseguire il racconto pagina dopo pagina per cercare di scoprire come va a finire. Mi piace molto la figura del protagonista perchè anche di fronte a moltissime difficoltà lui riesce comunque a non arrendersi mai e cerca di superarle in ogni modo possibile.

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irenefarinella, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Il libro narra la storia di Linus, un ragazzo di soli sedici anni, che si ritrova imprigionato in un bunker. Inizialmente Linus è da solo in quel luogo ancora sconosciuto dove un ascensore rappresenta l’unica via di uscita ma successivamente, col passare dei giorni, il bunker inizia ad “ospitare” sempre più persone con età e passati differenti. E’ una lotta continua nel capire come uscire da quella prigione sotterranea con la consapevolezza però di essere sempre osservati dalla mente contorta che si nasconde dietro alla telecamere. Nonostante le situazioni siano abbastanza inverosimili, il libro è dettagliato e ben strutturato. La narrazione è veloce e avvincente. Lo consiglio vivamente in quanto è un libro ben riuscito, facile da leggere e scorrevole. Ha la capacità di catturare l’attenzione del lettore sin dalla prima pagina e di tenerlo sulle spine durante l’intero racconto. Ti cambia tanto e ti fa riflettere

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Jack23, 4E, Liceo Classico Minghetti Bologna

Angosciante e claustrofobica è la storia di sei persone che vengono rapite e rinchiuse in un bunker sotterraneo senza sapere chi è il loro rapitore e quale sarà la loro fine. L’unico contatto con l’esterno è un ascensore, comandato dall’alto, in cui non possono entrare. Il libro è ancora più coinvolgente essendo raccontato in prima persona da uno dei prigionieri.

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martinalobosco_, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Sei persone, Linus, un ragazzo di sedici anni, quattro adulti e Jenny una bambina di nove anni, si ritrovano in un bunker perché rapiti dall’ “uomo di sopra” che li tiene controllato attraverso telecamere e microfoni. Insieme dovranno trovare il modo per sopravvivere e uscire da quel luogo.
È Linus attraverso i suoi sfoghi, pensieri e paure scritte sul suo taccuino, a narrarci tutta la storia.
Se dovessi descrivere questo romanzo con una parola, questa sarebbe ansia.
Appena inizi a leggere Bunker diary non riesci più a staccarti. Ti riesce difficile non immedesimarti nelle paure, angosce e nei pensieri dei personaggi perché è come se tu fossi parte integrale di loro.
È capace di mettere in faccia alla realtà al lettore e farlo riflettere su molte cose.
Dopo aver letto l’ultima pagina, mi sono sentita incompleta ho sfogliato le restanti pagine bianche del libro sperando ci fosse stato scritto qulcos’altro, invece nulla.
Avrei voluto sapere qualcosa di più sul rapinatore e sapere cosa l’ha spinto a rapire queste sei persone e fare di loro ciò che voleva.
È una lettura che consiglio ma che non rileggerei perché non ne avrei il coraggio.

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Lorenzo, 4H, Liceo Classico Minghetti Bologna

Libro molto bello e scorrevole.
Mi è piaciuto fin da subito e mi ha molto appassionato, perché parla di una storia raccontata in un diario di un ragazzo come noi.
Ti fa entrare nella storia e ti prende molto e ti lascia col fiato sospeso fino alla fine.
E’ un libro che ti spiazza e ti fa pensare.
Lo consiglio

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LeoM1899, 4H, Liceo Classico Minghetti Bologna

DELUDENTE!
Leggendo le descrizioni del libro e del suo tema centrale, si rimane affascinati da esso, e in effetti il tema dice la verità su ciò che si legge, ossia un racconto intrigante e a parer mio molto adatto per i ragazzi delle superiori.

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Tonywski, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Questo libro, a causa del modo in cui è scritto (cioè sotto forma di diario personale del protagonista), non lascia molto spazio alle interpretazioni, tuttavia io ho dato una mia personale interpretazione:
In questa narrazione c’ho che mi è stato trasmesso è che a volte non ci si rende conto della vita che si ha finché non la si perde del tutto, e quindi ciò che questo libro vuole insegnare è che spesso dovremmo imparare a goderci il presente, poiché non si sa mai cosa riserva il futuro.
Questo libro è stato sia una sorpresa che una delusione, ma andiamo con ordine. Parlo di sorpresa perché il modo in cui è scritto mi ha stupito, è considerabile davvero un diario personale, ciò a causa di alcuni fatti: spesso e volentieri le regole grammaticali o di punteggiatura non vengono rispettate; il personaggio ha dei momenti di pazzia o incoscienza, questo a causa del contesto in cui si trova, che lo portano a scrivere intere pagine di scritte deliranti e senza senso; e come ultimo fatto possiamo dire che spesso il protagonista si ritrova a contraddirsi da solo o a riportare tutti i pensieri che esso formula sul diario, come se egli usasse il diario come sfogo per pensare e ragionare sul da farsi. Tutti questi fattori vanno a dare, nella sua assurdità, molto realismo a questo diario, spesso mi è capitato di percepire come reali i personaggi e gli avvenimenti descritti.

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Miri22, 1R, Liceo copernico Bologna

Bunker Diary è un libro che consieglierei a tutti di leggere, è molto diverso dagli altri libri ed è proprio questo a renderlo speciale.
Questa storia mi ha fatto provare molte emozioni: suspance,tristezza, tenerezza..
Il fatto che il libro sia scritto sotto forma di diario fa si che il lettore si immerga nella mente del personaggio, provando le sue stesse emozioni cosicchè il lettore provi gli stessi sentimenti del protagonista.
Bunker Diary ha fatto cambiare totalmente il mio modo di vedere le cose.

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Cocoloco, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

Storia Appasionante e intrigante

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Cocoloco1511, 2E, IPSIA VALLAURI CARPI

Storia Appasionante e intrigante.

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giorgia.menetti, 1R, Liceo copernico Bologna

veramente uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Gioca molto sulla psicologia e sul controllo. Adoro il modo in cui l’autore riesce a far capire le emozioni dei personaggi e in particolar modo del protagonista

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Andrea Vignudelli, 1N, Liceo Galvani Bologna

Questa storia è molto coinvolgente, il modo in cui vengono descritti gli avvenimenti ed espressi i pensieri è molto realistico. Tutto é narrato in prima persona, dal punto di vista del protagonista, Linus, che spesso si ritrova a parlare con sé stesso o meglio, a scrivere a sé stesso, e mentre lo fa si corregge, si risponde da solo, rendendo secondo me, molto meglio tutte le emozioni che prova, le sue idee, quello a cui pensa, nel corso della storia. Ho trovato molto interessante lo sviluppo e la caratterizzazione di ogni personaggio, a mio parere studiata molto attentamente. Ho pensato fosse curioso vedere come sei persone molto diverse fra loro, di ceti sociali diversi e provenienti da ambienti diversi, si siano ritrovate a “vivere” se così si può dire, insieme a degli estranei, e che si siano orientate di più verso certi comportamenti o modi di pensare rispetto ad altri. Credo ci sia una grande analisi psicologica di ogni personaggio e ciò rende la storia ancora più coinvolgente. Linus nel corso della storia si ritrova a riflettere su molti aspetti della vita in generale e della sua in particolare; pensa molto alla quotidianità e a quanto questa sia importante. Penso che il racconto assuma, sempre di più nel corso della storia un aspetto piuttosto macabro e inquietante,ma lo consiglierei lo stesso a tutti perché nonostante trasmetta paura, tristezza, ansia, la curiosità di sapere come finisce porterà chiunque alla conclusione del racconto che a parer mio, lascerebbe molti senza parole.

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Dr. Manhattan, 2C, ITC Battisti Bolzano

Il libro è veramente accattivante. Sin dalle prime righe trascina il lettore all’interno del claustrofobico diario di Linus, alla scoperta della spirale di terrore che ci attende. Non viene data tregua, un attimo di respiro. Il libro viene letto molto facilmente e in breve tempo lo si finisce. Finale che lascia a desiderare, ma non ci si poteva aspettare altro, dato il tema trattato.

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m_katia_2001, 2C, IIS Spallanzani Castelfranco Emilia MO

Il libro mi è piaciuto molto, ed è molto bello, scritto molto bene e storia affascinante.
una delle parti migliori è quando si inizia ad intravedere la complicità e la voglia di sopravvivere dei ragazzi.

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Lollonga01, 2C, IIS Spallanzani Castelfranco Emilia MO

Questo libro mi è piaciuto veramente molto e mi ha ” tenuto sulle spine ” molte volte…
Storia molto bella e scorrevole, praticamente l’ho divorato!
Consiglio questo libro agli appassionati dei libri che ti procurano molta ansia

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erika, 2C, IIS Spallanzani Castelfranco Emilia MO

Questo libro mi è piaciuto molto. Si legge bene,é molto scorrevole. La trama interessante e misteriosa,che lascia nel dubbio. Non è lunghissima, è sviluppato molto bene.

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mariannasilingardi, 2C, IIS Spallanzani Castelfranco Emilia MO

il libro è molto accattivante, io non sono un’amante della lettura in generale, ma questo libro vale la pena leggerlo, è veramente molto bello, è leggero e ha una lettura e una scrittura scorrevole. la fine lascia di stucco, è inaspettata; mi è piaciuta la complicità che hanno trovato tra di loro senza mai perdersi d’animo nonostante la situazione sgradevole. l’idea del diario è stata buona, ottima direi, però mi ha rattristato perché mi sono resa conto del tempo che hanno passato nel bunker. l’autore ha avuto molto coraggio a scrivere un finale così forte che rimanga impresso nel lettore e che non è per niente scontato.
ottimo libro e lo consiglio a qualsiasi persona abbia voglia di leggere una storia molto bella e triste allo stess tempo.

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Peppe01, 2C, IIS Spallanzani Castelfranco Emilia MO

Il libro, in sé, è molto bello testo scorrevole nel giro di 2 giorni si legge. In alcune parti sembra che ci sei proprio tu apposto di Linus, comunque la fine ti lascia con molti dubbi e ti fa rimanere col pensiero. Come libro è veramente stupendo lo rileggerei molte altre volte

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lastdan, 1E, IPSIA VALLAURI CARPI

Il libro a me mi e piaciuto molto fin dal inizio subito mi sembrava un po noioso ma poi continuando a leggere mi ha colpito sempre di più io a volte facevo facevo fatica a capire quali personaggi parlassero.
Il finale e stato molto triste e strano perchè non mi aspettavo che finiva cosi

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Simo2003, 1c, Pertini di Campobasso

È un racconto molto bello,però bisogna saperlo interpretare per viverlo al meglio, cogliendo gli aspetti più profondi e inquietanti della storia narrata.

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Erikpongi22, 1B, Istituto Leonardo da Vinci Carpi

Bello.La storia ritrae un episodio che non succede spesso,persone chiuse in un bunker,che non possono scappare,per far divertire un uomo.un po’ sadica ma mi è piaciuta.

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Ksteph, 2M, Liceo Scientifico Morandi

la storia in generale mi è piaciuta. L’inizio sinceramente penso non sia fantastico, anzi mi ha molto annoiato e mi ha fatto pensare che la storia non sarebbe stata molto interessante. Fortunatamente continuando la lettura ho potuto cambiare idea.

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Gio, 1S, Liceo Pascoli Bolzano

Storia molto coinvolgente e piena di tensione, è molto più di un libro, mette a dura prova il lettore dall’inizio alla fine, scorre facilmente e esprime nel migliore dei modi le sensazioni dei prigionieri.

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OLOCIN, 2M, Liceo Scientifico Morandi

Bunker diary, una storia appassionante e coinvolgente, il tutto accompagnato da uno stile scorrevole e da immediata comprensione.
Essa racconta di Linus, un ragazzo di 16 anni, rinchiuso insieme a una bambina e quattro adulti in un bunker sotterraneo da una figura sconosciuta avvolta nel mistero. Insieme cercheranno di sopravvivere a questo crudele “gioco” organizzato nei minimi dettagli da questa persona e di fuggire.
Per quanto possa sembrare semplice o banale la trama di questo libro, essa riserverà sempre delle sorprese e farà aumentare la suspance su ciò che accadrà ad ogni capitolo, tanto da non renderla per niente scontata.
Consigliato vivamente.

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anna_montel, 1A, Liceo delle scienze umane Rosmini di Trento

la storia mi è piaciuta molto perché ti lasciava con il fiato sospeso tutto il tempo e non vedevi l’ora di continuare la lettura, è anche un libro adatto per ragazzi della nostra età e il testo è molto scorrevole

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Giada_Lelli, 2M, Liceo Scientifico Morandi

Bel libro. Ha una trama che ispira e i contenuti non sono da meno.
Mi è piaciuto molto leggerlo, perché come protagonisti ci sono persone che hanno dei “problemi” che si hanno anche nella vita reale.
A me piacciono molto i libri come questo, perché ti fa pensare e, in un certo senso, riesce anche a farti cambiare umore; il libro riesce a far rattristare e angosciare il lettore.

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@chiara, 1A, Liceo delle scienze umane Rosmini di Trento

Il brano è scritto molto bene soprattutto nei dettagli e nelle emozioni dei personaggi, in particolare di Linus; la storia è avvincente e interessante e riesce a coinvolgerti molto grazie alla descrizione dei minimi dettagli.

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Cateardu, 1C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Mi ha colpito molto lo stile dell’autore nel raccontare questa storia.Utilizza un tono è un lessico crudo e violento,a tal punto da scombussolarti lo stomaco,le idee e le emozioni.In alcune parti le sensazioni che ho provato come lettrice erano così forti che credevo di non poter più andare avanti,ma la curiosità l’aveva sempre vinta,il desiderio di sapere come sarebbe andata a finire era tanto potente che mi spingeva a continuare.Personalmente mi hanno affascinato i personaggi e le loro personalità così delineate,studiate a tavolino.Quelli che per tutto il corso del racconto sono rimasti “puri” o comunque figure positive sono:Fred,Linus e Jenny.Tutti loro hanno principi sani che comprendono soprattutto l’altruismo e l’amore verso il prossimo,che in un clima come quello del bunker,in cui si lotta per la sopravvivenza,è difficile continuare a seguire.L’idea della libertà che noi tutti abbiamo quotidianamente diventa il sogno è la necessità più grande di ogni persona che è entrata nell’ascensore dell’uomo di sopra.Durante la lettura mi sentivo mancare il respiro tanto ero all’interno della narrazione,le emozioni dei protagonisti diventavano anche le mie,esplodevano in me la rabbia,la voglia di graffiare quelle pareti bianche e di urlare a squarciagola,il senso di claustrofobia e il desiderio di scappare da quel posto orribile.È stato un libro devastante,per tutto quello che hanno passato i sei personaggi e per tutto quello che ho passato io leggendolo;digerire alcune pagine non è stato facile e mi sentivo impotente a non poter cambiare nulla.Il finale mi ha portato a riflettere intere ore,per la sua crudeltà e per il fatto che in questo libro il male vinca sul bene,come spesso accade nella realtà.Sarei curiosa di leggere un libro dove viene scritto il punto di vista di colui che ha orchestrato tutto.

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RadRat, 4G, Liceo Classico Minghetti Bologna

Premetto che Bunker Diary è un libro che mi è capitato tra le mani per caso, e già dalla copertina lo avevo etichettato come “non il mio genere”.
Ma, come si sa, never judge a book by its cover, e quando l’ho preso a sfogliare e leggiucchiare di qua e di là ho iniziato a voler saperne di più, e questa è la breve storia di come ho iniziato a leggere questo libro. Sì, poco interessante, poco attinente, ma era giusto per farvi sapere come mi ha iniziato a piacere.
Bunker Diary per me è stato uno di quei libri che si legge velocemente e da cui non ci si riesce a staccare fino a che non si termina. É un romanzo molto scorrevole ed è scritto dal punto di vista di un adolescente, Linus, facile da immedesimarsi, da capire.
La figura del padre, i discorsi con il vecchio filosofo, la disperazione, la bambina, l’ascensore e le liste della spesa, la presenza angosciante delle telecamere, i deliri e i ricordi dell’adolescente, l’esperienze di vita di Linus e l’esperienze di vita di tutti,le ultime pagine e non aggiungo altro per evitare di spoilerare- tutto ciò è raccontato fegato a fegato, se la cosa ha senso, inteso come “arriva direttamente, ti investe in pieno con le annesse sensazioni”.

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Rebecca.M, 2I, IIS Veronese Montebelluna

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Alessia G., 1A, Liceo Pascoli Bolzano

Questo libro mi ha coinvolto molto. Mi piace che il protagonista Linus non si arrenda mai, nemmeno dopo le estenuanti punizioni che riceve dal suo rapitore cerca sempre di trovare una via di fuga. Mi piace il modo di comportarsi di Linus, aiuta tutti non pensa solo a se stesso, soprattutto è molto affettuoso con Jenny (una delle prigioniere), le sta sempre accanto e la tranquillizza nei momenti di pura.

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Signore dell'Egida, 1I, Liceo Galvani Bologna

C’è stato un aspetto in particolare che mi è piaciuto, ovvero quello del tipo di narrazione del diario combinato con il protagonista che è un mio( circa) coetaneo. Ciò rende più semplice immedesimarsi nel protagonista, riuscire a capirlo e addirittura quasi pensare come lui.

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Matrim Cahuton, 4F, Liceo Classico Minghetti Bologna

Io ho adorato questo libro perché ti coinvolge in un modo davvero incredibile.

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Alessia M., 2I, IIS Veronese Montebelluna

La storia mi è piaciuta perché ti cattura dal primo istante. Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole.
Inoltre è interessante vedere come i protagonisti si ingegnino per trovare un’uscita dal bunker.

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Alice, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

“Bunker diary” di Kevin Brooks è un libro agghiacciante, tremendo, che ti trattiene con il fiato sospeso per l’intera narrazione. Tra i temi trattati c’è sicuramente quello della sopravvivenza e della malvagità dell’uomo.
Mi è piaciuto molto! Ho trovato avvincente la trama ed è stato scritto in modo semplice, diretto e chiaro.

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Margherita, 4E, Liceo Classico Minghetti Bologna

Questa storia mi ha colpito molto e ,in certi punti emozionata, poiché tratti di un argomento non quotidiano. Trovo che la lettura sia fluida e avvincente esprimendo accuratamente i sentimenti e le sensazione del protagonista e dei personaggi.Anche se ho trovato ingiusto il finale. poiché vi è stata una mancanza di chiarimenti riguardo a colui che mise i protagonisti dentro il bunker. Penso che sia una storia molto forte e toccante, facendoti rimanere lì, con lo sguardo impegnato tra le pagine narrate.

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SaraS.01, 2A, IIS Giorgio Asproni Iglesias

Penso che sia un bel libro e che quindi merita sicuramente di esser letto. Mi ha preso sin dall’ inizio e volevo continuamente sapere cosa sarebbe successo dopo.

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dalilaalberi, IV, Liceo Classico Minghetti Bologna

Linus ha 16 anni, viene rapito e come lui altre cinque persone di età e classi sociali diverse, vengono rinchiuse in un Bunker. Linus racconta in un diario tutto ciò che accade. È impressionante come ci si possa immedesimare nella storia soprattutto nei personaggi, è una vicenda che non vi farà star tranquilli e in modo particolare fa riflettere su tanti punti. Ho amato questo libro perché è reale e non è banale. Lo consiglio a tutti dato che è molto scorrevole e fa provare forti emozioni.

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MattCro, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Il mio giudizio riguardo al libro non è otiimo, ma nemmeno insufficente, secondo il mio parere può essere perfettamente promosso.
Soprattutto l’inizio della narrazione è molto scorrevole e ricca d’azioni e di movimento, poi diventà sempre più statica e piena di pensieri.
Una cosa che mi ha colpito è stata come l’autore, impersonificandosi in Linus, sia stato capace di srivere un libro intero servendosi solo di una arma per combattere la persona che li ha rinchiusi: un taccuino e una penna.
In generale quindi il libro è stato di mio gradimento.

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Se ti è piaciuta la storia scrivi qualche riga per promuoverla

Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla

Nel libro mi è piaciuto molto meno quando, ad esempio, Linus comincia a fare dei pensieri, a ricordare la sua vita prima si lasciare la casa e quando l’autore si sofferma sulle personalità dei vari “ostaggi”.
Il libro in alcuni fasi mi ha dato l’impressione di voler continuare, ma senza idee; tante volte i pensieri di Linus mi hanno fatto pensare che l’autore abbia voluto metterli solamente per “far durare di più il racconto”.

La musica che metteresti come colonna sonora
Lady Oscar, la canzone finale della morte

Inventa un nuovo titolo
L'uomo che raccontava agli sconosciuti

La frase che mi è piaciuta di più

Penso a voi.
A te, e anche a te.
Penso a voi, tutti comodi nel vostro nulla. Non state facendo niente. Esistete soltanto e nel leggere questo mi uccidete. Non uscirò mai da qui. Non arriverò mai a bruciarvi, e per questo vi odio.

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

Penso che la copertina rappresenti la realtà narrata nel libro.
Nell’immagine di copertina si vede il pavimento del bunker, ma non si vede il soffitto. L’autore secondo me vuole lasciare spazio all’immaginazione dei lettori, così come a quella di Linus nel racconto, di avere una propria idea su cosa/chi ci possa essere di sopra; la persona che organizza la vita e tiene d’occhio chi sta sotto, “gli ostaggi”.

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Sei prorpio per affrontare una storia tutta d’un fiato? Sei pronto a soffrire di claustrofobia insieme ai nostri ostaggi? Sei pronto a provare odio assieme ai protagonisti per “l’uomo di sopra”?
Sì? Allora “Bunker Diary” è il libro che ti soddisferà!

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FabioHos, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Linus è un ragazzo di sedici anni che nelle prime pagine del libro viene rapito e rinchiuso in un terrificante bunker. Attraverso le pagine del suo diario Linus racconta di un’esperienza asfissiante e claustrofobica vissuta con cinque compagni pescati apparentemente da classi sociali e generazionali disgiunte. I sei malcapitati si troveranno ad affrontare situazioni impensabili e a guardare negli occhi le paure e le amarezze più temibili, sempre sotto lo sguardo attento di telecamere e microfoni che controllano l’intero bunker.
Bunker Diary lascia completamente spiazzati, uno stile tanto veloce e incalzante in alcuni passaggi quanto nauseabondo e malinconico altrove. Il tono fa realmente vivere le sensazioni di Linus e permette di entrare nella sua mente anche grazie ad una “libertà di scrittura” che il ragazzo del racconto “usa” scrivendo direttamente quello che pensa, senza mezzi termini e senza omissioni se non esplicitamente motivate.
Questo libro è realmente un capolavoro, in particolar modo dal punto di vista stilistico, ho estremamente gradito la capacità di Brooks di far immergere completamente il lettore non nelle situazioni come osservatore ma direttamente nella testa confusa del protagonista. Consiglio questo libro soprattutto ai ragazzi in cerca di una tipologia di narrazione nuova ed alternativa.

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Lucia, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

Il tutto inizia con il rapimento di Linus, un ragazzo di 16 anni, fatto prigioniero all’interno di un bunker. Domande di ogni tipo iniziano a farsi spazio nella mente di Linus, alle quali però non ha alcuna risposta. Da lì a poco il bunker si popola, con l’arrivo di diverse persone, ognuna delle quali con una storia passata diversa dall’altra. Insieme dovranno trovare un modo per sopravvivere, ma soprattutto per raggirare la mente esterna che sta dietro a tutto questo. Già dalle prime pagine ho iniziato a percepire una precisa sensazione: un senso di strettezza, un chiuso quasi claustrofobico intorno a me. Il tutto si è amplificato leggendo i pensieri del protagonista, pensieri scomodi, confusi e a volte scioccanti. Bunker Diary è stato il primo libro ad avermi tenuta sulle spine dalla prima pagina fino all’ultima, con una voglia costante di sapere il continuo della vicenda. È una di quelle storie che lascia il segno, ve ne accorgerete, e che vi farà riflettere molto profondamente. Lo consiglio vivamente, va letto almeno una volta nella vita.

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Anita, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

È una storia che fa prendere tantissimo,non si vorrebbe mai smettere di leggere ma solo andare avanti.
È devastante leggere tutto quello che succede in quel posto, a quei poveri ragazzi e soprattutto a quella povera, innocente bambina. Il non arrendersi mai e il metterci tutti se stessi è fondamentale in questo libro.
Ci vuole fegato per leggerlo, se si ha è il libro giusto.

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Rebecca Barbi, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

È una storia intensa ma che ti appassiona, quando inizi a leggerlo vuoi sempre saperne di più. Ti fa riflettere e provare molte emozioni facendoti sentire parte della storia, non sei esterno agli avvenimenti, tu stesso cerchi dei modi di uscire da quel bunker, riesce a trasmettere le emozioni provate dai personaggi in un modo affascinante. È un libro che merita di essere letto.

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Giusy21, 2Z, Liceo Scientifico Morandi

“Bunker Diary” è un libro che ti fa provare molte sensazioni, tra cui: Timore e Ansia. È un libro ricco di suspence, che ti porta a voler sapere cosa succede nelle pagine seguenti. Le riflessioni di Linus riguardo il suo passato penso che siano molto importanti, perché ci fanno riflettere sul nostro presente, infatti, guardiamo sempre il lato negativo delle cose.
Questo romanzo ti porta ad arrivare al finale col cuore in gola…è diverso dagli altri libri, te lo aspetti in altro modo, però l’autore fa in modo che il lettore senta un senso di vuoto.

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Fobi, 1A, Liceo Andrea Maffei Riva del Garda

Questo libro è molto complicato da valutare perché è una storia intrigante e strana. L’inizio mi è piaciuto abbastanza ed è andato migliorando fino alla fine.,, Ho trovato un po’ noiosi i momenti in cui il protagonista racconta della sua vita passata. Per il resto posso dire che è un libro abbastanza bello.

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Angelica, 2L, ITCS Caio Plinio II Como

Intenso,emozionante,trascinante, che ti fa voglia di leggere sempre una pagina in più. Questo libro è stato soprattutto inaspettato e pieno di colpi di scena che non mi sarei neanche immaginata.

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Gre, 1R, Liceo copernico Bologna

E’ un libro molto coinvolgente e ricco di suspense dalla prima pagina fino alla fine, è raccontato in prima persona e personalmente l’ho trovato anche molto introspettivo. Ansia. La parola chiave. Insieme a rabbia, asfissia, furia, angoscia, ansia e ancora ansia.

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Erri, 1R, Liceo copernico Bologna

Ansia, timore, paura, incompletezza, sono solo alcune delle sensazioni che questo libro, bunker diary, mi ha fatto provare. La sua lettura è piacevole, assai scorrevole, ed è come se ti desse un senso di incompletezza, una voglia di sapere che ti porta a leggere pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo… fino a raggiungere il finale: qualcosa di assolutamente inaspettato, crudo,che ti lasca col cuore in gola.
Bunker diary è un libro che ho gradito molto, forse per il suo genere: thriller/horror o forse per la forma “incalzante” in cui è scritto. consiglio apertamente questo libro a tutti gli amanti del genere thriller, ma anche a coloro che vogliono sperimentare nuovi generi.

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GernaderJake, 2M, Scuola Media Guido Milanesi

“Bunker Diary” è un romanzo agghiacciante, cupo. È un libro dove i protagonisti vivono con le loro angosce di una prigionia ai confini della realtà. La particolaritá più grande che caratterizza questo libro è far apparire normale ciò che normale non è. Con pacatezza e rassegnazione i protagonisti accettano la loro condizione di prigionieri anche se non occorre un bunker per essere soggiogati. Anche godendo della più totale libertà siamo “schiavi” del denaro, del successo, della droga, del fumo, dell’alcol. Spesso per libera scelta, quasi mai costretti, ci lasciamo trascinare dalle cattive abitudini. Questo libro mi ha fatto capire che seppur essendo liberi, diamo più attenzione agli aspetti negativi della nostra vita, senza godere delle cose positive. Consiglio la lettura agli appassionati del genere horror/thriller

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Scipions, 1C, Pertini di Campobasso

Mi è piaciuta molto la storia poiché è molto coinvolgente, mi ha spinta a leggere questo libro in maniera veloce (anche perché il testo è molto adatto a degli adolescenti), l’unica cosa negativa (ma non del tutto) è stato il finale che mi ha lasciata spiazzata e senza parole, anche perché volevo sapere chi fosse “l’uomo di sopra” durante tutto il libro.

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gaia stauffer, 1F, Liceo Lugano 1 Svizzera

un libro che ti tiene attaccato fino alla fine, che non ti lascia andare, non riesci a staccarti, vuoi sapere dannatamente come finirà. il finale è straziante, ti lascia con un senso di vuoto, non si può dire mi abbia delusa, probabilmente se fosse finito in altro modo immagino sarebbe stato scontato no? Il personaggio principale è incredibile, così impassibile, così “bravo”, e continua ad esserlo per tutto il romanzo. anche la bambina trovo sia un personaggio molto forte, per tutto il libro ti domandi; ” perché? non può succedere tutto questo. È una bambina dai!” e invece succede. Succede eccome. ti fa riflettere che la vita che tu reputi sicura può cambiare da un momento all’altro. Così. senza un motivo. È questo che ti fa impazzire qui. in tutto quello che accade non c’è un motivo, o almeno, tu non lo sai. È un libro che ti attira e non ti molla fino alla fine. È da leggere una volta sola, non perché annoi, questo no di sicuro, ma la parte più spiazzante è il finale e come la prima volta non ti colpirà mai.

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filo tonelli, 1R, Liceo copernico Bologna

la storia mi è piaciuta davvero tanto è stato il primo libro che mi ha appassionato così tanto da finirlo in pochissimi giorni, lo consiglio a tutti il finale inaspettato ed i contenuti pieni di sorprese
(l’ unico libro che mi ha strappato una lacrima ed io mi commuovo difficilmente)
faccio i più sinceri complimenti a kevin brooks.

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Eli02, 1C, Liceo Scientifico Medi Senigallia

Se decideste di iniziarlo, non pensate di leggere un libro.
Questo non è un oggetto materiale formato da pagine bianche pitturate da lettere nere;questa è un’avventura, è un percorso che intraprendi se hai voglia di vivere un qualcosa di unico, non paragonabile a nulla di concreto. È un viaggio che sottopone il capitano ad uno stress psicologico, che lo fa stare in ansia finché non decide di fermarsi e di riposare un po’,per poi riprendere il giorno seguente. Il cuore batte velocemente, piangi quando l’ascensore scende senza cibo, quando hai fame, finché non decidi di smettere.
Non sei esterno alla storia, sei Linus, Jenny, Anja, Russel o Bird. Sei uno di loro.
Inizia questo viaggio se ti piace il rischio, se sei curioso di provare la vera paura, di ritrovarti in un bunker sotterraneo, con un uomo sopra di te che ti osserva, che sa ciò che fai, ciò che dici.
È stata l’avventura più emozionate che un libro mi abbia mai fatto vivere: ho avuto paura, ho pianto e,nel finale,anche la mia speranza è morta. La conclusione mi ha straziato, ho sofferto tanto, perché mostra quanto la vita a volte sia ingiusta. Ho letto l’ultima parola, e incredula, ho sfogliato le restanti sperando che fosse un sogno, un errore, tutto fuorché la realtà. E invece l’autore mi ha messo di fronte a ciò che è a volte la vita: dura, spietata e crudele.

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Se ti è piaciuta la storia scrivi qualche riga per promuoverla

Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla

Non c’è stato nulla che non mi abbia affascinato. Ogni singola parola da una sfumatura particolare ad un pensiero, nulla è scontato.

La musica che metteresti come colonna sonora
Heathens-Twenty One Pilots

Inventa un nuovo titolo
Smettila di fissarmi

La frase che mi è piaciuta di più

Domani? Che cos’è, domani? Oggi è domani. Oggi l’ascensore è vuoto. Lo sarà anche domani.

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina mi ha incuriosito molto. È forte e d’impatto. Penso che solo alla fine si possa capirne il vero senso. Non è solo un muro grigio che rinchiude un ragazzo, poco importa chi sia fra i sei. È una parete che ostacola la persona, che non la fa ragionare, che mette ansia, agitazione, che è infinta, che leva quella poca speranza rimasta.

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Non esiste più il grigio, solo il nero e il bianco, nulla conta più qua sotto, sono morte persino le sfumature. Questo è Bunker Diary, un incubo che ti perseguita, che ti fissa, da cui dipende la tua vita.

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deivtrappy, 1C, Pertini di Campobasso

Mi è piaciuta perché c’è un ragazzino della stessa nostra età che spera in tutto quello che fa per riuscire ad uscire dalla “schiavitù” in cui è tenuto dall’uomo che lo ha rinchiuso in un bunker per analizzare lui è gli altri internati.
Inoltre,il ragazzo,è stato molto bravo a tenere la situazione sotto controllo anche se alcune persone che erano con lui a volte impazzivano

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Pietro Minghetti, 1C, Liceo copernico Bologna

questa storia è coinvolgente, e più si prosegue con la lettura, più la si vuole continuare , perchè viene spontaneo immedesimarsi nel protagonista e cercare risposte agli enigmi.

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sofy2609, 2M, Scuola Media Guido Milanesi

La storia mi è piaciuta tanto, la consiglio vivamente a chi quando legge vuole immergersi completamente nella lettura e immedesimarsi nel protagonista.
Il protagonista è un ragazzo di 16 anni di nome Linus che viene rapito da un uomo che si finge cieco facendosi aiutare per poi trarlo in inganno e segragarlo insieme ad altre 5 persone in un bunker ristrutturato da cui non c’è apparente via di scampo.

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Babbo Natale, 2D, Liceo Rosmini Rovereto

Libro molto bello e coinvolgente. Lo consiglierei a tutti.

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riccardo_bui, 1F, Liceo A. Righi Bologna

Trama fantastica, personaggi molto interessanti con una psicologia tutta loro per un libro unico nel suo genere.

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Giorgia02, 4G, Liceo Classico Minghetti Bologna

Sei persone in un Bunker e la malvagità “dell’uomo di sopra”.
È impossibile spiegare a parole come le pagine di questo libro siano ricche di emozioni e come siano riuscite ad infondermi la voglia di continuare capitolo dopo capitolo il loro racconto.
Più sono andata avanti con la lettura più ho avuto la curiosità di sapere cosa sarebbe successo e cosa avrebbe fatto l’uomo di sopra.
È un libro ricco di suspence che provoca un continuo stato d’ansia al lettore; è ricco di attese, colpi di scena, speranza, pensieri ed emozioni che portano il lettore ad immedesimarsi nel protagonista nonostante il terribile contesto.

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Alberto rimondi, 1H, Liceo Scientifico Ulivi Parma

Personalmente il libro non mi ha fatto impazzire, io lo consigliere a lettori abbastanza esperti, dato che tratta di un argomento non semplicissimo da scrivere e da capire.

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bea t., 4G, Liceo Classico Minghetti Bologna

La storia mi è piaciuta moltissimo poichè mi ha colpito fin dall’inizio, perchè è scritta come un diario e i pensieri sono molto intimi. Ma mi ha attirato soprattutto dopo aver letto le prime venti pagine perchè ad ogni pagina ti sale sempre di più l’ansia di quello che potrebbe succedere o di quello che si potrebbe scoprire.

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USB 3.0, 2D, Liceo Rosmini Rovereto

La storia del romanzo è molto avvincente fin da subito e riesce farti rimane incollato alle sue pagine fino alla fine, infatti, l’ho finito in pochi giorni.
La storia è strana e anche drammatica nelle fasi conclusive, quasi commovente e da un finale inaspettato e sospeso all’interpretazione del lettore.

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Marianna, 1F, Liceo A. Righi Bologna

Questo libro mi è piaciuto molto: è quasi impossibile annoiarsi poichè, nonostante l’ambientazione resti la stessa, ciò che cambia è la situazione psicologica dei personaggi durante la storia. Il libro, scritto dal punto di vista di Linus, è molto coinvolgente, tanto che ti sembra di essere anche tu in quella situazione catastrofica (o almeno a me è successo così). Lo consiglio!

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Purple, 2I, Liceo copernico Bologna

Bunker Diary è un romanzo spiazzante che ho cominciato a leggere grazie alla copertina che suscitava in me curiosità. Le vicende intriganti piene di suspance del libro portano a voler sapere cosa accadrà in seguito e voltare pagina dopo pagina.

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DN01, 2I, Liceo copernico Bologna

Devo ammettere con sincerità che inizialmente avevo scelto questo libro chiedendo consiglio ad un’amica per poter leggere durante il Natale qualcosa di non troppo “impegnativo” e con il minor numero di pagine possibile. Stavo già leggendo un altro romanzo che mi piaceva molto, infatti avevo intenzione di finirlo entro il termine delle vacanze senza dovermi cimentare in lunghe storie scolastiche, come le classiche “new age” che di qualunque cosa parlino trovano sempre un motivo valido per “versare” nel messaggio o nella trama qualche “goccia di cultura”, ad esempio riferimenti storici sulla guerra mondiale. Ovviamente non avevo idea di che cosa stessi per leggere. Appena ho iniziato il libro sono rimasta letteralmente affascinata e, devo ammettere, anche un po’ turbata dall’inizio in medias res della vicenda. Il libro parla di un sedicenne intrappolato in un bunker (=rifugio antiatomico usato principalmente durante la seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda) assieme ad altre cinque persone, per più di ben due mesi. Ma il primo capitolo, le prime righe, descrivono dettagliatamente e in prima persona, sotto forma di diario, la presenza del ragazzino solo nel “rifugio” sotterraneo. È impossibile spiegare a parole come questo libro sia riuscito ad iniettarmi nelle vene la voglia di continuare capitolo dopo capitolo il suo racconto. Sono stata ipnotizzata dal protagonista, dalla infinita monotonia delle giornate e dalla diversità con cui egli riesce a rendere ogni descrizione di ogni giorno. Linus (così si chiama il ragazzo) mi ha ricordato moltissimo il protagonista de “Il giovane Holden”, sia nel modo di scrivere sia nel modo di rapportarsi con gli altri. Una scena in particolare, che mi ha ricordato Holden, è stata quella in cui dall’unica via di entrata e uscita del bunker, ovvero un ascensore, il sedicenne trova e consola una bimba di nome Jenny di solo nove anni, la quale, rapita dall’ “uomo di sopra”, piange disperata. Insomma, un libro ricco di suspence, che provoca nel lettore un continuo e costante sentimento di ansia, che a me veniva ogni volta che guardavo il libro da lontano, e che, quando lo vedevo, dovevo iniziare subito a leggerlo. L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ delusa e affranta è stato il finale inaspettato, che dà realismo alla scena più di quanto il lettore è portato a credere nel corso del romanzo. Infine, è un libro ricco di colpi di scena, attese, speranza, verosimiglianza, pensieri ed emozioni che portano il lettore ad immedesimarsi, nonostante il contesto, nel protagonista. Decisamente una lettura consigliabile!

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t-grex, 2I, Liceo copernico Bologna

Questo libro è riuscito a farmi provare il senso di disagio che vivevano i personaggi. Mi ha fatto impazzire come il protagonista stesso cercasse di rimanere impassibile a tutto ciò, per poi mostrarsi per il ragazzino che è. Il finale mi ha del tutto sorpreso, certo non mi aspettavo nulla di drastico, ma un finale fatto così mi ha fatto arrabbiare e non poco. Continuavo a chiedermi, più che altro a sperare, che al mio libro mancassero delle pagine. Lo consiglio davvero, perché mi è sicuramente rimasto impresso e mi ha coinvolto pagina dopo pagina. Crudo, scioccante, disturbante e davvero realistico.

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giorgia01, 2D, Liceo Rosmini Rovereto

Linus, un ragazzo di sedici anni insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove anni, sono rinchiusi in uno spazio claustrofobico e privo di privacy, a causa delle telecamere e dei microfoni incastrati dietro un’inferriata sul soffitto in tutte le stanze.
Nel bunker le giornate vengono scandite dall’accendersi delle luci alle otto, dal loro spegnersi a mezzanotte e dal salire e scendere dell’ascensore.
Tutto viene deciso dall’uomo che ha soggiogato e rinchiuso 6 prigionieri un posto dove la collaborazione non esiste, così come la solidarietá.
In un luogo dove si è pronti a scannarsi a vicenda pur di avere un piccolo, anche insignificante, vantaggio da un uomo che gioca a fare Dio.
Bunker Diary per me è un libro tetro, nero, angosciante che mi ha scombussolato l’anima e il subbuglio di emozioni che non mi hanno abbandonato neanche dopo aver finito di leggere l’ultima pagina, un libro che mi ha sorpreso per quanto mi ha coinvolto.

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DaDe10, 2D, Liceo Rosmini Rovereto

Libro eccezionale e coinvolgente
Mi ha preso molto e lo consiglio a tutti. Il miglior libro che io abbia mai letto.

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MatteoGandolfi_official, 2L, ITCS Caio Plinio II Como

Ho amato questo libro perché racconta una storia di cruda realtà, di una situazione che, anche se con scarse probabilità, potrebbe anche accadere ad ognuno di noi. Per questa motivazione la storia è molto avvincente e ‘prende’ molto il lettore.
Addirittura ad un certo punto del libro la sensazione che si ha in corpo è la stessa che si ha quando si sentono delle unghie stridere su una lavagna di ardesia, Una sensazione di disturbo. Viene quasi la voglia di fermare tutto, queste torture anche se, ovviamente, e impossibile.

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Kyofu, 2F, IIS Veronese Montebelluna

La storia mi è piaciuta perchè è molto scorrevole e mi è venuto spontaneo continuare a leggerla, mi ha tenuto il fiato sospeso dall’inizio alla fine, anche se non è una lettura per adolescenti troppo giovani.
Più avanti vai con la lettura, più vuoi scoprire chi è “l’uomo di sopra”.
Il finale mi ha lasciata “incompleta” e mi ha spiazzata del tutto.
Questo libro è diverso dalla maggior parte dei libri per ragazzi, sia per la storia in sè e perchè non ha i solito lieto fine, ti lascia con la cruda verità della cattiveria umana che agisce senza un motivo.

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BeaRossini, 2L, ITCS Caio Plinio II Como

Bunker Diary è una bellissima storia raccontata da un ragazzo come tutti noi.
Questo libro deve essere letto perchè ti fa sentire parte della storia e ti fa riflettere sull’importanza della vita.
Mi è piaciuto molto anche per il fatto che più vai avanti a leggere e più sei curioso di sapere come andrà a finire.

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sarac24, 2A, IIS Giorgio Asproni Iglesias

E’ veramente un libro assurdo, in senso positivo. Mi ha catturato fino all’ultima pagina, con l’ansia vera e propria di sapere cosa sarebbe successo e perché. E’ un libro spiazzante, mi ha incuriosita da subito e mentre lo leggevo mi sembrava di essere all’interno della storia. Mi ha fatta riflettere su quanto la vita di chiunque possa essere in pericolo ogni giorno, perché spesso il pericolo sono gli uomini stessi, quelli più crudeli. A momenti ho quasi odiato l’autore del libro, per quanto i personaggi soffrano, bambini compresi. La fine mi ha davvero fatta innervosire, mi ha spiazzata, sfogliavo le ultime pagine con la speranza di trovare ancora qualcosa.
Ma devo dire che è stata una reazione positiva, perché significa che questo libro lascia qualcosa e che non ha sicuramente un finale banale per un libro così. Anzi, è stato molto coraggioso da parte dell’autore perché non avviene molto spesso che un libro finisca in questo modo, con un finale che ti colpisca davvero.Il punto di forza del libro è sicuramente il fatto che ti catturi fino alla fine, perché il lettore sente il bisogno di sapere cosa succede.

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- LINEA OCRA

Bunker diary

Kevin Brooks

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Kevin Brooks

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