Descrizione
Autore
Kevin Brooks
Kevin Brooks
Classe 1959 nasce a Exeter, in Inghilterra. Ha fatto moltissimi lavori, tra cui il musicista, il benzinaio, il tuttofare presso un’impresa di pompe funebri, il venditore di hot dog allo Zoo di Londra, l’impiegato di posta e infine il controllore ferroviario.
La sua carriera di scrittore inizia con l’opera Martyn Pig nel 2002, con la quale vince il Branford Boase Award e viene candidato anche al Carnegie Medal.
Bibliografia
Una canzone per Candy, Sonda, 2010
Bunker diary, Piemme, 2015
L’estate del coniglio nero, Piemme, 2016
Naked, Piemme, 2016
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Descrizione
Brooks K., Bunker diary, Piemme, 2015 « Mi pongo delle domande sul mondo che abbiamo intorno e poi cerco la risposta» Mi chiamo Linus e non so se leggerete questo diario. Ho 16 anni e sono rinchiuso in un bunker sotterraneo, e sono solo, non c’è nessuno qui con me. Ci sono sei stanze, una cucina, un bagno e una sala da pranzo: sei piatti e sei forchette di plastica. Nelle camere sei bibbie e sei taccuini con relativa penna, coperte e cuscini. Nient’altro. Mi hanno calato qua sotto tramite un ascensore, unico collegamento con il mondo esterno. Mi sono accorto che sul soffitto di tutte le stanze ci sono delle piccolissime grate. All’inizio pensavo fossero le bocchette di aerazione, e avevo ragione, ma non solo. In ogni grata c’è anche una telecamera e un microfono. Qualcuno sta osservando e ascoltando tutto quello che faccio. Mi sembra di impazzire, cosa vuole da me? Sì, perché io so chi mi sta spiando. Quel cieco, quel finto cieco in realtà. Erano sei mesi ormai che ero scappato dal collegio dove mi aveva rinchiuso mio padre. Vivevo per strada e dormivo dove capitava: anfratti della metropolitana, portici. Insomma qualsiasi posto sufficientemente ospitale per passarci la notte. Non me la passavo male. Quella domenica mattina però mi sono fregato da solo, non ho ascoltato il mio intuito. Mi aggiravo per la stazione e nella zona dove di solito ci sono i taxi c’era un furgone parcheggiato, dietro al quale un signore, visibilmente in difficoltà, cercava di caricare una pesante valigia. Mi sono avvicinato e ho notato il braccio ingessato e spessi occhiali da sole. Ho pensato, è cieco, ha bisogno d’aiuto e l’ho aiutato a caricare la valigia. E’ l’ultima cosa che ricordo prima del fortissimo odore di cloroformio che mi ha fatto svenire. E ora sono qui. Cosa vuole da me? Uscirò mai vivo da questo posto?
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Il libro è un susseguirsi di emozioni tanto intense quanto devastanti: colpiscono il lettore, facendogli provare la stessa ansia, le stesse fobie e le stesse paure, ci si sente mancare il respiro e si ha la sensazione di essere del tutto impotenti, esattamente come lo sono loro, intrappolati chissà dove in una vita che nessuno avrebbe mai potuto immaginare e tanto meno volere.
L’autore è altrettanto abile a far trapelare quel sottile velo di speranza che aleggia nell’aria, a volte facendocela abbandonare, altre alimentandone la fiamma.
Nonostante quasi non ci siano scene truculente è angosciante, feroce e spietato in modo indicibile. A volte è l’ignoto che spaventa. È quello che non vediamo, che non sappiamo, che non sentiamo a terrorizzarci di più.
Il libro è un susseguirsi di emozioni tanto intense quanto devastanti: colpiscono il lettore, facendogli provare la stessa ansia, le stesse fobie e le stesse paure, ci si sente mancare il respiro e si ha la sensazione di essere del tutto impotenti, esattamente come lo sono loro, intrappolati chissà dove in una vita che nessuno avrebbe mai potuto immaginare e tanto meno volere.
L’autore è altrettanto abile a far trapelare quel sottile velo di speranza che aleggia nell’aria, a volte facendocela abbandonare, altre alimentandone la fiamma.
Nonostante quasi non ci siano scene truculente è angosciante, feroce e spietato in modo indicibile. A volte è l’ignoto che spaventa. È quello che non vediamo, che non sappiamo, che non sentiamo a terrorizzarci di più.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Il libro non mi è piaciuto molto perché in alcuni punti ti mette molti brividi, in fine consiglierei il libro a chi non ha tanta voglia di leggere perché è un libro facile da leggere, ma anche a chi vuole provare un po’ di brivido durante la lettura.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
il ragazzo nel bunker
La frase che mi è piaciuta di più
“Lo so che potrei morire qui. So che potresti uccidermi. Ma non riuscirai a uccidere i miei pensieri. A loro non serve un corpo, non serve l’aria, non servono cibo, acqua o sangue. Anche se mi uccidi, io continuerò a pensarti. Capisci? Ti penserò fino alla fine dei secoli.”
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
la coperta è bella ti fa comprendere il racconto ma allo stesso tempo ti manda emozioni di tristezza
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libroormai tutti siamo controllati, non si scappa più
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Ho apprezzato molto due aspetti di questo libro: la struttura narrativa e il contenuto della storia. Credo che l’autore sia stato in grado, grazie a una precisa scelta dal punto di vista della struttura della narrazione (il fatto che si tratti di un diario e quindi la focalizzazione interna), di trasmettere in modo molto efficace l’intensità della storia e di rendere forte il coinvolgimento emotivo del lettore. L’aspetto che ho trovato ancora più interessante è il modo in cui l’autore ha presentato la storia: secondo me infatti non ha semplicemente presentato un bunker dove un gruppo di persone è relegato e sottoposto a molteplici torture, ma ha proprio costruito un modello di società umana. Nel bunker sono costrette a convivere delle persone diverse e caratterizzate da precisi comportamenti, che fanno di ognuna di loro un modello. Con la presentazione dei comportamenti che le varie persone assumono in quelle determinate condizioni il lettore è spinto a riflettere, esprimere la propria opinione, pensare a cosa farebbe se fosse protagonista degli eventi che sta leggendo. Infine, devo dire che ho apprezzato particolarmente il finale, poiché credo che sia veramente efficace.
Voto: leggi dettagliHo apprezzato molto due aspetti di questo libro: la struttura narrativa e il contenuto della storia. Credo che l’autore sia stato in grado, grazie a una precisa scelta dal punto di vista della struttura della narrazione (il fatto che si tratti di un diario e quindi la focalizzazione interna), di trasmettere in modo molto efficace l’intensità della storia e di rendere forte il coinvolgimento emotivo del lettore. L’aspetto che ho trovato ancora più interessante è il modo in cui l’autore ha presentato la storia: secondo me infatti non ha semplicemente presentato un bunker dove un gruppo di persone è relegato e sottoposto a molteplici torture, ma ha proprio costruito un modello di società umana. Nel bunker sono costrette a convivere delle persone diverse e caratterizzate da precisi comportamenti, che fanno di ognuna di loro un modello. Con la presentazione dei comportamenti che le varie persone assumono in quelle determinate condizioni il lettore è spinto a riflettere, esprimere la propria opinione, pensare a cosa farebbe se fosse protagonista degli eventi che sta leggendo. Infine, devo dire che ho apprezzato particolarmente il finale, poiché credo che sia veramente efficace.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Credo che in certi punti l’autore avrebbe potuto approfondire di più la presentazione dei sentimenti del protagonista, la descrizione dei luoghi, dei personaggi. Ritengo proprio che per alcuni aspetti sia stato un po’ superficiale, e che avrebbe potuto rendere più chiare le informazioni date al lettore. Un altro aspetto che non ho apprezzato affatto sono i dialoghi, spesso, a mio parere, non realistici poiché poco approfonditi.
La musica che metteresti come colonna sonoraArnold Schoenberg: Variazioni per orchestra op.31
Inventa un nuovo titolo
Il diario di Linus
La frase che mi è piaciuta di più
Se non puoi più sopportare una situazione è perché sei morto.
Se una situazione non ti uccide, l’hai sopportata. Giusto no?
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Non ho nulla da ridire riguardo la copertina
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libroIl fenomeno mondiale: il diario di Linus, vittima delle torture del “bunker”
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Racconto moderno che suscita molta curiosità ma anche paura. Narra di diverse persone intrappolate in questo Bunker spiati da telecamere e microfoni con un solo collegamento con il mondo esterno: una misteriosa ascensore; da quel luogo nessuno può scappare. Ma chi è che gli spia? E cosa vuole da loro?
Voto: leggi dettagliRacconto moderno che suscita molta curiosità ma anche paura. Narra di diverse persone intrappolate in questo Bunker spiati da telecamere e microfoni con un solo collegamento con il mondo esterno: una misteriosa ascensore; da quel luogo nessuno può scappare. Ma chi è che gli spia? E cosa vuole da loro?
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
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La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
la mia storia sotto terra
La frase che mi è piaciuta di più
“Lungo quello principale ci sono sei stanzette, tre per lato. Sono tutte uguali, tre per cinque, ciascuna arredata con un letto di ferro, una sedia con lo schienale e un comodino… Non ci sono finestre, non ci sono porte. L’unica via di entrata o di uscita è l’ascensore”.
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Nel disegno di copertina sembra che ci sia una luce che secondo me va tolta perché l’unico collegamento col mondo esterno è l’ascensore.
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libroRacconto adatto per gli amanti del mistero, della paura e delle emozioni.
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Lo svolgimento della vicenda, a parer mio, è molto interessante ed invoglia il lettore ad andare avanti per vedere cosa accade.
Mi è particolarmente piaciuto il personaggio di Linus, poiché è sempre stato fedele alle sue idee ed ha sempre messo la salute della bambina prima della sua. Si è sempre preoccupato per gli altri, e non ha mai pensato di tradirli; anzi, ha tentato in ogni modo di salvarli.
Lo svolgimento della vicenda, a parer mio, è molto interessante ed invoglia il lettore ad andare avanti per vedere cosa accade.
Mi è particolarmente piaciuto il personaggio di Linus, poiché è sempre stato fedele alle sue idee ed ha sempre messo la salute della bambina prima della sua. Si è sempre preoccupato per gli altri, e non ha mai pensato di tradirli; anzi, ha tentato in ogni modo di salvarli.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Sono rimasta particolarmente delusa dal finale, poiché mi aspettavo delle spiegazioni sui motivi per cui l’uomo ha deciso di rinchiudere queste sei persone nel bunker.
La musica che metteresti come colonna sonora'Down in a hole' degli Alice in Chains
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Giocare a restare vivi
La frase che mi è piaciuta di più
Un dizionario contiene tutti i libri che siano mai stati scritti, e tutti i libri che saranno scritti.
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Penso che la copertina sia perfetta per questo libro, perché sembra rispecchiare a pieno sia la vicenda, sia il personaggio principale.
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libroAngosciante e avvincente…ma inaspettato!
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Questo libro, a causa del modo in cui è scritto (cioè sotto forma di diario personale del protagonista), non lascia molto spazio alle interpretazioni, tuttavia io ho dato una mia personale interpretazione:
In questa narrazione c’ho che mi è stato trasmesso è che a volte non ci si rende conto della vita che si ha finché non la si perde del tutto, e quindi ciò che questo libro vuole insegnare è che spesso dovremmo imparare a goderci il presente, poiché non si sa mai cosa riserva il futuro.
Questo libro è stato sia una sorpresa che una delusione, ma andiamo con ordine. Parlo di sorpresa perché il modo in cui è scritto mi ha stupito, è considerabile davvero un diario personale, ciò a causa di alcuni fatti: spesso e volentieri le regole grammaticali o di punteggiatura non vengono rispettate; il personaggio ha dei momenti di pazzia o incoscienza, questo a causa del contesto in cui si trova, che lo portano a scrivere intere pagine di scritte deliranti e senza senso; e come ultimo fatto possiamo dire che spesso il protagonista si ritrova a contraddirsi da solo o a riportare tutti i pensieri che esso formula sul diario, come se egli usasse il diario come sfogo per pensare e ragionare sul da farsi. Tutti questi fattori vanno a dare, nella sua assurdità, molto realismo a questo diario, spesso mi è capitato di percepire come reali i personaggi e gli avvenimenti descritti.
Questo libro, a causa del modo in cui è scritto (cioè sotto forma di diario personale del protagonista), non lascia molto spazio alle interpretazioni, tuttavia io ho dato una mia personale interpretazione:
In questa narrazione c’ho che mi è stato trasmesso è che a volte non ci si rende conto della vita che si ha finché non la si perde del tutto, e quindi ciò che questo libro vuole insegnare è che spesso dovremmo imparare a goderci il presente, poiché non si sa mai cosa riserva il futuro.
Questo libro è stato sia una sorpresa che una delusione, ma andiamo con ordine. Parlo di sorpresa perché il modo in cui è scritto mi ha stupito, è considerabile davvero un diario personale, ciò a causa di alcuni fatti: spesso e volentieri le regole grammaticali o di punteggiatura non vengono rispettate; il personaggio ha dei momenti di pazzia o incoscienza, questo a causa del contesto in cui si trova, che lo portano a scrivere intere pagine di scritte deliranti e senza senso; e come ultimo fatto possiamo dire che spesso il protagonista si ritrova a contraddirsi da solo o a riportare tutti i pensieri che esso formula sul diario, come se egli usasse il diario come sfogo per pensare e ragionare sul da farsi. Tutti questi fattori vanno a dare, nella sua assurdità, molto realismo a questo diario, spesso mi è capitato di percepire come reali i personaggi e gli avvenimenti descritti.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Ora arriviamo al motivo della delusione. Il punto critico è stata la trama in sé, in particolare per quanto riguarda il finale (per evitare anticipazioni resterò il più vago possibile), diciamo che non ho apprezzato il come l’autore abbia deciso di gestire il finale della narrazione, questo per il semplice fatto che a me personalmente, una volta finito di leggere, questo libro non mi abbia lasciato nulla, se non una sensazione di ansia mista a paura per un paio di giorni.
La musica che metteresti come colonna sonoraUntil It Breaks- Linkin Park
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Quelle quattro mura.
La frase che mi è piaciuta di più
“E voi? Chi siete? Leggerete mai quello che sto scrivendo? Ma soprattutto LUI lo leggerà mai?”
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Esprime a pieno la malinconia che si prova nel leggere il libro.
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libro“Uno spregevole gioco di psicologia dove il nemico è tutti e nessuno”
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“Bunker diary” di Kevin Brooks è un libro agghiacciante, tremendo, che ti trattiene con il fiato sospeso per l’intera narrazione. Tra i temi trattati c’è sicuramente quello della sopravvivenza e della malvagità dell’uomo.
Mi è piaciuto molto! Ho trovato avvincente la trama ed è stato scritto in modo semplice, diretto e chiaro.
“Bunker diary” di Kevin Brooks è un libro agghiacciante, tremendo, che ti trattiene con il fiato sospeso per l’intera narrazione. Tra i temi trattati c’è sicuramente quello della sopravvivenza e della malvagità dell’uomo.
Mi è piaciuto molto! Ho trovato avvincente la trama ed è stato scritto in modo semplice, diretto e chiaro.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Mi è piaciuto meno il finale; mi aspettavo un epilogo di chiusura. Sono troppe le faccende rimaste in sospeso, a cui lo scrittore non ha dato risposta.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
La vita nel Bunker
La frase che mi è piaciuta di più
“Lo so che potrei morire qui. So che potresti uccidermi. Ma non riuscirai a uccidere i miei pensieri. A loro non serve un corpo, non serve l’aria, non servono cibo, acqua o sangue. Anche se mi uccidi, io continuerò a pensarti. Capisci? Ti penserò fino alla fine dei secoli.”
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Mi piace molto e credo che riassumi e identifichi bene il libro
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libroSiete stanchi delle solite storie dal finale scontato e volete un racconto avvincente che vi trattenga con il fiato sospeso fino alla fine? Bunker Diary è stato scritto per voi!
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Il mio giudizio riguardo al libro non è otiimo, ma nemmeno insufficente, secondo il mio parere può essere perfettamente promosso.
Soprattutto l’inizio della narrazione è molto scorrevole e ricca d’azioni e di movimento, poi diventà sempre più statica e piena di pensieri.
Una cosa che mi ha colpito è stata come l’autore, impersonificandosi in Linus, sia stato capace di srivere un libro intero servendosi solo di una arma per combattere la persona che li ha rinchiusi: un taccuino e una penna.
In generale quindi il libro è stato di mio gradimento.
Il mio giudizio riguardo al libro non è otiimo, ma nemmeno insufficente, secondo il mio parere può essere perfettamente promosso.
Soprattutto l’inizio della narrazione è molto scorrevole e ricca d’azioni e di movimento, poi diventà sempre più statica e piena di pensieri.
Una cosa che mi ha colpito è stata come l’autore, impersonificandosi in Linus, sia stato capace di srivere un libro intero servendosi solo di una arma per combattere la persona che li ha rinchiusi: un taccuino e una penna.
In generale quindi il libro è stato di mio gradimento.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
Nel libro mi è piaciuto molto meno quando, ad esempio, Linus comincia a fare dei pensieri, a ricordare la sua vita prima si lasciare la casa e quando l’autore si sofferma sulle personalità dei vari “ostaggi”.
Il libro in alcuni fasi mi ha dato l’impressione di voler continuare, ma senza idee; tante volte i pensieri di Linus mi hanno fatto pensare che l’autore abbia voluto metterli solamente per “far durare di più il racconto”.
Lady Oscar, la canzone finale della morte
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L'uomo che raccontava agli sconosciuti
La frase che mi è piaciuta di più
Penso a voi.
A te, e anche a te.
Penso a voi, tutti comodi nel vostro nulla. Non state facendo niente. Esistete soltanto e nel leggere questo mi uccidete. Non uscirò mai da qui. Non arriverò mai a bruciarvi, e per questo vi odio.
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Penso che la copertina rappresenti la realtà narrata nel libro.
Nell’immagine di copertina si vede il pavimento del bunker, ma non si vede il soffitto. L’autore secondo me vuole lasciare spazio all’immaginazione dei lettori, così come a quella di Linus nel racconto, di avere una propria idea su cosa/chi ci possa essere di sopra; la persona che organizza la vita e tiene d’occhio chi sta sotto, “gli ostaggi”.
Sei prorpio per affrontare una storia tutta d’un fiato? Sei pronto a soffrire di claustrofobia insieme ai nostri ostaggi? Sei pronto a provare odio assieme ai protagonisti per “l’uomo di sopra”?
Sì? Allora “Bunker Diary” è il libro che ti soddisferà!
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Personalmente il libro non mi ha fatto impazzire, io lo consigliere a lettori abbastanza esperti, dato che tratta di un argomento non semplicissimo da scrivere e da capire.
Voto: leggi dettagliPersonalmente il libro non mi ha fatto impazzire, io lo consigliere a lettori abbastanza esperti, dato che tratta di un argomento non semplicissimo da scrivere e da capire.
Se non ti è piaciuta scrivi qualche riga per stroncarla
La storia non mi è piaciuta molto, la maggior parte del libro sono scene ripetute, cosa che a me non piace, partendo dal presupposto che preferisco libri con dell’azione o libri gialli.
La musica che metteresti come colonna sonoraInventa un nuovo titolo
Vita da Bunker
La frase che mi è piaciuta di più
La frase che mi è piaciuta di più è:”Pensavo fosse cieco.E’ così che mi ha preso”
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
Penso che la copertina sia azzeccatissima, perchè rappresenta la disperazione, il senso di claustrofobia che circonda i sei personaggi.
Inventa una riga come “fascetta pubblicitaria” del libroUn libro coinvolgente per lettori sfegatati.
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130 thoughts on “Bunker diary”